Dopo aver conquistato giovedì scorso contro la Real Sociedad la matematica qualificazione come prima nel girone unico di UEFA Europa League, la Lazio fa visita al Braga. C’è da giocare l’ultima partita del girone. Nonostante le tante assenze i ragazzi di Baroni vogliono chiudere nel migliore nei modi un percorso a dir poco fantastico prima di conoscere la sua nuova avversaria agli Ottavi di finale. Del match di domani ha parlato il tecnico biancoceleste insieme al difensore Alessio Romagnoli. Di seguito le loro parole. Inizia Baroni:
Partita scarica di tensioni quella di domani. Che motivazioni avrà domani la Lazio? Giocherà qualche primavera?
“Abbiamo portato i ragazzi che stanno facendo meglio però anche se siamo contati dobbiamo fare una partita vera assolutamente. Sia io che i miei giocatori lo vogliamo a tutti costi. La concentrazione è massima e volta alla gara”.
Calcolando le critiche che ha avuto domenica per la formazione. Quanto è cresciuto Baroni in questa stagione nel conoscere l’Europa?
“Io cresco ogni gara e ogni giorno. Questo è quello che chi fa questo lavoro deve porsi sempre. Andare oltre i limiti è l’aspetto più importante. Per quanto riguarda la gara di domenica accetto le critiche, sono io il responsabile della squadra. Alcune scelte le rifarei però perché hanno una loro natura. E’ stata una gara particolare dove l’avversario ha raccolto tutto di quel poco che ha fatto e noi non siamo riusciti anche se la produzione offensiva della squadra è stata buona. Dobbiamo ripartire da lì. Perché devi sempre avere qualcosa su cui ti devi ancorare forte: l’identità della squadra e la produzione offensiva fatte nelle difficoltà è stato importante. Ovvio non siamo contenti, ci mettiamo in discussione e faremo di tutto per evitare i pochi errori che però paghiamo a caro prezzo“.
Lei prima di questa stagione non aveva un minuti in Europa. Ora è primo. Pensa che molti avrebbero potuto avere una chance e che il calcio è uguale a tutti i livelli?
“Il calcio ha livelli. Ho lavorato duro per avere la chance. Grande merito dei miei calciatori e della mia squadra. Io sono felice del percorso fatto ma non abbiamo fatto ancora niente. Dobbiamo essere ambiziosi e chiedere molto a noi tesi individualmente e di squadra. La competizione è meravlgiosa ma anche il percorso in campionato. Siamo felici di questo ma domani anche se l’avversario è forte dobbiamo fare una partita importante al di là delle assenze”.
Come sta Guendouzi? Chi gioca eventualmente al suo posto? Se dovesse esserci le possibilità di acquisto che caratteristiche deve avere?
“Guendouzi ha avuto attacco influenzale e lo abbiamo lasciato a casa per riprendersi. Anche Dia lo abbiamo preservato ma è con noi. Devo valutare, è probabile che giochi Gila a centrocampo perché per me lo può fare ma sto anche valutando uno dei ragazzi della primavera. Qualcuno sarà sicuramente della partita. Del mercato, capisco che è la finestra aperta e che quindi si parla molto di questo. Io ho parlato con la società delle esigenza della squadra ma non è un compito mio. La mia attenzione è a chi arriva eventualmente e i ragazzi che ho. Io guardo quello che ho non quello che potrebbe, ho sempre lavorato così. La mia attenzione è veramente rivolta alla squadra, ai giocatori che ho e a domani. Lo ripeto, nonostante le assenze pretendo che la squadra faccia una parta importante per dare u segnale anche a noi stessi”.
Si può avere così tanta ambizione da emulare il percorso dell’Atalanta? Che caratteristiche può avere Gila da mediano?
“Gli sto cucendo un ruolo che lui può interpretare, è importante la sua disponibilità semplice. Perché si alza di qualche metro. E’ un ragazzo giovane che avrà futuro importante e credo che sono delle esperienze e opportunità di crescita. I sogni guai a non averli ma dobbiamo dargli corpo e per farlo serve lavoro. Ci sono margini di miglioramento, li dobbiamo fare perché solo attraverso quelli ci possiamo permettere di arrivare in fondo”.
Si parla anche di mercato in uscita. Farà dei calcoli perché qualcuno potrebbe essere distratto tipo Tchaouna?
