Il professor Vincenzo Ieracitano, medico della nazionale di rugby, é deceduto. Da un mese era ricoverato al San Martino di Genova (ospedale di cui era dirigente e già primario del chirurgia d’urgenza).
Chirurgo, specializzato in medicina dello sport e nella chirurgia d’urgenza. Genovese, da giovane è stato una terza linea dalla impressionante tecnica. Più volte azzurro nelle selezioni di categoria, adolescente aggregato ai grandi al mitico Cus Genova. All’inizio degli anni Settanta sfiorò per 3 volte consecutive lo scudetto. Era cresciuto sotto l’ala protettiva di Marco Bollesan, e dal Capitano aveva preso quel fare spavaldo. I modi solo apparentemente bruschi e la generosità, ereditando poi la fascia di leader della squadra universitaria.
Vincenzo Ieracitano ha continuato a giocare fin quasi a quarant’anni, è stato allenatore, arbitro, poi fondatore e presidente di uno dei primi club old ovali, i Cavalieri di San Giorgio. Ufficialmente responsabile medico della Fir, aveva approfondito gli studi sui traumi da concussione, diventando uno dei componenti del gruppo di lavoro internazionale sui traumi cranici nel rugby.
Lo scorso anno era stato premiato dal Board di Guinness Pro14 col Chiarman’s Award per il lavoro fatto sin dalle prime fasi della pandemia da COVID-19 per garantire la ripresa in sicurezza della manifestazione, attraverso la definizione e applicazione di rigorosi protocolli sanitari. “Mi dicono di perdere peso, ma io odio perdere”, scherzava spesso.
Articolo cura di Valerio Giuseppe Bellinghieri – Sportpress24.com