Dopo 4 ore di gioco dove Lorenzo Sonego esprime un ottimo tennis contro lo statunitense Ben Shelton, è il classe 2002 a spuntarla al quarto set dopo quattr’ore di gioco. A testa altissima Lorenzo Sonego lascia il torneo ed ora Ben Shelton attende il suo prossimo avversario fra Jannik Sinner e Alex De Minaur.
Ben Shelton con il punteggi finale di 4-6, 5-7, 6-4, 7(7)-6(4). Uno score che interrompe dunque il cammino del numero 35 Atp, che grazie all’inedito traguardo in carriera raggiunto in un Slam ha potuto risalire la graduatoria mondiale recuperando 20 posizioni. Lo statunitense, che lungo il proprio cammino aveva eliminato l’altro azzurro in gara Lorenzo Musetti, si accomoda invece al penultimo atto del torneo.
Sfuma il sogno derby azzurro
Nessun derby azzurro dunque a Melbourne, dove Sonego e Sinner avrebbero potuto contendersi la finale dell’Happy Slam. Il numero 1 al mondo è atteso alla Rod Laver Arena, dove affronterà l’australiano numero 8 al mondo. I due si ritrovano per la 10ª volta in carriera e il bilancio dei precedenti pende interamente a favore dell’altoatesino, delle cui 9 vittorie 3 rimandano alla scorsa stagione: Rotterdam, Finals e Coppa Davis.
Giunge al capolinea ai quarti di finale la favola di Lorenzo Sonego agli Australian Open 2025. Niente da fare contro la prima testa di serie incrociata nel proprio cammino, lo statunitense Ben Shelton. Il potente colpitore classe 2002 piega l’azzurro in quattro set al termine di quasi quattro ore di battaglia (6-4 7-5 4-6 7-6) e – dopo aver già eliminato al terzo turno l’altro Lorenzo, Musetti – infrange un altro sogno, quello di un’ipotetica storica semifinale tutta italiana.
Il 29enne torinese saluta comunque Melbourne a testa altissima, con il massimo risultato della carriera in uno Slam e senza mai arrendersi alle bordate del giovane americano, nemmeno quando si era trovato in doppio svantaggio.
La prossima settimana sarà numero 35 al mondo, un balzo di venti posizioni in un grande torneo che l’ha visto protagonista assoluto, specialmente per i suoi straordinari numeri con la racchetta. Anche oggi ne ha messi almeno un paio da compilation.
Big Ben Shelton
Il braccio rovente del bombardiere di Atlanta contro l’esperienza e la versatilità del 29enne torinese. Sotto al sole della Rod Laver Arena Sonego ha bisogno di qualche game in più per prendere le misure all’avversario in risposta. Ma appena l’azzurro trova modo di mettere pressione, il dritto di Shelton diventa potenza senza controllo: le prime tre palle break della partita arrivano proprio da Sonego, che però non riesce a contenere il servizio da sinistra. Superato il primo momento delicato del match, il classe 2002 riprende quel poco di inerzia dalla sua parte che gli permette di chiudere il set.
A Sonego non basta una seconda paurosa sulla riga e gli innumerevoli rischi presi per evitare il break alla terza opportunità nel nono game. Shelton chiude il primo set con una cannonata ai 239 km/h al servizio: è l’ace più potente dall’inizio del torneo.
Il match
È calata intanto la prima in campo, ma soprattutto Sonego fatica a incidere con la seconda a differenza dell’avversario. L’azzurro comincia a pasticciare come non gli era ancora capitato in questa settimana e mezzo a Melbourne: due palle break annullate nel primo game – la prima con l’ennesima magia di Lorenzo in questi Australian Open, una parata in volée che dopo il rimbalzo torna indietro nel suo campo – più un’altra nel quinto.
Ma sullo scambio più lungo del match, Sonego legge male e Shelton trova il vincente con un potente dritto lungolinea sulla riga che spacca di nuovo la partita. È proprio quando il 22enne americano sembra avere ben salda la testa insieme ai bicipiti che tuttavia l’azzurro ritrova per un attimo la bussola e rientra in partita con un controbreak chirurgico, approfittando del primo passo falso di Shelton al servizio. Una reazione purtroppo vana, perché quando sembrava fatta per il torinese per andare almeno al tie-break nel secondo set, arrivano due errori madornali che tornano a minare le certezze di Sonego.
La testa di serie non perdona una seconda volta, e sulla falsa riga del precedente parziale chiude 7-5 anche la seconda pratica.
Messo spalle al muro, Sonego comincia a ritrovare il miglior tennis. Il terzo set procede spedito e man mano che il 29enne torinese torna a variare i propri schemi, improvvisamente arrivano le prime opportunità per intascarsi un set. Si passa dall’avere turni a senso unico in battuta a favore di Shelton, al blackout dello statunitense una volta che si trova avanti 40-0 mentre serve per rimanere nel set. Arriva con meriti il 6-4 dell’azzurro, in un parziale in cui finalmente non lascia scampo con la prima al servizio e, alla prima chance disponibile, graffia dimezzando lo svantaggio.
Scavallate le tre ore di gioco, ora è Sonego a stritolare le convinzioni di un leggibile Shelton e a muoversi meglio in campo. Lo statunitense testa di serie n.21 cancella la palla break dell’azzurro con un altro ace sul corpo a oltre 200 km/h ed esce sano da un quinto game rognoso. In uno scenario molto simile a quello del set precedente, Sonego ha l’opportunità di giocarsi ai vantaggi il game per andare al decider. La situazione si ribalta sul cinque pari: Shelton si divora la prima palla break, Sonego annulla la seconda da temerario. Si rimane on serve fino al tie-break, dove l’americano ne ha di più e lascia andare le ultime forze col dritto.
Gli ultimi colpi da ko per Lorenzo Sonego, comunque tra gli applausi del centrale. E che permette a The Mountain di raggiungere la sua seconda semifinale Slam della carriera a 23 anni non ancora compiuti, dopo quella agli US Open 2023. Ora nel suo percorso un terzo italiano, il numero 1 al mondo Jannik Sinner, oppure l’idolo di casa Alex de Minaur.
Articolo a cura di Michela Catena – Sportpress24.com