Serietà e Onestà nel Giornalismo minate da Like e falsità gratuite

Che lavoro vuoi fare da grande? “Il giornalista!”

Negli anni ’80 vedevo questi uomini in televisione che parlavano di tutto, dalla Politica allo Sport. Rotocalchi di cronaca e di vita quotidiana.

Trasmissioni di ore che raccontavano un fatto, una storia. Collegamenti che paragonati ad oggi sarebbero considerati obsoleti, vecchi e fatiscenti.

Ricordo che insieme a mio padre e mio nonno in una serata del 12 giugno 1981 fino a notte inoltrata, siamo stati incollati per ore sul canale ‘Primo’ (ora Rai1) per avere notizie e seguire la triste storia del povero Alfredino di Vermicino caduto nel pozzo.

Ricordo che facevo la spola con la camera da pranzo e il bagno per affacciarmi dalla finestra e vedere da casa i fari che i Pompieri misero per fare luce. Da casa vedevo tutto, Vermicino era a pochi chilometri di distanza.

Seguivo con attenzione quello che dicevano quei giornalisti instancabili, quegli uomini con la camicetta a maniche corte che per ore davanti a quelle vecchie telecamere a raccontare tutto quello che i loro occhi vedevano e le loro orecchie sentivano.

Dopo ore, avevano le occhiaie, erano stanchi, si vedeva…

Era palese che erano interessati non alla notizia, ma al futuro di quel bambino e allo sguardo e ai pianti dei suoi genitori.

Erano Giornalisti, era il loro lavoro, un grande lavoro. Un lavoro fatto di emozione, sentimenti e tanta tanta carica emotiva.

Volevo fare il Giornalista! Ormai avevo preso quella decisione.

A distanza di 42 anni da quel 12 giugno 1981, tante sono le cose cambiate nel corso del tempo. La tecnologia, la televisione, i giornali, le radio, la comunicazione ecc…

Anche il ‘Giornalista’ è cambiato, per fortuna o purtroppo, ma anche lui è cambiato.

Non esiste più il Giornalista con il cappello, la penna in bocca e un taccuino piccolo sempre in tasca. Adesso c’è internet. Ci sono i social, le tv digitali e le piattaforme.

Adesso anche chi fa altro nella vita si può tuffare in quell’emozionante ‘dare una notizia’, magari darla per primi e vedere come il proprio nome viene cliccato e riempie di like il suo profilo social.

E’ già! Tutti possono essere in un certo senso Giornalisti.

Però la realtà è anche altro, soprattutto altro. Il mondo del Giornalismo esiste ed è grazie ad esso che siamo informati su tutto in tempo reale e su qualsiasi cosa anche se questa riguarda la più remota parte del mondo. Il Giornalista è ovunque!

Ma la realtà è anche una sfaccettatura che sta rovinando l’essere Giornalista. Lo vediamo sempre purtroppo, soprattutto negli ultimi giorni, nelle ultime ore.

Per avere notorietà e qualche like in più, non si trasmette la passione, il sentimento e il vero amore per questo lavoro. Si cerca di umiliare il prossimo, si gonfiano notizie, si INVENTANO notizie, incuranti che possono far soffrire qualcuno.

Non importa se un uomo (un VIP come sono chiamati adesso i personaggi importanti) fa un incidente di domenica mattina con le proprie figlie in macchina ed è costretto ad andare in ospedale a curarsi.

Non è quella la notizia, anzi…

L’obiettivo è avere seguito, i like e i commenti a piacere, soprattutto quando quest’uomo fa parte di un gruppo o di uno schieramento. Non importa se si è fatto male o se sta in pensiero per le proprie figlie che hanno subito un trauma per l’incidente accorso.

L’obiettivo è Distorcere la realtà dando volontariamente una notizia fuorviante. Ed ecco che ci si inventano cose, dinamiche e testimoni.

Si scava sulla serata prima cercando eventuali abusi e comportamenti errati.

Si mette il dubbio che quest’uomo abbia fatto stravizi o utilizzato la sua fama per appagare i suoi propri desideri.

Lo si accusa superando la linea che determina l’educazione e soprattutto che mina la verità.

Queste notizie potrebbero creare un danno d’immagine e gettare fango sulla persona? Chi se ne importa, i like sono più importanti!

Ecco il Giornalismo moderno!

Quello che lascia perplesso maggiormente è che tali situazioni sono create da Testate Giornalistiche importanti, da quelle che hanno fatto la storia nel nostro Paese.

Da Agenzia di Stampa che invece di crescere nuovi giornalisti con il corretto uso del codice deontologico dello stesso, puntano solo a screditare chi magari non la pensa come loro a livello Politico, Religioso o semplicemente sportivo.

Se capita una disgrazia a determinati personaggi, la notizia viene data con l’enfasi della felicità e della contentezza. Che peccato! Non era certo questo, quello che i nostri avi del Giornalismo avrebbero voluto vedere nel futuro. Non era questo quello che speravano per le nuove leve.

Ma purtroppo è la realtà ed è un dato di fatto.

Ci sono però Giornalisti seri che amano il loro lavoro indipendentemente dal settore, che sia di cronaca, sportivo o politico.

Giornalisti che proteggono la dignità altrui. Giornalisti a cui non interessano i like o una pubblicità gratuita. Uomini e donne che amano dare una notizia e che la cercano non calpestando niente e nessuno.

Questi sono i Giornalisti, quelli veri! E allora finchè esiste questa categoria con questi uomini e donne, significa che esiste un barlume di serietà e che su tante ‘false’ notizie, tantissime sono vere e degne di fiducia.

Se tornassi indietro farei ancora il Giornalista? Si certo, perchè ci credo e perchè ho avuto Grandi Maestri che meritano riconoscenza e che vanno onorati per quello che hanno fatto e per quello che ci hanno lasciato!

Articolo a cura di Stefano Ghezzi – Sportpress24.com

Pubblicato il 18 Aprile 2023 ore 19,36

 

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