Alla vigilia della sfida di domenica sera tra la Lazio e Fiorentina abbiamo sentito un illustre doppio ex: Delio Rossi.
Il tecnico riminese, classe 1960, si è infatti seduto su entrambe le panchine.
La brevissima parentesi di Firenze (2011 – 2012) arrivò poco dopo il suo lustro a Roma (2005 – 2009) condito dalla vittoria della Coppa Italia, suo primo trofeo da allenatore, nella magica notte dell’Olimpico contro la Sampdoria.
Delio Rossi è entrato nel cuore del popolo laziale la sera del 10 dicembre del 2006 quando, al termine di un derby stravinto, sfidò i rigori invernali tuffandosi nella fontana del Gianicolo.
Un personaggio che ha indubbiamente lasciato una traccia significativa in seno al club più antico della Capitale.
Si aspettava una Lazio così ?
“Sì. Per me il cammino della squadra biancoceleste, fin qui, non è una grossa sorpresa. Conoscevo le qualità di Baroni, tecnico molto preparato, chiamato a gestire una rosa molto competitiva. Le differenze tra i titolari e le cosiddette seconde linee sono minime, la Lazio sarà grande protagonista fino alla fine”.
Anche in Coppa?
“Magari in ambito europeo si può parlare di sorpresa. Una Lazio così forte e spavalda non la immaginava nessuno, invece Baroni è stato bravo a darle una precisa identità anche lì. Non mi meraviglierei se arrivasse fino in fondo…”
Quale giocatore, fin qui, le ha rubato di più l’occhio?
“Dia. Il nuovo attaccante della Lazio aveva fatto già benissimo a Salerno ma francamente non mi aspettavo che, pronti – via, sarebbe stato così determinante”.
Se allenasse la Lazio, quale acquisto caldeggerebbe nella finestra di mercato invernale?
“Interverrei sicuramente a centrocampo per far rifiatare Rovella e Guendouzi, il profilo giusto mi sembra più Casadei che Fazzini. Farei qualcosa anche dietro, dove prenderei un giovane difensore dalle caratteristiche simili a Gila…”
Domenica, intanto, arriva la Fiorentina…
“La Lazio è superiore, lo dimostrò già al “Franchi” dove fu punita oltremisura da alcuni discutibili episodi, mi aspetto una grande prova della squadra biancoceleste”.
Chi vincerà lo scudetto?
“Più Napoli che Inter. La squadra di Conte, l’allenatore migliore a mio giudizio, non ha l’assillo delle coppe e questo è un grande vantaggio”.
Il suo ricordo più bello sulla panchina della Lazio?
“Derby a parte, la notte più bella rimane quella della Coppa Italia vinta ai rigori contro la Samp. Una serata magica, con un Olimpico pieno e imbadierato fino all’inverosimile. Un ricordo bellissimo che mi accompagnerà per sempre”.
Delio Rossi oggi?
“Sono in aspettativa, come molti miei colleghi, e continuo a cibarmi di football nella mia casa dell’Olgiata. Il calcio è la mia vita”.
Parola di Delio Rossi.