26 Ministri dello Sport d’Europa si oppongono alla Super League

I Ministri dello Sport dell’Unione Europea, ad eccezione della Spagna, hanno un parere contrario al piano calcio Super League, chiedendo il mantenimento dei “principi di apertura” e del “valore sportivo” delle competizioni, come si legge nell’annuncio correlato pubblicato nell’ambito della conferenza UEFA di Parigi.

La posizione specifica non è menzionata esplicitamente in questo controverso piano, ma sembra chiaramente essere una presa di posizione contro lo spirito di una competizione privata, che mira a sostituire l’attuale Champions League.

La posizione dei ministri competenti arriva dopo la decisione della Corte di Giustizia dell’Unione Europea del dicembre 2023 che ha ritenuto il divieto della Super League contrario al diritto europeo.

In questo testo, i 26 ministri invitano “gli organi di governo dello sport a organizzare le competizioni sportive nel rispetto dei principi di trasparenza, pari opportunità, valore sportivo, collegamento tra le prestazioni annuali nelle competizioni nazionali e tutte le competizioni europee, solidarietà economica , integrità e giustizia”.

Secondo l’attuale regime, i migliori club di tutti i campionati europei hanno accesso (o hanno la possibilità di accedere tramite turni di qualificazione) all’evento di punta del “Vecchio Continente”.

Gli organizzatori della Super League hanno rivisto il loro testo dopo il clamore suscitato dalla prima edizione del loro progetto, destinato a 12 grandi club europei nel 2021.

Super League e il Progetto

L’organizzazione A22, nata dopo il fallimento del primo progetto, parla di una competizione aperto in 64 club divisi in tre leghe.

Non ha però fornito dettagli sul calendario né sul livello di consenso dei club europei.

“Sosteniamo gli elementi chiave del modello sportivo europeo, in particolare la struttura piramidale, il sistema aperto di promozioni e retrocessioni, la base e la solidarietà e il ruolo dello sport nell’identità nazionale”, sottolinea la dichiarazione dei 26 ministri dell’Ue.

“Invitano gli organi di governo dello sport a mantenere queste caratteristiche e valori fondamentali e, a tale riguardo, a garantire l’equilibrio tra la dimensione economica dello sport e le sue funzioni educative e sociali”.

Per quanto riguarda l’assenza della firma del Real Madrid, una fonte interna al consiglio sportivo spagnolo ha voluto chiarire il testo con un riferimento specifico alla Superlega.

“Il governo spagnolo ha deciso di non firmare la dichiarazione perché il caso della Superlega è pendente”, ha affermato la fonte, aggiungendo che la Spagna è “l’unico paese dell’UE dove sono in corso procedimenti legali per questo progetto in corso.”

Si ricorda che Real Madrid e Barcellona, i due club più famosi del Paese, sono tra i più accesi sostenitori di una Superlega.

Articolo a cura di Manos Staramopoulos – Sportpress24.com

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