ATP Finals, bene il doppio azzurro e Zverev: disastro Alcaraz: “Chi dice che…”

Alcaraz stremato alle ATP Finals: “Sto male, sono stanco. Chi vi dice che sta bene sta mentendo”

Troppo brutto per essere “vero”. Carlos Alcaraz in totale confusione contro Casper Ruud nell’esordio shock culminato nell’inaspettata sconfitta alle ATP Finals di Torino. Al netto dell’ottima partita del norvegese, c’è da dire che lo spagnolo non era in condizioni ottimali a causa di problemi di salute. È stato lo stesso Alcaraz a confermarlo nel post-partita in cui si è soffermato anche sullo stato generale dei giocatori, arrivati un po’ in affanno a fine stagione dopo le tantissime partite.

Insomma Carlos è arrivato in Piemonte già in difficoltà: “Beh, qualche giorno prima di venire qui, mi sono ammalato a casa. I giorni in cui mi allenavo qui, mi sentivo bene. Non molto bene, ma bene. Pensavo di poter giocare. Sentivo di poter tenere lo scambio in allenamento. Ovviamente, nelle partite è completamente diverso“. Tutto è cambiato poi nella giornata dell’esordio alle Finals: “Ma oggi non mi sentivo bene, stamane sentivo un fastidio allo stomaco e dopo gli scambi lunghi non stavo bene”.

Alcaraz non cerca scuse per l’esordio alle Finals

Nessuna volontà di cercare scuse per Alcaraz, ma un fattore impossibile da non considerare nell’economica della sfida: “Non voglio dirlo perché non voglio dare l’impressione di utilizzare delle scuse. Se mi sento male però, mi sento male. È questo è quello che è successo oggi. La pancia mi ha limitato molto, sia nella potenza che nel sentirmi a mio agio in campo. Devo imparare a gestire queste situazioni, non ci sentiremo bene in tutte le partite durante l’anno. Il non poter respirare bene mi ha limitato molto”.

La stanchezza mentale di Alcaraz e degli altri big del tennis

Solo un problema legato alle condizioni di salute e dunque fisico, oppure anche un po’ di stanchezza mentale? Nessun dubbio per Alcaraz che ha sottolineato come tutti i big siano stanchi dopo le tantissime partite di un’annata contraddistinta anche dalle Olimpiadi. Queste le sue parole per fugare ogni dubbio: “Oserei dire che tutti i giocatori sono mentalmente stanchi. Se qualcuno ti dice che è fresco, ti sta mentendo (sorride, nidr). Alcuni lo affrontano meglio di altri. Sono stanco. A livello mentale. Ci sono molte partite in un calendario molto fitto, in un anno molto impegnativo senza troppi giorni di riposo, ci sono pochi periodi in cui poter riposare a casa. Hai due o tre giorni di riposo e già devi andare a giocare tornei in un’altra parte del mondo. Penso di stare molto meglio quest’anno rispetto all’anno scorso, ma devo trovare un modo per giocare a un buon livello di tennis essendo stanco a livello mentale“.

E la superficie delle ATP Finals non ha aiutato Carlitos

In questo scenario dunque a rendere più complicate le cose anche il campo non congeniale alle sue caratteristiche perché troppo lento: “In questo caso non mi sentivo bene. C’è stato un cambiamento molto grande e molto brusco tra Parigi e qui, che deve essere migliorato: dopo una settimana non possono esserci cambiamenti così bruschi sulle superfici, ma questo aiuta lo spettatore. Ci sono più scambi. più emozione, personalmente mi piace questo tipo di campi un po’ più lento. A Parigi era troppo, non si è visto molto tennis o almeno così mi è sembrato. Che non ci siano scambi, che si giochi solo con il servizio non è qualcosa che attira l’attenzione. Personalmente, questa superficie mi piace”. 

