Il match

Il primo set è stato tutt’altro che facile per Alcaraz. Il 21enne spagnolo ha avuto tre set point a disposizione (due sul 5-2 e uno sul 5-3) ma ha subito la rimonta del connazionale, che recuperando il break di svantaggio ha portato la sfida al tiebreak. Da quel momento, non c’è stata partita: 7-2 lo score del n. 3 del mondo che ha chiuso il primo set in un’ora e 5 minuti di gioco. Nel secondo, invece, c’è stato un controllo quasi totale del n. 2 del seeding che, dopo aver strappato il servizio a Davidovich in apertura, ha poi chiuso il match sul 6-4 al sesto match point.

Ieri rispondeva sorridendo, Carlos Alcaraz, in conferenza stampa, quando il sottoscritto chiedeva il perché ogni volta dovessimo aspettare la ‘zona pericolo’ per vedere il suo miglior tennis. Lo spagnolo abbozzava la risposta simpatica, scherzando sulle condizioni di salute sue e della sua famiglia, ma al tempo stesso aggiungeva come alla fine sia “caratteristica dei bravi giocatori vincere i punti importanti“.

Anche oggi però, nella sua vittoria sul connazionale Alejandro Davidovich Fokina che gli ha consegnato la prima finale della sua carriera qui a Monte Carlo – la seconda della stagione, la 23esima in carriera – Carlos Alcaraz ha fatto e disfatto. Perfettamente fedele al rendimento che abbiamo visto durante tutta la settimana, da Cerundolo a Fils. Un Alcaraz che ha chiuso il suo match in due set col punteggio di 7-6 6-4, ma che avrebbe – cronaca alla mano – potuto farlo ancor più facilmente se solo fosse stato un po’ più cinico e attento, soprattutto nel primo set.