Australian Open, Tommy Paul vola, Djokovic inarrestabile

Tommy Paul a valanga su Carballes Baena

Terzo turno del singolare maschile all’Australian Open. Sul cemento blasonato di Melbourne, infatti, sono andate in scena delle gare piuttosto interessanti, che hanno visto scendere in campo alcuni tra i protagonisti più attesi del circuito maschile. Come il caro vecchio Tommy Paul (semifinalista all’Australian Open edizione 2023) – numero 11 ATP ma prossimo al debutto in top10 – che ha regolato, senza troppi patemi, lo spagnolo Roberto Carballes Baena, imponendosi su quest’ultimo con il punteggio finale di 7-6(0) 6-2 6-0. Una vittoria netta, nettissima, quella del tennista statunitense, che prova a spazzare via qualche dubbio circa lo stato di forma attraversato dal giocatore originario del New Jersey (che nel prossimo turno sfiderà lo spagnolo Alejandro Davidovich Fokina).

Il match

Una prestazione di livello. Volendo, potremmo sintetizzare così il successo conseguito da Tommy Paul contro lo spagnolo Roberto Carballes Baena (7-6(0) 6-2 6-0 il punteggio finale). Per il tennista a stelle e strisce, infatti, l’esito della gara non è stato quasi mai in discussione. Del resto, lo score finale dell’ultimo parziale parla in maniera piuttosto eloquente: nessun game concesso al rivale iberico. Non solo. Gli ultimi due set disputati dall’americano hanno rasentato la perfezione e hanno messo in evidenza l’abilità atavica del giocatore statunitense nell’essere sempre a proprio agio durante gli scambi lunghi. Va da sè, naturalmente, che Carballes Baena non sia riuscito ad entrare quasi mai in partita (fatta eccezione, probabilmente, solo per ciò che concerne il primo set). Per Paul, dunque, un successo convincente e il prossimo turno contro un altro giocatore spagnolo. Ovvero, Alejandro Davidovich Fokina.

Djokovic vince: Machac strapazzato

L’aria da Slam continua a far bene a Djokovic. In molti prevedevano una sua uscita anticipata o quantomeno una partita molto complicata dopo i primi due turni in cui ha lasciato un set a giocatori di rango inferiore come Basavareddy e Faria. Ma Nole è questo qui: si esalta laddove la difficoltà aumenta, migliora con l’avanzare del torneo. Ormai lo conosciamo “vecchio“, come si suol dire, ma attenzione: di vecchio ha la solita grande voglia di vincere. Chiude 6-1 6-4 6-4 perdendo una sola volta il servizio. Strapazza Tomas Machac arrivato a questa sfida con grandi e giustificate velleità dopo la buona United Cup disputata e la vittoria su Opelka. Niente dare fare: rimandato al mittente. Eloquente quanto accade nel corso del terzo set: non sfrutta due palle break e la racchetta ne risente a morire. Aveva voglia di mandare un messaggio ai rivali, oltre che di risparmiare energie e di concentrarsi sul prossimo appuntamento. Ora se la vedrà con Jiri Lehecka, ancora Repubblica Ceca sulla sua strada.

Primo set: Il ceco non trova il feeling desiderato. Novak lo travolge rapidamente

Falsa partenza di Machac, in difficoltà con i colpi da fondo, che spesso terminano a metà rete. Nole in palla sin dal primo scambio, affonda perfettamente col rovescio lungolinea, e viene a rete con facilità disarmante. La difficoltà del ceco si tramuta in palla break avversaria, che Djokovic, ovviamente, non spreca. Avvio eccessivamente in salita per la testa di serie numero 26 del tabellone, che tenta di sopperire all’assenza momentanea del gioco con l’atleticità, ma Novak è chirurgico, e chiude il primo set con un crudele 6-1.

Secondo set: Machac si iscrive al match, ma non sovrasta il serbo

La battaglia prende forma, culminando in varie sfide di pittino, nelle quali Machac ha quasi sempre la meglio. Il ceco abbandona lo scarso rendimento del dritto, passando a un gioco molto più aggressivo e dinamico, optando anche delle discese a rete. Il serbo lascia trapelare, con una smorfia, un fastidio fisico, e nel contempo cede il primo servizio dell’incontro. Machac aumenta l’aggressività, e di conseguenza il rischio, esponendosi parecchio. La leggenda di Belgrado è scaltro a muoverlo nella diagonale di dritto per poi spalancarsi il campo, e rimettere in pari il punteggio del secondo parziale. Il rovescio di nole geometrizza la Rod Laver Arena, fiaccando il povero Tomas, che nonostante il grande spirito di abnegazione, inizia a vederci appannato. Risultato? Altro break, Djokovic al comando delle operazioni. Ad un passo dalla conquista del secondo set, l’avversario preme sull’acceleratore levando la polvere dalla riga di fondo, e conquistando palla break. La reazione di Nole è esemplare, e con un ace, mette la firma anche su questo parziale, conclusosi 6-4.

Articolo a cura di Michela Catena – Sportpress24.com

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