Zverev subito fuori: vince Griekspoor al terzo
Alla prima partita da testa di serie n. 1 in un Masters 1000, Alexander Zverev è clamorosamente caduto al secondo turno del BNP Paribas Open, sui campi di Indian Wells, per mano di Tallon Griekspoor (n. 43 ATP) col punteggio di 46 76(5) 76(4) dopo tre ore e sei minuti di lotta. Per l’olandese si tratta della vittoria più importante in carriera, la prima contro un Top-5 dopo 18 sconfitte consecutive. Peggiora invece il bilancio di Zverev in California (12-9 dal 2016 ad oggi), nell’unico “1000” in cui non ha mai raggiunto neanche una semifinale. Al terzo turno, Griekspoor se la vedrà con la testa di serie n. 29 Giovanni Mpetshi Perricard.
La prima sliding door della partita arriva quasi subito, nel quarto game. È uno Zverev infatti piuttosto passivo quello delle battute iniziali, tanto che tre errori non forzati mandano subito Griekspoor sul 15-40. A quel punto, però, la reazione è ottima, prima con una palla corta a lasciar fermo l’avversario, e poi con uno smash.
Dal canto suo, l’olandese, fino ad allora abbastanza tranquillo in battuta, viene tradito dal diritto, incappando in un game molto simile a quello appena precedente. Sulla palla break, tuttavia, il recente semifinalista dell’ATP 500 di Dubai non riesce a salvarsi: il dritto lungolinea finisce ampiamente fuori misura e così – col senno di poi – si chiude anche il primo parziale. Il n. 43 ATP ritrova infatti quasi subito l’aiuto della battuta, ma la testa di serie n. 1 è altrettanto impenetrabile. Dal game del 4-2 in poi perde un solo punto al servizio e si aggiudica il set dopo 38 minuti.
Secondo set:
L’avvio del secondo, invece, è a parti totalmente invertite. Il ventottenne di Harleem è a un passo dal baratro quando, nel primo game, si trova a fronteggiare ben due palle break (non consecutive). Salvarle entrambe, di cui una con un ace, cambia però il volto alla partita, scrivendo almeno momentaneamente una sceneggiatura totalmente imprevista. Come nel primo set, d’altronde, dopo le palle break salvate arrivano quelle concretizzate.
Il passaggio a vuoto del n. 2 al mondo, impreciso e lento col diritto, è pesantissimo, anche perché – dall’altra parte della rete – Griekspoor è ben più pimpante e sicuro di sé, tanto da salire in un baleno sul 5-2 in suo favore. Un parziale avrebbe vanificato altrettanto rapidamente, se non fosse stato per uno Zverev ancora lontano parente di quello visto all’Australian Open.
Zverev vince quattro game consecutivi e arriva a servire per la partita sul 6-5. Adeguandosi maldestramente alla tendenza di Griekspoor, però, il n. 2 al mondo piomba di nuovo in uno stato d’incertezza, concede il contro-break all’avversario e poi – nel tie-break – rincara la dose. L’olandese, per la verità, si fa recuperare per ben due volte un mini-break, sul 3-1 e sul 5-3. Sul 5-5, però, un rovescio in manovra finisce lungo, e stavolta, sul set point, Griekspoor non perdona, forzando una difesa fuori misura del due volte campione agli Internazionali BNL d’Italia.
Dopo i 15 vincenti del secondo parziale (al fronte di 23 gratuiti), segno comunque di una maggiore incisività da fondo campo, contro uno Zverev spesso lontano dal campo e costretto in difesa, il tennista dei Paesi Bassi, poco dopo, ricomincia la battaglia con sé stesso in un altro momento chiave del match. Sull’1-1 del set decisivo, infatti, il n. 1 del seeding gioca uno dei peggiori game della sua partita e dopo due volée in chiusura sbaglia anche il dritto che lo porta sotto di un break.
Subito dopo, suo malgrado, il tentativo di fuga abortisce dopo quattro errori gratuiti. Questa volta, però, è deciso a non lasciare andare la propria occasione, e il destino lo premia. Nella fase finale del set, Zverev è passivo, e le sue iniziative sono una mera reazione alla sconfitta. Che arriva però al tie-break (dopo cinque match point disperatamente cancellati sul 6-5), lasciandolo con l’amaro in bocca. Meritato, in ogni caso, il successo di Griekspoor, che proprio una settimana fa aveva ottenuto la sua miglior vittoria in carriera contro Daniil Medvedev (n. 7) in quel di Dubai. Un traguardo già superato, che conferma il super momento della sua carriera.
Articolo a cura di Michela Catena – Sportpress24.com