Tutto comincia lo scorso dicembre, con l’annuncio della positività dopo la gara in Malesia. Una vicenda spinosa e triste che riguarda la squalifica per doping di Andrea Iannone la quale si è protratta per quasi un anno, fra ricorsi e rinvii, fino alla sentenza di oggi 10 novembre, che ha condannato il pilota a 4 anni di stop. Una condanna inasprita come richiesto dalla Wada. Ora un futuro tutto da scrivere e un umore da ricostruire con la pura di una Carriera ormai finita.
LA RICOSTRUZIONE :
17 dicembre 2019 – Iannone risulta positivo a un controllo antidoping effettuato lo scorso 3 novembre 2019 in Malesia per la presenza di tracce (1,150 nanogrammi per millilitro) di Drostanolone, uno steroide anabolizzante vietato, rinvenute nelle sue urine. La FIM decide per la sospensione.
Questa la reazione sui social di Iannone: “Sono totalmente tranquillo e ci tengo a tranquillizzare i miei tifosi e Aprilia Racing. Mi rendo disponibile a qualunque contro analisi in una vicenda che mi sorprende, anche perché – a ora – non ho ricevuto alcuna comunicazione ufficiale. Negli anni, e anche in questa stagione, mi sono sottoposto a continui controlli, risultando ovviamente sempre negativo, per questo ho la massima fiducia nella conclusione positiva di questa vicenda.”
1 aprile 2020 – La disciplinare della Federmoto Internazionale condanna Andrea Iannone a 18 mesi di squalifica per doping ‘colposo’. Iannone non avrebbe assunto sostanze dopanti con dolo, ma sarebbe stato vittima di contaminazione alimentare. La squalifica scadrà il 16 giugno 2021. La difesa annuncia il ricorso al TAS.
9 giugno 2020 – Il TAS di Losanna fa sapere che la Wada ha fatto ricorso contro la squalifica di 18 mesi di Iannone, chiedendo un inasprimento della pena a 4 anni.
23 giugno 2020 – Aprilia conferma: sarà Bradley Smith ad affiancare Aleix Espargarò nel Mondiale 2020 fino a quando non sarà risolta la vicenda Iannone.
13 agosto 2020 – La Wada chiede e ottiene lo slittamento dell’udienza al 15 ottobre. L’AD di Aprilia, Massimo Rivola: “Così mettono tutti in difficoltà, ma aspettiamo Andrea”.
18 settembre 2020 – Presente nel box Aprilia a Misano, Iannone torna a parlare del suo caso: “Ero emozionato nel tornare al circuito. Voglio rientrare prima possibile. Non posso neanche guidare in una pista normale con una moto stradale, togliere la moto è la cosa peggiore che tu possa fare a un pilota. Ma non mollo“.
10 ottobre 2020 – L’AD Aprilia, Massimo Rivola, in un’intervista a Sky Sport: “Spero che la sentenza sia il giorno stesso dell’udienza, perché non ne possiamo più di aspettare. Dovizioso? Avere un pilota come lui sul mercato e non provarci sarebbe stupido”.
13 ottobre 2020 – Andrea Iannone incontra i giornalisti a Milano: “Mi hanno rubato la vita, mai pensato di mollare. La priorità è tornare in pista con l’Aprilia. Voglio tornare più forte di prima”.
16 ottobre 2020 – Il TAS emette un comunicato in cui annuncia che la sentenza sul caso di Andrea Iannone verrà pronunciata non prima di metà novembre. Per il pilota dell’Aprilia, dunque, stagione 2020 compromessa.
10 novembre 2020 – Il TAS emette la sentenza: Andrea Iannone viene squalificato per 4 anni a partire dal 17 dicembre 2019. Accolta la richiesta della Wada di inasprire la pena. Tutti i risultati ottenuti da Iannone a partire dal 1° novembre 2019 sono da considerarsi non validi, con tutte le conseguenze che ne derivano, inclusa la perdita di medaglie, punti e premi. Il pilota abruzzese, classe 1989, potrebbe tornare in sella a dicembre 2023, a 34 anni compiuti.