“Domani chi va in campo veste la maglia della Lazio. Siamo tutti professionisti e dobbiamo accettare e convivere con questa finestra di mercato. Ma non ho nessuno dubbio che è un’opportunità individuale e di squadra e domani lo voglio ricordare si gioca una gara di Europa League contro un avversario importante e quindi questo è l’aspetto che va oltretutto. Serve una squadra che va con il piglio, determinazione e voglia di fare una grande partita”.
Si appettava un cammmino così bello in Europa League della Lazio? Quando questo cammino è stato importante per l’autostima della squadra e gli effetti sul campionato?
“Vincere le partite fa mentalità. Nessuno crea mentalità vincente senza vincere le partite. La squadra deve lavorare nella fiducia perché questo ti fa alzare autostima che è importante. Ripeto, gli obiettivi si guardano all’inizio e poi si abbassa la testa col lavoro. Sono le piccole situazioni e mi miglioramenti in alcune gestioni della partita che ci può permettere di arrivare in fondo all’obiettivo e questo è il passo decisivo da fare da qui fino alla fine”.
Cosa conosce del Braga che subisce molti gol e che rischia di non qualificarsi nella prossima fase? Lazio favorita?
“Non ci sono favoriti in queste gare.Ho visto molte partite del Braga e secondo me è pericolosa per noi. Fa una costruzione in verticale e alterna costruzione a 3 o a 4 e, anche se abbiamo avuto poco tempo abbiamo cercato di prepararla bene con una Lazio attenta e concentrata. Domani affrontiamo un avversario di livello ci sarà da lottare forte sul campo”.
Che cosa è più importante, tenere il primo posto oppure gestire la squadra per il futuro?
“No se parliamo di gestione della squadra domani no. Dobbiamo affrotnarla al massimo perché siamo ai massimi livelli in Europa League. Anche se siamo qualificati non è questo l’aspetto più importante lo è dentro la partita. Non si sottovalutano queste gare, sarebbe l’errore peggiore che potremmo fare e non lo faremo. L’avversario merita rispetto e lo affronteremo nella maniera giusta”.
LA CONFERENZA STAMPA PRE BRAGA-LAZIO DI ALESSIO ROMAGNOLI
Ci sono sempre critiche. Ma al netto delle tue prestazioni come ti poni con queste critiche? Pensi di rimanere ancora alla Lazio?
“E’ una domanda che mi fate spesso. Sarà un anno ormai. Le critiche non mi interessano. Io faccio il mio lavoro al massimo, non le ho mai ascoltate e mai lo farò ascolto solo il mister e la squadra. Per il futuro non dovete chiedere me, c’è chi dice che andrò via ma io sto bene alla Lazio, ma veramente bene. L’ho voluto io tornare e se posso dare una mano alla Lazio continuerò a farlo. Poi nel futuro non so dirti che succederà”.
Contro la Fiorentina si parla di approccio sbagliato. Ti da fastidio che si parli di approccio sbagliato della Lazio?
“Non è una questione di approccio sbagliato. La nostra difficoltà è reagire dopo un evento negativo. Dobbiamo essere bravi a reagire il prima possibile perché può succedere che subisci qualcosa ma devi avere la forza mentale di reagire ed essere dentro la partita. Potevamo riprenderla negli ultimi minuti ma sì dobbiamo crescere sotto questo punto di vista”.
Non si parla troppo poco di te?
“Meglio (ride, ndr) così posso lavorare tranquillamente. A me non piace stare al centro dell’attenzione. Io ho sempre pensato a lavorare bene per la squadra poi i risultati aiutano a far parlare bene. Si parla dei giovani che stanno facendo bene e va bene così. l’importante è lavorare per la squadra e dare se stessi per la Lazio”.
Tu 2 anni fa sei stato grande protagonista della Lazio arrivata seconda, un traguardo torico che non accadeva da 20 anni. Questa squadra è diversa ma sta creando qualcosa di importante. Ci sono le premesse di fare qualcosa di storico quest’anno?
“Dipende da noi. Perché noi dobbiamo avere l’ambizione di vincere ogni partita. La nostra ambizione è di crescere. Vincere aiuta a vincere e ti da la giusta mentalità e sappiamo che possiamo fare qualcosa di importante. L’importante è non sedersi e continuare lavorare. Anche domani anche se siamo qualificati è comunque una partita importante e anche se siamo pochi dobbiamo dare tutto e arrivare primi e vincere tutto quello che si può”.
Articolo a cura di Marco Lanari – Sportpress24.com