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Il presidente della Figc, Gabriele Gravina, rischia il processo

Il-Presidente-della-Figc_-Gabriele-Gravina

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La Procura di Roma ha chiuso le indagini nei confronti del presidente della Figc, Gabriele Gravina, con l’accusa di autoriciclaggio.

Per la procura di Roma il presidente della Figc, Gabriele Gravina, avrebbe commesso degli illeciti, emersi in occasione del caso dossieraggio, nell’ambito dell’assegnazione del canale della Lega Pro, della compravendita di libri antichi e dell’acquisto di una casa. L’accusa contestata nell’ambito dell’inchiesta avviata nel marzo 2023 è quella di autoriciclaggio. Le indagini erano iniziate su iniziativa della Procura Nazionale Antimafia riguardo presunti illeciti emersi dall’inchiesta di Perugia su un’attività di dossieraggio che chiama in causa, tra gli altri, il  Tenente della Guardia di Finanza, Pasquale Striano.

L’oggetto del procedimento riguarda presunte irregolarità su vari aspetti. Tra gli altri l’assegnazione del bando del 2018 per il canale tematico della Lega Pro di calcio alla Isg Ginko, la compravendita sfumata di una collezione di libri antichi e l’acquisto di un appartamento a Milano.

Il ruolo di Pasquale Striano

Come si legge sul sito di Rainews la procura di Perugia aveva indagato per abuso d’ufficio e falso il tenente della guardia di finanza, Pasquale Striano, e il pm della Dna, Antonio Laudati. Secondo i magistrati umbri, Striano avrebbe ricevuto notizie riservate sull’affidamento dell’appalto della Lega Pro e poi effettuato una serie di accessi per ottenere altre informazioni su Gravina. Anche per questo il presidente della Figc era stato ascoltato come testimone a Perugia. Striano, “d’accordo con Laudati, avrebbe preparato un’informativa per i magistrati sostenendo di averli ricevuti come elementi informativi provenienti dalla Procura di Salerno (dettaglio poi risultato falso, Ndr) e da quest’ultima acquisiti nell’ambito di proprie attività investigative”.

Dopo avere verificato che Striano aveva effettuato un accesso abusivo, gli inquirenti di Perugia avevano ritenuto opportuno inviare gli atti a Roma al fine di valutare la presenza di eventuali illeciti e per chiarire in particolare il ruolo svolto da Gravina che all’epoca era presidente della Lega Pro.

Le indagini su una compravendita di libri antichi

L’oggetto del procedimento riguarda presunte irregolarità tra cui la compravendita di una collezione di libri antichi nella disponibilità di Gravina. Il 19 novembre il tribunale del Riesame aveva rigettato l’appello della Procura sul sequestro preventivo di 140 mila euro nei confronti del numero uno della Figc. Il presidente della Figc, lo scorso marzo, ha chiarito la propria posizione e ha depositato una memoria, oltre a carte e bonifici.

“Attendevamo da tempo che terminassero le indagini per poter finalmente dimostrare l’assoluta infondatezza dell’ipotesi di reato. Il presidente Gravina è totalmente estraneo a qualsivoglia condotta illecita e tanto gli consente di confidare serenamente nell’accertamento dell’autorità giudiziaria”, hanno riferito gli avvocati del presidente della Figc, Leo Mercurio e Fabio Viglione.

Articolo a cura di Orazio Bellinghieri – Sportpress24.com

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