Antidoping, la WADA non farà ricorso contro Iga Swiatek

La Wada ha deciso sul caso Swiatek: no al ricorso, niente “trattamento Sinner”

La tennista polacca era risultata positiva alla trimetazidina e aveva accettato un mese di sospensione. Ad aprile l’appello di Jannik.

La Wada ha preso la sua decisione. L’Agenzia mondiale antidoping non presenterà appello sul caso di doping che ha coinvolto e coinvolge tutt’ora la numero due del mondo, Iga Swiatek. La tennista polacca ad agosto era risultata positiva alla trimetazidina, farmaco normalmente utilizzato nel trattamento di problemi cardiaci già stato al centro di casi di doping in passato. Dopo la denuncia dell’ITIA della contaminazione, Swiatek ha accettato un periodo di sospensione di un mese: un tempo necessario per saltare la tappa asiatica e presentarsi alle Wta Finals.

IL COMUNICATO

Come riporta il comunicato, la WADA, dopo un’attenta analisi, hanno accettato l’ipotesi della melatonina contaminata, come presentato dall’atleta e quindi non ci sarebbero i presupposti scientifici per contestarlo al CAS. Inoltre, “la Wada ha chiesto consiglio a un consulente legale esterno, che ha ritenuto che la spiegazione della contaminazione dell’atleta fosse ben dimostrata, che la decisione dell’ITIA fosse conforme al Codice mondiale antidoping e che non ci fossero basi ragionevoli per appellarsi al CAS“: così si conclude il comunicato.

LE DIFFERENZE CON SINNER

Quella sul caso Swiatek è, dunque, una decisione diversa rispetto a quella che la Wada ha preso sul caso Clostebol che coinvolge Jannik Sinner. L’appello nei confronti dell’azzurro è stato presentato e ha anche due date precise: si svolgerà a porte chiuse il 16 e 17 aprile presso la sede del Tas (Tribunale arbitrale dello sport) di Losanna. L’Agenzia antidoping chiede 1-2 anni di squalifica per il numero uno del mondo. Per la sentenza, bisognerà attendere la primavera.

Le motivazioni

La giocatrice polacca era stata trovata positiva lo scorso agosto alla sostanza illegale della Trimedazina, evento per il quale Swiatek ha dovuto scontare un mese di sospensione che le è stato comminato dall’ITIA.

La polacca infatti era riuscita a dimostrare che l’assunzione della sostanza era dovuta alla contaminazione di un farmaco assunto dalla giocatrice a base di melatonina – utilizzata da Swiatek per combattere i problemi legati al Jet Lag – per cui l’ITIA ha stabilito che il livello di colpa sia “Nessuna colpa o negligenza significativa”.

Da qui la la proposta – accettata dalla polacca – della sospensione di un mese, scontata in due tranche (dal 22 settembre al 4 ottobre e poi dal 28 novembre al 4 dicembre).

Articolo a cura di Michela Catena – Sportpress24.com

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