Mourinho: “Su Zaniolo giustizia è stata fatta, conta solo un risultato domani”

Domani sera alle ore 21 ci sarà l’ultima gara della Roma dei gironi di Europa League tra Roma e Ludogorets; il mister Mourinho ha parlato come di consueto con i giornalisti in conferenza stampa.

Gara decisiva per sopravvivere

Domani vogliamo vincere, vogliamo andare ai playoff. Giochiamo solo per un risultato. La partita è difficile per la pressione e per gli avversari, che hanno già vinto contro di noi. All’epoca abbiamo giocato con le prime scelte, ma penso che lo stadio esaurito potrà creare unambiente simile a quello dello scorso anno. Possiamo farcela, anche per la motivazione dei ragazzi.

Il ricorso vinto permetterà a Zaniolo di scendere in campo

Mourinho: “È stata fatta giustizia. È importante per noi in primis per il nostro senso di giustizia, inoltre può darci una mano. Non so ancora se ci potrà essere o meno, vediamo dopo l’allenamento. Mi piacerebbe averlo a disposizione.”

Si è parlato poco del Ludogorets: quali possono essere le differenze rispetto alla gara d’andata?

“Mi aspetto un Ludogorets che gioca con due risultati su tre, per noi ce n’è solo uno e questo fa la differenza. È una squadra pericolosa in contropiede, si può difendere di più perché ha questa soluzione di essere dominata e poter sempre creare delle situazioni pericolose. Una squadra gioca solo per un risultato e l’altra gioca per due, ma magari è meglio per noi.

Sappiamo che dovremmo correre dei rischi, sappiamo che avremo uno stadio non piccolo dietro di noi e l’ambizione dei giocatori non è vincere di nuovo la Conference League, la nostra ambizione è andare ai playoff anche se sappiamo che affronteremo squadre costruite per vincere la Champions League.

Non penseremo ad altro e nessuna partita in più, pensiamo solo al Ludogorets e dobbiamo vincere. Importante l’ultima vittoria in campionato, perché tornare a casa con i tre punti da Verona si respira positività di nuovo, non sarà facile domani né per loro né per noi”.

Come si può aiutare Abraham in un momento non facilissimo come quello che sta passando?

“Ai miei giocatori dico sempre che il portiere può sbagliare clamorosamente in un’azione, un difensore può sbagliare, un attaccante può non segnare ma per me è tutto secondario. La cosa principale è l’atteggiamento e pensare alla squadra, lavorare seriamente e non piangere quando ci sono momenti difficili, bisogna avere coraggio di tornare a fare. Pellegrini ha sbagliato un rigore contro l’Empoli, il rigore successivo contro la Sampdoria ha avuto coraggio di tirarlo e ha segnato.

Se non lo avesse fatto, non sarebbe stato un problema. Non so che espressione tu abbia visto nella mia faccia nell’ultima partita in merito a Tammy, sicuramente non hai visto che ero arrabbiato. Anzi, ti dico che ha fatto una buona partita, poi sì ha sbagliato due gol poi il secondo è stato bello perché ha fatto assist a Zaniolo… A inizio stagione si vedeva un Tammy poco concentrato, adesso vedo che lavora tanto per la squadra, sta giocando bene per la squadra. I giocatori non sanno ancora chi scenderà in campo domani, ma se uno deve giocare giocherà”.

Tempo fa ha detto di non aver mai lavorato con così tanti giovani, averli lanciati in prima squadra lo ritiene un motivo di orgoglio? E ritiene che sia il compito più importante che ha fatto? È più fiducioso dell’apporto dei giovani o più preoccupato degli attaccanti che segnano poco?

“Non ho mai avuto la necessità di far crescere e giocare i giovani, ma questo non significa che io accetti bene il fatto che tanti dicano che nella mia carriera ho lanciato pochi giocatori giovani. Non sono pochi e sono bravi. Qui è un po’ per necessità ma anche conseguenza del profilo del nostro lavoro. Prendendo l’esempio di Volpato: non sono un eroe per dare loro un’opportunità.

È un processo, prima è un giocatore di solo Primavera, poi di Primavera che si allena in prima squadra, poi di prima squadra che può giocare in Primavera per avere minutaggio, poi diventa di prima squadra e aspetta l’opportunità. Quando arriva un momento di giocare esiste fiducia da parte mia e che può consentire il nervosismo di chi debutta o gioca per la prima o seconda volta. Mi fa piacere il processo, per il club è importante, per tutti i giovani è importante avere il feeling che la porta sia aperta.

Fa piacere anche ai giocatori della prima squadra, si sente e si vede che sono felici quando un bambino debutta e fa bene, quando Volpato segna il gol della vittoria. Il gruppo aiuta i giovani a crescere, questo mi fa piacere. Voglio vincere le partite, non sono troppo preoccupato di A o B. Quando perdiamo è diverso. Quando vinciamo sono contento. Mi fa piacere che i bambini facciano bene. Mi fa piacere l’atteggiamento degli attaccanti che non stanno segnando abbastanza, l’atteggiamento di Belotti, il coraggio di prendere una botta forte, l’atteggiamento è più importante di tutto. Per me non sarebbe una sorpresa se domani Abraham segnasse. A parte i gol sbagliati ha fatto una partita di atteggiamento e lavoro”.

Che impatto sta avendo un giocatore come Matic su una squadra relativamente giovane?
“Matic ha 34 anni, dà sempre il buon esempio ai compagni più giovani, come quando da infortunato ha insistito per stare con noi per aiutare. Aiuta un giovane e questa è una cosa bella, quando Matic viene qua non è solo per quello che vuole fare in campo, ma anche per aiutare i giovani. Puoi capire cosa possa significare per un suo giovane connazionale come Tahirovic allenarsi con lui. Non so ancora come sta fisicamente.

Articolo a cura di Lorenzo Viti – Sportpress24.com

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