Giovane, motivata e talentuosa, Lara Colturi racconta la sua storia di atleta e ragazza nel nuovo episodio di KASK She Rides, la serie che vede protagoniste atlete, team e ambassador supportate da KASK.
Dopo aver siglato una partnership con l’azienda bergamasca che durerà fino al 2026, la giovane sciatrice affronterà la stagione agonistica al via indossando i caschi della linea KASK snow.
E’ Lara Colturi la protagonista del nuovo episodio di KASK She Rides, la video serie che racconta attraverso brevi episodi la storia di atlete, team e ambassador supportate da KASK.
La giovane sciatrice ha siglato una partnership con KASK valida fino al 2026, e affronterà la stagione agonistica 2023/24 indossando il casco Omega Carbon nelle specialità veloci e il modello Khimera, con mentoniera integrata, nello slalom speciale.
La storia sciistica di Lara Colturi, atleta italiana figlia d’arte e con passaporto albanese, inizia da piccolissima, poco dopo aver compiuto un anno di vita, quando mamma Daniela – al secolo Daniela Ceccarelli, medaglia d’oro a Salt Lake City 2002 in SuperG – e papà Alessandro Colturi, istruttore e allenatore, la accompagnano sulla neve con i suoi primi sci.
Lara ben ricorda i viaggi in famiglia per le gare di Coppa del Mondo di mamma Daniela, e sciare diventa il suo gioco preferito, da godere poi con gli amici dello sci club.
La scelta di Lara di diventare un’atleta professionista arriverà anni dopo:
«Ho sempre sciato per divertimento e per stare con i miei amici, ma allo stesso tempo ammiravo gli atleti e le gare di Coppa del Mondo.
Ho capito che volevo diventare una sciatrice professionista lo scorso anno, quando ho partecipato alle mie prime gare FIS ottenendo dei buoni risultati.
Da allora ho saputo che volevo davvero diventare una sciatrice professionista».
Qualcosa di più di buoni risultati, dato che ai Campionati Mondiali Juniores di Sankt Anton am Arlberg in Austria ha conquistato la medaglia d’oro nel Super Gigante, insieme a un bronzo in Slalom Gigante.
LO SCI E IL FUTURO DI LARA COLTURI
Nonostante le prime conferme agonistiche, Lara guarda allo sci ancora con gli occhi di una diciassettenne.
Quando le si chiede di descrivere il suo sport in tre parole non ha dubbi: «Velocità, libertà e felicità».
Scendendo nel dettaglio, e scoprendo l’aspetto che più le piace della disciplina, racconta dell’immersione nella natura, in paesaggi incorniciati da alte montagne imbiancate.
Ed è proprio attraverso questa connessione con l’ambiente circostante che Lara vive il suo essere sciatrice élite, accompagnata dall’energia di un ambiente dove può crescere senza eccessive pressioni.
La motivazione con cui affronta la vita di un’atleta professionista è data dalla ricerca della prestazione:
«Il mio obiettivo principale per questa stagione è migliorarmi e divertirmi durate le gare. Voglio dare il massimo di me stessa e ottenere buoni risultati nelle competizioni, essere tra i migliori sciatori e, ovviamente, vincere».
Avere dei genitori con una consolidata esperienza nelle discipline dello sci non può che costituire una preziosa risorsa, non solo per la tecnica e il supporto, ma anche per gestire la pressione e soprattutto saperla trasformare in adrenalina sulla pista.
La giovane età non preclude a Lara una forte consapevolezza dell’ambiente dove passa molto del suo tempo, e di come una giovane donna vi si colloca:
«Nello sci alpino, le donne hanno già conquistato un ruolo importante, e purtroppo questa posizione non sempre la troviamo in altre discipline.
Ad oggi, alcune sciatrici sono più popolari degli uomini. Spero che sempre più ragazze possano godere dello sci come lo sto vivendo io, perché sarò di parte, ma per me è il miglior sport del mondo».
UNA PASSIONE
Quando non disegna curve sulle piste innevate, Lara lascia tracce sul ghiaccio della sua seconda passione, ovvero il pattinaggio di figura che ha praticato anche in competizione fino a qualche anno fa.
E quando neve e ghiaccio non sono sotto i suoi piedi, trova piacere nella musica, suonando chitarra e pianoforte.
È sicuramente una quotidianità impegnativa ma che sa dare le soddisfazioni, certo non libera da sacrifici:
«Sciare ad alto livello è molto impegnativo, con tanti viaggi e poco tempo a casa con gli amici. E poi sveglie molto presto al mattino. Ma è una scelta, la mia scelta, perché amo questa vita».
Per maggiori informazioni: www.kask.com
Articolo a cura di Stefano Ghezzi – Sportpress24.com