Thomas Bach : “La Politica nello Sport è dannosa”

Il presidente del Comitato olimpico internazionale (CIO), Thomas Bach, ha stimato che la politicizzazione dello sport “sarebbe molto dannosa”, ricordando di monitorare “da vicino” i paesi che non rispettano questo principio, con diretta allusione alla Russia.

Visitando Montevideo per il centenario della fondazione del Comitato Olimpico uruguaiano, Bach ha spiegato alla stampa che “è felice in questo momento, con il grande sostegno della comunità internazionale, per quanto riguarda il potere unificante dello sport”, sottolineando:

“Spero che il prossimo dibattito sulla risoluzione della tregua olimpica, che si svolgerà alle Nazioni Unite a novembre, ci porti una nuova ondata di sostegno”.

THOMAS BACH E LE OLIMPIADI

Allo stesso tempo, Bach ha sottolineato che il CIO “sta monitorando da vicino gli sforzi di alcuni paesi per politicizzare lo sport e per sostituire eventi sportivi come le Olimpiadi, che sono politicamente neutrali e organizzati dalla società civile, con eventi organizzati dai governi”.

Questa dichiarazione arriva pochi giorni dopo che il presidente russo Vladimir Putin ha riferito che “nuove forme organizzative e giuridiche, come leghe, associazioni e club, devono indebolire il sistema attuale e quindi sostituire il monopolio, rappresentato dalle maggiori strutture dello sport internazionale, come come CIO”.

“Questo è un annuncio dalla Russia. Naturalmente seguiamo la questione da vicino”, ha commentato Bach, spiegando: “Siamo convinti che le persone si renderanno conto che la politicizzazione dello sport sarebbe molto dannosa per la società. La missione dello sport è organizzare competizioni tra nazioni che, ad un certo punto, diventano politicamente amiche.”

Va notato che Putin ha anche accusato il CIO di utilizzare i Giochi come “strumento di pressione politica” e di attuare “discriminazioni etniche” a causa delle restrizioni alla partecipazione degli atleti russi ai Giochi olimpici, che si terranno in estate. del 2024 a Parigi.

Accuse che il CIO, chiamato a decidere se gli atleti russi e bielorussi saranno presenti al massimo evento sportivo, “respinge categoricamente”.