Il Razzismo deve essere punito, ma anche chi sfrutta la sua posizione da ‘Privilegiato’ per provocare e offendere

Milan-Lazio ancora non è terminata. E’ notizia di ieri che la società rossonera ha presentato un esposto alla procura federale per i cori razzisti, a suo dire, rivolti a Bakayoko e Kessie da parte di tifosi biancocelesti.

Subito dopo la partita, il giocatore appena tornato a Milano da Napoli, Bakayoko sul suo profilo Instagram ha pubblicato il seguente post : “Ringrazio i tifosi rossoneri per l’accoglienza che mi hanno riservato. E a quei tifosi della Lazio che hanno rivolto nei confronti miei e del mio fratello Frank Kessie dico che siamo forti e orgogliosi del colore della nostra pelle. Ho piena fiducia nel fatto che il nostro club saprà identificarli”.

Il razzismo è una cosa seria da non sottovalutare. Da sempre la UEFA e la FIFA si battono per colmare questo fenomeno che fa male al calcio e non solo. Se ci sono tifosi che sbagliano, è giusto punirli e deve essere cosi!

Mai e poi mai, il colore della pelle, la politica o altri sinonimi devono entrare nel calcio.

Il Milan da parte sua ha presentato ufficialmente un esposto alla procura federale “affinché venga fatta chiarezza sui cori provenienti dal settore della tifoseria ospite durante Milan-Lazio”

Tutto giusto, tutto corretto. C’è però da sottolineare un aspetto che sembra essere passato in secondo piano. Come testata Sportpress24, ribadiamo la nostra dissociazione a forme di razzismo e altro, ma anche a comportamenti che ‘alimentano’ atteggiamenti che potrebbero scatenare tali forme di pregiudizi.

Si perchè, per quanto onorevole sia la vicinanza a Bakayoko e Kessie per i fatti di razzismo che li hanno coinvolti, dobbiamo anche ricordare che atteggiamenti provocatori e offensivi sono altrettanto punibili, sia sportivamente che legalmente.

Proprio i diretti interessati, Bakayoko e Kessie si sono resi autori di un gesto che è rimasto nella memoria dei tifosi biancocelesti. Un gesto discriminatorio, offensivo e provocatorio verso un giocatore della Lazio e cioè Francesco Acerbi.

Il giocatore fu deriso al termine di un altro Milan-Lazio esponendo la maglia dello stesso, sotto la curva dei tifosi del Milan avendo espressioni facciali e comportamentali che ben rappresentano il fattore razzismo. 

Razzismo? Si, e lo si capisce dall’estensione del significato del termine stesso Razzismo : “Qualsiasi discriminazione esacerbata a danno di individui e categorie.” 

Questo è quello che hanno fatto Bakayoko e Kessie!

Pertanto, ribadendo la ferma dissociazione a tutto quello che concerne il Razzismo, una società gloriosa e storica come il Milan non dovrebbe mai permettere simili comportamenti dentro e fuori dal campo. 

Se saranno individuati i colpevoli per aver avuto forme di razzismo è giusto punirli, ma è altrettanto giusto punire chi incita e provoca offensivamente sfruttando la sua posizione di Leader privilegiato.

Foto da Twitter – Articolo a cura di Stefano Ghezzi – Sportpress24.com

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