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Leghe Europee unite per il compenso ai club che non non in Coppa

Leghe Europee

Le leghe europee sostengono che le attuali distribuzioni dei premi finanziari forniscono un “modello sbilanciato” in cui il divario finanziario tra club partecipanti e non partecipanti alle competizioni europee della UEFA “si allarga continuamente, causando un effetto distorsivo maggiore sull’equilibrio competitivo nazionale”.

Le leghe europee avvertono: “La situazione peggiorerà dal 2024, SE i ricavi continuano a salire ma il modello NON cambia!”

Recentemente il 21 e 22 aprile a Praga si è svolta l’Assemblea Generale dei membri delle Leghe Europee in rappresentanza di 35 leghe professionistiche d’Europa.

Hanno convenuto che ci dovrebbe essere un aumento da parte della UEFA dall’attuale 4% al 10% per le squadre che non partecipano alle competizioni europee.

In modo che possano sopravvivere e rafforzarsi per diventare più competitivi e di conseguenza anche i loro campionati nazionali saranno più competitivi. Qualcosa che gioverà a tutti.

Certo, riconoscono che questa mossa creerà un “mal di testa” ai club d’élite dei 5 potenti campionati europei, che non sempre vedono di “buon occhio” un possibile ulteriore ritiro per ottenere meno soldi.

Lo vedono tutti dalla stagione 2024 quando entrerà in vigore il nuovo piano triennale della UEFA con l’attuazione del “modello svizzero” dove dalle 32 che sono ora le squadre dei gironi di Champions League, Europa League e Conference saliranno a 36, mentre il denaro che raccoglieranno sarà aumentato di una percentuale significativa, ciò consentirà loro di diventare ancora più potenti.

UNITI IN UN UNICO PENSIERO

L’Unione delle Leghe Europee ritiene che questo cambiamento aumenterà gli squilibri che già esistono nei campionati nazionali. Man mano che i potenti diventeranno più potenti e gli altri perderanno ancora di più il loro potere.

Per questo chiede all’Uefa di aumentare l’importo del compenso che attualmente ammonta al 4% per le squadre che non partecipano alle competizioni europee (perché non possono occupare una delle posizioni privilegiate) e di arrivare al 10%.

In modo che anche loro possano rafforzarsi e a un certo punto rivendicare l’uscita dalle competizioni europee.

La scorsa stagione i club che non si sono qualificati si sono spartiti l’importo di 171,8 milioni di euro (4,75%), mentre quelli che hanno gareggiato nelle competizioni europee si sono spartiti l’importo di 2,732 miliardi di euro (75,6%).

Si capisce che non sarà affatto facile, ma la dirigenza dell’Unione delle Leghe Europee farà ogni sforzo per assicurarsi questo 10% visto che dal 2024 le entrate annuali della UEFA raggiungeranno (forse anche supereranno) i 5 miliardi di euro!

Manos Staramopoulos
Giornalista – Analista di calcio e affari internazionali
Membro del comitato calcistico AIPS e della IFFHS World Statistics Federation
Corrispondente: France Football, A Bola, Discoveryfootball.com, Mundo Deportivo, Sportpress24.com
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