Primo test superato, ma per la totale promozione serve ancora aspettare. Che Arthur Fils potesse essere un esame tosto per Carlos Alcaraz lo avevamo indicato chiaramente; ma se l’ex numero 1 del mondo alla fine ha passato il suo tosto avversario al termine di una partita molto divertente, per la piena promozione di Alcaraz occorre ancora attendere. Esattamente come nei giorni scorsi infatti l’iberico ha avuto bisogno della scossa, di ritrovarsi sul filo del dirupo, prima di tirare fuori le solite caratteristiche da fenomeno che sono nel suo bagaglio tecnico. C’è tanto da raccontare infatti dietro il 4-6 7-5 6-3 con cui Alcaraz si è preso la prima semifinale della sua carriera qui a Monte Carlo.

Su tutti, quanto accennato prima: la necessità di ritrovarsi in serio pericolo prima di tirare fuori il miglior tennis. C’è stato il primo set, ad esempio. Con due break a freddo che hanno complicato non poco la rincorsa. Sotto 0-3 e servizio Fils, Alcaraz è riuscito a riportarsi sul 4-4, salvo rilassarsi nuovamente al servizio e perdere, definitivamente, un primo set che il 20enne Arthur Fils aveva giocato con grande personalità.

Un Alcaraz così costretto a rincorrere e alla fine obbligato a fare sul serio con se stesso solo quando altra alternativa non ci sarebbe stata. Pena la doccia. 5-5, servizio Alcaraz e 0-40. Un singolo punto avrebbe mandato Fils a servire per il match. Lo spagnolo in un amen riemtteva però in piedi la partita, affidandosi a quella fase difensiva che unita all’estro che è solito tirare fuori nei punti importanti, sono stati il mix vincente per la rimonta. In quel game lo spagnolo è risalito chiudendo poi con una chirurgica palla corta; in quello successivo ha brekkato Fils chiudendo con un lob in recupero millimetrico.