Il Re dei bomber Robocop Fortino: “Pronti per un grande play off”

Sembra non voler finire mai, la storia di Rodolfo Fortino questa stagione in forza all’Olimpus Roma, 41 anni appena compiuti e non sentirli, principe dei bomber con 31 reti, di una lunghezza sopra  il compagno di squadra Marcelinho.

Lo abbiamo raggiunto Rodolfo Fortino De Araujo, stella verdeoro originario di Sampaolo.

Rodolfo, che effetto ti fa’ alla tua età, mettere in fila gente del calibro di Marcelinho, Cabeca e Patias?

Nessun effetto particolare. Il mio obiettivo è migliorare sempre, per me stesso, non per la competizione con altri giocatori, che tra l’altro sono bravissimi.

Parlando di risultati di squadra, con l’Olimpus quest’anno è stata una sinfonia blues, direi una stagione regolare dominata. Ti aspettavi un andamento di così altro profilo?

Abbiamo fatto una grande stagione, ma ora conterà poco. Certo avremo il vantaggio del fattore campo nelle serie, ma se vogliamo vincere non dovremo pesare a questo, ma dare sempre il massimo.

Hai sfoderato un’altra annata, all’altezza della tua fama. Quanto la tua forza mentale e la dedizione all’allenamento, ti ha agevolato nel conseguire gli ottimi risultati sul campo da gioco?

È la mia mentalità, conseguita dopo anni di attività, allenarsi bene, alimentarsi in modo adeguato avvantaggia la prestazione sul campo. La cultura del lavoro è fondamentale, solo con sacrificio si ottengono i risultati.

Sei arrivato giovane in Italia, che ricordo hai dei tuoi inizi all’Augusta e Luparense, ma soprattutto, quanto e come è cambiato, secondo te, il movimento del Futsal italiano da allora?

Non ero proprio giovanissimo, ma ad Augusta mi sono trovato bene e poi il passaggio alla Luparense mi ha fatto alzare il livello giocando con tanti campioni che prima ammiravo solo giocandoci contro.

Il futsal italiano è sì cambiato, anche a causa della riforma, che diciamo ha un po’ abbassato il livello medio, ma ha aumentato di certo la competitività, e se questo era l’obiettivo è stato di certo centrato

La tua esperienza all’estero, in un top club come lo Sporting Lisbona, cosa ti ha lasciato? Hai qualche rimpianto in tal senso?

E’ stato un salto di qualità enorme per me, avendo avuto la possibilità di competere con tutti i top club europei, ed essere allenato da Nuno Diaz, che reputo il migliore tecnico avuto in carriera.

Nessun rimpianto quindi, perché anche se abbiamo perso due finali di Champions, ritengo di essermi arricchito molto come giocatore.

Sei nella Storia del Futsal italiano, tante vittorie individuali (quello attuale è il quarto titolo di capocannoniere italiano), e di squadra, ma rimani nel gruppo degli eroi del campionato europeo con la nazionale azzurra in Belgio nel 2014. Lo consideri il tuo più grande successo sportivo?

Non tengo mai troppo ai riconoscimenti individuali. Questo è uno sport di squadra, e i risultati sono collettivi.

Certo la vittoria degli europei con la nazionale azzurra, rimane sicuramente un fiore all’occhiello della mia carriera sportiva, anche in considerazione, delle enormi difficoltà nel raggiungere quel tipo di risultato

Tornando all’attualità, siamo alle porte dei playoff. Quali sono le tue sensazioni, sulle potenzialità Olimpus in chiave scudetto?

Si, ora cominciano i playoff, ma abbiamo lavorato molto per questo, e curato tutto nei minimi dettagli.

Non possiamo proiettarci con la testa già alla finale, ma pensare partita dopo partita, perché ogni gara nasconde insidie e difficoltà.

Dopo la delusione della finale di Coppa Italia contro il Napoli, in cui sei stato anche espulso, pensi che la squadra abbia fatto tesoro di quella sconfitta, e sia pronta a coronare il sogno tricolore, mancato anche lo scorso anno per un soffio?

Certamente quella esperienza ci ha fortemente deluso, perché eravamo in un buon periodo di forma, e mi porto dietro anche l’amarezza dell’espulsione, che non mi era mai capitata.

Ma questo è lo sport, anche il Napoli è una grande squadra e ha vinto con merito. Questa esperienza però, ci deve far maturare ancora di più.

Non credo nei sogni, ma credo che si debba lavorare di più e migliorare sempre, per farsi trovare altamente competitivi in questo tipo di situazioni.

Grazie immortale Rodolfo, non vediamo l’ora di ammirarti in campo, trascinando la squadra e i compagni, verso i giusti sogni di gloria.

Un ringraziamento a Elisa Miucci – area comunicazione Olimpus Roma

@foto Roberto Capoccitti – Articolo a cura di Roberto Martin – Sportpress24.com

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