Sinner premiato a Torino, genitori in lacrime: “Il numero 1 ? Sono importanti le persone giuste”

Cosa c’è di più importante del trofeo come numero 1 al mondo per Jannik Sinner? La consapevolezza di poter contare al suo fianco su persone che sono capaci di farlo star bene. Il tennista italiano a Torino, in occasione delle Finals ha ricevuto il titolo di ATP Year-End No. 1 per la chiusura della stagione in vetta al ranking. Tutto sotto lo sguardo dei suoi genitori, che non hanno trattenuto le lacrime sugli spalti.

Jannik Sinner premiato come numero uno al mondo a fine 2024, genitori in lacrime a Torino

Jannik ha preso parte alla cerimonia di premiazione all’Inalpi Arena al fianco del presidente ATP Andrea Gaudenzi e alla grande gloria Boris Becker, alla sua maniera, con sobrietà. Quando si è trattato di sollevare al cielo il trofeo, tutti in piedi, compresi i suoi genitori, Siglinde e Hanspeter, che sono stati immortalati dalle telecamere. La mamma del campione azzurro si è commossa nell’assistere all’ennesimo trionfo del suo ragazzo. Visibilmente soddisfatto anche il papà che ha rivolto uno sguardo tenero alla sua compagna.

Bolelli e Vavassori partono alla grande: che vittoria alle Atp Finals!

Archiviato con un sorriso l’esordio di Jannik Sinner nel torneo, l’Italia esulta anche nel doppio alle ATP Finals 2024 di Torino. Esordio show per Simone Bolelli e Andrea Vavassori: gli azzurri travolgono la coppia composta dall’indiano Rohan Bopanna e dall’australiano Matthew Ebden con il punteggio di 6-2, 6-3 dopo 57′ di partita.

In tribuna a Torino, per vedere Simone e Andrea, presente anche il capitano azzurro di Coppa Davis, Filippo Volandri. “Noi facciamo il nostro, vogliamo fare bene e vogliamo esserci anche la settimana prossima in Davis che è un altro grandissimo evento. Noi ci siamo“, aggiungono i due doppisti azzurri riferendosi alle imminenti convocazioni per la fase finale del torneo a squadre di cui l’Italia è campione in carica.

Alexander Zverev passa in due set su Rublev, primato nel girone

Alexander Zverev conquista la prima vittoria in questa edizione delle ATP Finals! Superato Andrey Rublev con il punteggio di 6-4, 6-4 nel match che chiude la prima giornata del gruppo “John Newcombe”, che vede in vetta a pari merito per l’appunto il tedesco insieme a Casper Ruud che nel pomeriggio ha trionfato su Alcaraz.

Un primo set che scorre via tutto sommato piuttosto velocemente, e senza particolari emozioni. A fare la differenza c’è soltanto un break, che arriva in favore di Zverev durante il settimo gioco: dopo i primi due punti giocati in apnea da parte del russo, arrivano tre errori consecutivi di dritti che vanificano quanto di buono aveva fatto fino a quel momento al servizio.

Per il resto c’è stata la solida prestazione solida al servizio da parte del tedesco, con il 75% di punti sia con la prima che con la seconda di servizio e una palla che viaggia a oltre 220 km/h.

Nel secondo parziale il rendimento di Zverev cresce ulteriormente al servizio, tanto nelle percentuali quanto nei punti concessi. Sono appena tre lasciati a Rublev nei primi quattro turni di battuta, con un rendimento del 100% con la seconda di servizio che lo rende inattaccabile.

La chiave di lettura è proprio nelle difficoltà in risposta da parte del russo, che ha fornito una prestazione più ordinata del solito e senza scatti d’ira ma che allo stesso tempo non è riuscito mai a procurarsi un’occasione di break.

Il numero due del mondo risolve la pratica con un secondo break nel corso del nono game – ancora un dritto sbagliato da Rublev – prima di andare a servire per il match sul 5-4 e chiudere la partita con l’ottavo ace della sua partita che vale la prima vittoria nel suo raggruppamento.

Articolo a cura di Michela Catena – Sportpress24.com

 

 

 

 

 

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