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Nuovo stadio della Roma, indagine dei pm per falso

Sotto la lente la presenza di un’area boschiva nei 14 ettari in cui dovrebbe sorgere il nuovo impianto che ospiterà le partite casalinghe del club giallorosso a Pietralata.

La Procura di Roma ha avviato un fascicolo di indagine in relazione all’iter per la costruzione del nuovo stadio della Roma. Il procedimento, in cui si ipotizza il reato di falso, è stato avviato alla luce di una serie di denunce presentate dal coordinamento dei comitati che si oppongono alla costruzione della struttura nella zona di Pietralata.

Al centro degli accertamenti, di cui scrive oggi il Corriere della Sera, il bosco di 14 ettari di proprietà comunale dove è previsto che sorga lo stadio del club giallorosso.

opo una serie di esposti presentati nei mesi scorsi dai comitati che si oppongono alla sua costruzione, la Procura accende un faro sull’iter per il nuovo stadio della Roma che dovrebbe sorgere nella zona di Pietralata, area est della Capitale.

I pm di piazzale Clodio hanno formalmente avviato un procedimento in cui si ipotizza il reato di falso. Le verifiche, così come cristallizzato nelle denunce trasmesse agli
inquirenti, si concentrano sui 14 ettari di proprietà comunale dove, secondo il progetto, dovrebbe sorgere il nuovo impianto che ospiterà le partite casalinghe del club giallorosso.

I comitati: “Area da tuterlare”. Campidoglio: “Lavoro svolto correttamente”

Si tratta di un’area che sarebbe stata giudicata da riqualificare senza tenere in considerazione una serie di atti e documenti che indicano la presenza di una area boschivaIl
Campidoglio però “ribadisce la correttezza del lavoro svolto”.

I denuncianti, dal canto loro, hanno messo a disposizione di chi indaga atti, anche mappe topografiche, in cui si fa  riferimento al bosco.

Sulla scrivania del sostituto procuratore Stefano Pizza, titolare del fascicolo, anche documenti protocollati dall’amministrazione capitolina nei vari anni: dalle giunte guidate da

Rutelli, Veltroni e Alemanno nonché la variante al Piano Particolareggiato approvato nel 2012 dall’allora sindaca Virginia Raggi.

Secondo i comitati del “no” allo stadio, nell’iter amministrativo avviato dall’attuale amministrazione non si farebbe riferimento all’area boschiva ma nel caso venisse accertata scatterebbero una serie di tutele.

Per i legali del coordinamento dei residenti il non aver valutato questo aspetto inficerebbe l’iter amministrativo. I  comitati hanno, inoltre, depositato a piazzale Clodio una
relazione tecnica affidata ad un esperto, un agronomo – secondo quanto scrive il Corriere della Sera- in cui si “certifica” la presenza dell’area verde.

L’assessorato all’Urbanistica di Roma Capitale “ribadisce, ancora una volta, la piena correttezza del lavoro svolto dagli uffici”. Il Campidoglio “smentisce l’esistenza di atti
amministrativi del passato nei quali sia riportata la presenza di aree boschive vincolate dove è prevista la realizzazione” dello stadio.

Secondo il progetto, lo stadio conterrà quasi sessantamila persone con la Curva Sud che dovrebbe ospitare 10 mila tifosi giallorossi.

Articolo a cura di Michela Catena –  Sportpress24.com

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