Carlo Ancelotti ha ricevuto dal Santiago Bernabéu l’omaggio che merita l’allenatore con più titoli nella storia del Real Madrid e che molti considerano il miglior allenatore nei 123 anni di storia del club.
La risposta del tifoso non lascia dubbi sul fatto che l’italiano si sia guadagnato il rispetto e l’ammirazione di tutti i tifosi del Real Madrid.
La storia di Ancelotti al Real Madrid non è ancora finita. È solo questione di tempo prima che ritorni.
Dicono che la Supercoppa spagnola non abbia importanza. Non diciamolo così forte.
Anni fa, Ernesto Valverde perse il suo posto di lavoro e questa stagione segnò l’inizio della fine per Carlo Ancelotti come allenatore del Real Madrid.
Le critiche, e soprattutto il modo in cui sono arrivati i gol e la mancanza di reazione, hanno portato la dirigenza del Real Madrid a mettere in discussione la presenza dell’italiano come allenatore della prima squadra del club.
Fu la seconda sorpresa della stagione per mano dei catalani , e la loro scarsa capacità di reazione fece suonare i campanelli d’allarme.
Era gennaio, avevamo davanti a noi metà della stagione (la parte decisiva) e una serie di partite che lasciavano poco tempo per prendere decisioni.
Infatti, la presenza della Coppa con una partita contro il Celta subito dopo il ritorno dall’Arabia Saudita avrebbe potuto significare una partenza anticipata per l’allenatore.
A quel punto Santiago Solari era pronto a compiere il passo di abbandonare le scarpe e indossare di nuovo gli stivali. Il Real Madrid ha vinto con Endrick e Valverde a fare da salvatori, mai detto meglio.
Tutto continuò come prima, ma fu lo stesso Ancelotti a riconoscere che qualcosa non andava.
Tant’è che settimane prima era stato pubblicato un video affinché i giocatori potessero vedere cosa stavano facendo, o meglio, cosa non stavano facendo.
Il momento del cambiamento
Da quel momento in poi, durante le riunioni del venerdì a Valdebebas, nel club cominciò a diffondersi la sensazione che i cambiamenti (non solo quelli dell’allenatore) dovessero arrivare il prima possibile.
Fu quello l’unico momento di dubbio sulla possibile partenza di Ancelotti, ma è anche vero che pesarono molto le tante cose buone che l’italiano aveva fatto e quelle che poteva ancora fare, come eliminare City e Atlético.
Nelle riflessioni che emersero nelle riunioni dei vertici aziendali si cominciò a parlare dei giocatori, cosa che fino a quel momento non era mai accaduta.
Quanto a un possibile cambio di allenatore, sul nome di Xabi Alonso c’erano pochi dubbi, anche se a volte qualcuno era tentato di vedere Klopp in panchina.
Finché c’è vita, c’è speranza
Mancava ancora molto alla fine della stagione, ma ancora una volta la Champions League avrebbe deciso la partita.
Ed è proprio questo che è successo con la sfida contro l’Arsenal.
La risposta dei giocatori non fu ben accolta e ritennero che proseguire con il progetto fosse fuori questione. Fu il tocco finale.
La decisione era già stata presa e il commissario tecnico ne era stato informato alla vigilia della finale di Copa del Rey, motivo per cui la nazionale brasiliana (che verrà presentata lunedì 26 maggio) si è subito mobilitata.
Xabi Alonso ha aspettato il suo turno
Già a marzo aveva lasciato intendere che non avrebbe continuato al Bayer Leverkusen.
Fu un’altra decisione presa, ma non fu fino alla prima settimana di maggio che fu un impegno sottoscritto, che comprende anche la Coppa del Mondo, cosa che inizialmente non era prevista, ma a cui Florentino Pérez vuole dare tutta l’importanza possibile, come dimostra il bonus per i successi che possono ricevere i giocatori del Real Madrid.
La commozione di Carlo Ancelotti
Carlo Ancelotti non è riuscito a trattenere le lacrime nel suo discorso finale. Rivolgendosi ai tifosi del Real Madrid al Santiago Bernabéu, l’allenatore italiano ha ripercorso tutto ciò che ha realizzato durante la sua carriera da allenatore.
“Buon pomeriggio. Non pensi che sia così facile parlare oggi. È stato un onore, un piacere allenare questo club, questa squadra. Prima di tutto, voglio ringraziare il mio caro presidente, Florentino Perez.
È stato fantastico, grazie per questi momenti. È stato straordinario vivere tutto questo con voi, è stata una storia indimenticabile perché nessuno può dimenticare i tre gol di Karim contro il PSG, nessuno può dimenticare i due di Rodrygo contro il City, o l’assist di Luka.
E nessuno può dimenticare i due gol di Joselu.
E io non posso dimenticare ogni giorno che ho trascorso qui. E concludo con Hala Madrid e nient’altro. Vi amo tutti moltissimo”.
Fonte Marca – Foto Massimo Ciccognani – Articolo a cura di Stefano Ghezzi – SportPress24.com