La Lazio si arrende, l’Udinese ringrazia

Per la Lazio ennesimo psicodramma in stile biancazzurro sarriano in un Olimpico spettrale che alla fine contesta tutto e tutti dopo l’inopinata sconfitta contro la modesta Udinese di Cioffi, solo cuore e poco altro.

Ma questa Lazio la batterebbe chiunque, anche una squadra di serie D, tanto è la scarsezza degli interpreti quanto la mancanza di un benché minimo spirito di squadra. Inutile girarci attorno.

La Lazio di Sarri non c’è più. È finita ad Empoli nell’ultima giornata del campionato scorso, quello del secondo posto.

Poi, una serie di errori sul mercato, la cessione di Milinkovic che ha creato un buco nero, la scomparsa dei cosiddetti big, la perseveranza negli errori gestionali e tattici di Sarri, l’assenza del senatore Lotito, impegnato in cose più importanti (secondo lui) della Lazio, e il mancato rinnovo ad una figura determinante come Tare, hanno prodotto un campionato da pianto biblico.

C’è rimasta la Coppa Italia, ma a quella si penserà ad aprile.

La terza sconfitta consecutiva in casa ha aperto le porte di una contestazione non più differibile. Inutile parlare della partita perché è stata la fotocopia di tante sconfitte di Sarri, ora sono 12 solo in campionato.

Mancano 10 gare, l’obiettivo è di cercare di evitare di continuare in una via crucis che, al momento, sembra senza via d’uscita. Qualcosa va fatto.

Presidente Lotito, a lei la palla.

Articolo a cura di Carlo Cagnetti – Sportpress24.com

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