Musetti ci ha preso gusto: altra semifinale sull’erba. Vola anche Cocciaretto a Birmingham
Contrariamente a quanto ci si potesse aspettare, la stagione sull’erba ci sta regalando fin qui uno dei – se non “il” – Musetti migliori di una stagione fin qui non esaltante, come da lui stesso ammesso e testimoniato anche dall’essersi lasciato cadere a terra dopo il match point per festeggiare e liberarsi di quella frustrazione accumulata dopo i risultati non all’altezza delle aspettative ottenuti sulla terra rossa, quella che teoricamente è la sua superficie preferite.
Ora Lorenzo al Queen’s può davvero sognare e credere in un risultato che fino a poco tempo fa sarebbe sembrato impossibile. Questo non solo per i notevoli progressi messi in mostra sulla superficie, ma anche per il tenore degli avversari rimasti in corsa a Londra, che vedono in Tommy Paul l’unica testa di serie ancora in tabellone.
Cocciaretto che rimonta per la prima semifinale sull’erba
Settimana delle prime volte sull’erba per Elisabetta Cocciaretto, che dopo i primi quarti raggiunge anche la prima semifinale sui prati verdi al WTA 250 di Birmingham grazie al successo in rimonta (5-7 6-4 6-2) su Diana Shnaider dopo quelli ottenuti sulle campionesse slam Ostapenko e Stephens. Il match si apre con quattro game lineari, poi – nel quinto – l’azzurra si procura tre chance consecutive di strappare la battuta all’avversaria, senza però riuscire a concretizzarle, e due giochi più tardi ottiene meritatamente il break. Portatasi in vantaggio la marchigiana inizia però a commettere qualche errore di troppo, permettendo alla russa di recuperare due volte il break di svantaggio e poi vincere il primo set 7-5 alla prima occasione buona dopo che Cocciaretto si era fatta rimontare da 30-0.
Nel secondo set la prima a portarsi in vantaggio è Shnaider che vola sul 4-2, ma quando tutto sembra ormai perso, con orgoglio Cocciaretto reagisce, ottenendo l’immediato contro-break e vincendo i tre game successivi che le permettono di allungare il match al terzo, dove ha ormai in mano l’inerzia dell’incontro come testimonia l’immediato break da lei ottenuto. La russa sembra poter rientrare in partita nel sesto game, ma l’italiana classe 2001 è brava ad annullare le due palle break offerte, per poi strappare nuovamente la battuta all’avversaria e infine chiudere senza esitazioni l’incontro nel game successivo. Al prossimo turno affronterà la vincente della sfida tra Yulia Putintseva e Caroline Dolehide.
La quarta finale 2024 e la vetta nella Race
Per la coppia azzurra Bolelli-Vavassori è la quarta finale stagionale, la seconda consecutiva ad Halle dove lo scorso anno persero contro Melo e Peers. Bolelli e Vavassori conosceranno sabato gli avversari della finale, in programma domenica alle 11.30. Saranno o i francesi Doumbia/Reboul o i tedeschi Krawietz/Puetz. Intanto gli azzurri hanno raggiunto la vetta della Race ATP per le Finals di Torino, scavalcando anche Bopanna ed Ebden. Il bolognese e il torinese hanno 4.210 punti: le Finals sono praticamente ipotecate.
SASCHA ZVEREV: “IL MIO IDOLO È NOLE”
“Novak è sempre stato il mio idolo, il mio modello di campione – racconta Alexander Zverev, dopo aver vinto contro il francese Fills – Quando nel 2009, me lo ricordo perfettamente anche se ero poco più di un bambino, Thomas Bischof della Head mi fece provare le sue racchette in allenamento con mio fratello Mischa, gli dissi: ‘l’unico modo che hai di convincermi è darmi la racchetta bianca di Djokovic’. Da allora non ho piú cambiato”. Sto bene, posso fare di più ma oggi mi godo la vittoria.
Motivazioni? Dovrei ringraziare una persona per me speciale che non è qui, non tifa nemmeno per me ma le mando un saluto comunque perchè è una persona che sta cambiando davvero il mio modo di capire le cose. E’ straordinaria. Mamma se te lo stai chiedendo, non mi riferisco a te.
“Anch’io mi ricordo benissimo quando era più piccolo – sorride Nole – Se mi assomiglia? Questo genere di paragoni non mi è mai piaciuto: ho sempre pensato che ciascuno fa la sua strada, ha una sua parabola. Sascha sta facendo il suo percorso benissimo. L’ho visto lavorare a Monte-Carlo e ho potuto apprezzare quanto sia motivato e quanto stia lavorando per raggiugere i suoi obiettivi. Ha buoni rapporti con tutti, e questo in fin dei conti è molto importante. È sulla strada giusta per diventare un grande”.
Sinner in semifinale: supera Struff e spezza la maledizione tie break
Jannik c’è e lo dimostra ancora una volta contro un avversario che ha fatto il bello e cattivo tempo come Struff. Il numero uno al mondo, infatti, lotta, reagisce, colpisce e approda per la seconda volta in carriera a una semifinale ATP sul Green, la prima nel circuito tedesco ad Halle. Niente da fare, invece, per il tedesco che esce tra gli applausi del pubblico amico, dopo una partita ben disputata contro il migliore al mondo. Nel penultimo atto del torneo l’altoatesino affronterà uno tra il cinese Zhang o lo statunitense Eubanks, partita in programma tra pochi minuti.
Il torneo di Halle è stato fin qui un sentiero tortuoso per il nuovo numero uno al mondo. L’altoatesino, infatti, ha dovuto sudare le proverbiali sette camicie contro avversari meno quotati come Griekspoor e Marozsan, ma alla fine è riuscito a spuntarla facendo valere gradi e qualità anche sul Green del circuito tedesco. Ma le buone notizie per l’azzurro non finiscono qui: nel pomeriggio di ieri, infatti, è arrivata la sconfitta di Carlos Alcaraz contro Jack Draper al Queen’s che ha permesso a Jannik di allungare il distacco dallo spagnolo, scivolato al terzo gradino e superato da Novak Djokovic. In caso di successo contro Struff, il tennista di San Candido approderebbe per la prima volta in carriera alle final-4 ad Halle, dopo il ritiro nella passata stagione ai quarti contro Aleksandr Bublik.
Seguono aggiornamenti.
Articolo a cura di Michela Catena – Sportpress24.com