Memoriale dell’11 Settembre: un viaggio nel cuore del dolore e della memoria – FOTO

“Nessun Giorno vi cancellerà dalla memoria del tempo”

Inizia cosi l’emozionante visita al Memoriale dell’11 Settembre di New York, con le parole scolpite sul maestoso muro del museo nel cuore pulsante di Lower Manhattan, dove un tempo sorgevano le iconiche Torri Gemelle.

Questa citazione, tratta dal libro IX dell’Eneide di Virgilio, campeggia all’interno del Memoriale dove ogni lettera è stata forgiata da pezzi di acciaio del World Trade Center recuperati dall’artista del New Mexico Tom Joyce, ed è circondata dalla più ampia installazione artistica creata nel 2014 dall’artista Spencer Finch, intitolata “Trying to Remember the Color of the Sky on That September Morning”.

La frase di Virgilio evoca il valore del ricordo e della memoria delle vittime dei tragici attentati del 2001 e del 1993, rappresentate su questa parete dai 2.983 quadrati, dipinti ognuno con una propria tonalità di blu, con cui l’artista ha immaginato il colore del cielo nella memoria di ciascuna delle vittime, in quella limpida mattina di settembre di ormai 24 anni fa.

L’intera struttura e il contorno trasmettono un’area di profondo rispetto e intensa emozione, che racconta il dolore, il coraggio e la resilienza di un popolo colpito nel profondo.

Le due vasche della memoria

Il Memoriale si sviluppa dove sorgevano le Twin Towers. Al loro posto, oggi, due enormi vasche quadrate, le Reflecting Pools,  sprofondano nel terreno.

Cascate d’acqua scorrono incessantemente lungo le pareti nere, simboleggiando un flusso continuo di lacrime e ricordi.

Ai bordi, incisi sul bronzo, i nomi delle 2.977 vittime degli attentati dell’11 settembre 2001 e dell’attacco al World Trade Center del 1993. Ogni nome è un frammento di storia, di famiglia, di vita spezzata.

Colpisce la cura con cui ogni dettaglio è stato pensato: nei giorni di compleanno, un fiore bianco viene inserito accanto al nome del defunto.

Un gesto semplice, che tocca il cuore dei visitatori.

Il museo sotterraneo

Scendendo nel 9/11 Museum, il percorso si fa ancora più intimo e profondo.

Qui, tra luci soffuse e silenzi rispettosi, si trovano reliquie delle Torri, veicoli dei soccorsi, registrazioni di chiamate e oggetti personali recuperati tra le macerie.

C’è la Scala dei Sopravvissuti, usata da centinaia di persone per fuggire. Ci sono le travi contorte d’acciaio, testimoni silenziose della violenza dell’impatto.

E poi le voci, le ultime chiamate, le immagini, le storie di chi c’era e non ce l’ha fatta, e di chi ha messo a rischio la propria vita per salvare gli altri.

Un impatto emotivo potente

Visitare questo luogo non lascia indifferenti. Quando qualcuno ci aveva avvisato che avremmo visto ‘immense’ lacrime scendere dal volto dei tanti visitatori, ci sembrava un vero e proprio eufemismo.

Ed invece è la pura verità. L’emozione ti prende dentro, ti stringe il cuore, ti sale quel nodo alla gola che sprofonda in pianti silenziosi che testimoniano che nel mondo ancora c’è chi ha una coscienza pura che si lascia toccare.

Il Memoriale e il Museo trasmettono una profonda commozione e un senso di umanità universale.

Non è solo un racconto americano: è una ferita globale. Le testimonianze, le foto, i resti materiali generano un silenzio carico di rispetto. C’è chi piange, chi prega, chi resta semplicemente in silenzio a guardare.

I resti, le macerie, le grosse travi d’acciaio che contornavano le basi delle Torri Gemelle e adesso vederle cosi accartocciate, fanno salire un brivido sulla schiena che resterà per anni.

E’ impossibile restare inermi davanti a tutte le foto dei volti di chi, in quel tragico 11 settembre, ha lasciato la propria vita per colpa dell’egoismo politico, economico e malvagiamente umano.

Ci siamo emozionati e abbiamo pianto anche noi. Si, è cosi perchè è impossibile non provare sentimenti di commozione nel pensare che tutti quei volti sorridenti in quelle foto fatte per un rito o altro, siano solo adesso un ricordo.

Ci siamo emozionati perchè non avremmo mai pensato di vedere cosi tanta gente, uomini e donne di molti paesi e nazioni, versare infinite lacrime in un silenzio assordante.

I veicoli, la mostra e i video

Il Memoriale è un Museo che non basta vederlo, bisogna viverlo. Ci si immerge nella storia, nei racconti di chi ha visto con i propri occhi tutte le fasi di quel giorno.

Per chi come noi ha che ha vissuto in prima persona quelle terrificanti ore davanti alla TV, sembra un dejavù adesso rivederle dal vivo e assaporare quell’atmosfera di ricordi.

Per tutte le nuove generazioni invece, si resta sbalorditi meditando su quello che ormai è e sarà per sempre una brutta parentesi, che però non si è mai chiusa, della storia umana.

Si riesce ad apprezzare chi ha sacrificato la propria vita, cosa che come categoria fa ancora adesso, come la Polizia, i Vigili del fuoco, i Medici ecc… Tutte quelle persone che per salvare altre vite, hanno sacrificato la propria.

E’ un’icona il Camion dei Pompieri distrutto e presente all’interno del museo, cosi come l’ambulanza e i vari reperti delle Torri, come l’antenna della Torre Nord o il motore di uno dei velocissimi ascensori.

Lo ripetiamo perchè non è mai abbastanza, il memoriale va vissuto e non visto. Forse non basta neanche una sola visita, ma per trasmettere quel sentimento di ricordo che potrebbe essere fondamentale per i nostri ragazzi e per il loro futuro, il memoriale ha bisogno di restare sempre vivo in ogni persona che desidera un cambiamento radicale in una società malata come la nostra.

Un simbolo di rinascita

Accanto al Memoriale svetta il One World Trade Center, il grattacielo più alto dell’emisfero occidentale, simbolo di una città e di un Paese che non si sono piegati.

Il messaggio è chiaro: dalla distruzione può nascere nuova forza.

L’uomo ha sempre dimostrato di essere intelligente e capace di fare grandissime cose. Ma ha anche dimostrato di essere facilmente malleabile e di comportarsi in maniera crudele, malvagia e cattiva.

L’11 settembre è un giorno che nessuno mai dimenticherà, cosi come il giorno dell’inizio della prima guerra mondiale o della seconda o di tutti gli altri episodi che ancora oggi segnano i volti e i cuori di gente innocente.

Non sta a noi giudicare nessuno. Per quello c’è chi ha visto tutto e conosce anche i particolari più dettagliati che nessuno di noi conosce. Sarà lui a tirare la riga e dare il giusto giudizio. sarà lui l’unico, perchè non si tratta di un essere umano imperfetto con tutti i limiti che ognuno di noi ha…

Noi siamo e forse saremo spettatori, ma intanto meditiamo e riflettiamo…

Visitare il 9/11 Memorial & Museum è molto più che fare turismo: è un atto di memoria, di empatia e di sentimento.

Un’esperienza che resta impressa nell’anima e che aiuta a comprendere quanto fragile e preziosa sia la vita.

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Articolo a cura di Stefano Ghezzi e Deborah Formati – SportPress24.com 

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