kickboxing, l’inchiesta sulla morte del 15nne Alex Eastwood

Alex Eastwood, 15 anni un kickboxer adolescente, ritenuto un futuro atleta della squadra britannica, è morto tre giorni dopo aver riportato un trauma cranico durante un incontro di beneficenza.

Alex Eastwood è tragicamente scomparso a causa delle ferite riportate durante l’evento di kickboxing del 29 giugno dell’anno scorso.

L’adolescente è stato trasportato d’urgenza in ospedale dopo essere collassato durante un incontro non autorizzato in una palestra di kickboxing a Wigan, nel Lancashire.

Si ritiene che, se l’incontro fosse stato autorizzato dalle autorità competenti in materia di kickboxing, ai due ragazzi non sarebbe stato permesso di combattere tra loro.

Alex è stato portato al Royal Albert Edward Infirmary di Wigan, dove una TAC ha rivelato un’emorragia cerebrale.

Fu posto in coma farmacologico e in seguito trasferito al Manchester Children’s Hospital, dove fu sottoposto a un intervento chirurgico d’urgenza.

Nonostante gli sforzi del personale medico, le sue condizioni peggiorarono e morì tragicamente poco dopo in ospedale, il 2 luglio.

Nel rendere un sentito omaggio durante l’inchiesta su Alex, suo padre Stephen Eastwood lo ha elogiato definendolo una “bella anima”.

Parlando alla Corte del Coroner di Bolton, ha affermato: “Era un ragazzo adorabile.

Vorrei solo che la gente lo ricordasse come l’anima meravigliosa e meravigliosa che era.

Era un’anima meravigliosa e voglio che tutti lo sappiano.”

Il talentuoso Alex era membro del club Hurricane Combat and Fitness, dove conseguì la cintura nera di kickboxing

Il giovane talento avrebbe dovuto competere ai Campionati del mondo in  Portogallo  nell’ottobre 2024, avendo già ottenuto sei vittorie nel corso della sua promettente carriera.

Il signor Eastwood ha raccontato il momento orribile in cui Alex è crollato sul ring e “si è accasciato oltre le corde”.

Ha aggiunto: “Se ricordo bene, la sua protezione per la testa si è allentata un paio di volte nel secondo round.

Gli ho urlato contro un paio di volte perché si era staccato durante quel round.

Alla fine del combattimento si teneva stretto a una delle corde, con la testa rivolta verso il basso.

Sapevamo che aveva perso l’incontro. Si è girato verso l’angolo del ring.

L’avversario si è avvicinato per stringere la mano ad Alex. Alex ha solo fatto un gesto.

Nel giro di pochi secondi, Alex si è avvicinato alle corde, ha iniziato a colpire l’aria e si è accasciato.”

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L’incontro a cui partecipò consisteva in tre round di contatto leggero da due minuti ciascuno. Ma non ha ricevuto l’approvazione ufficiale da parte di un’autorità britannica per la kickboxing

L’avvocato Adam Korn, che rappresenta la famiglia di Alex, ha dichiarato: “Se si fosse trattato di un evento autorizzato, questi ragazzi non sarebbero mai saliti sul ring insieme”.

L’allenatore di Alex, Dan Wigglesworth, e il proprietario della palestra Dale Bannister erano responsabili dell’organizzazione dell’incontro.

Durante l’inchiesta, il signor Wigglesworth ha dichiarato:

“Ho fatto delle ricerche sul suo avversario, ne ho parlato con Ian [Hollett, proprietario di Hurricane Combat and Fitness] e abbiamo concordato che era un buon abbinamento.

Hanno entrambi lo stesso peso, sono entrambi nella stessa fascia d’età e il livello fisico e l’abilità sono gli ultimi fattori che contano.

Abbiamo concordato che sarebbe stato un incontro competitivo per Alex e una bella esperienza per lui.”

Ma in seguito è emerso che l’avversario di Alex rientrava nella categoria di età 16-18, quella superiore ad Alex.

Fonte The Sun – Articolo a cura di Stefano Ghezzi – SportPress24.com 

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