Dopo la sconfitta con il Bayer Leverkusen l’attaccante giallorosso nel mirino come già successo a Karsdorp
Non solo Rick Karsdorp, dopo la semifinale d’andata di Europa League persa con il Bayer Leverkusen nel mirino di diversi tifosi della Roma c’è anche Tammy Abraham.
Una sciocchezza enorme e un errore forse decisivo nelle dinamiche della qualificazione. Rick Karsdorp e Tammy Abraham sono i due principali imputati del brutto ko patito dalla Roma nella semifinale di andata di Europa League con il Bayer Leverkusen. L’olandese, in particolare, ha regalato il vantaggio ai tedeschi con uno sciagurato retropassaggio e, nel secondo tempo, ha risposto all’ondata di fischi piovuta dalle tribune dell’Olimpico con una fuga negli spogliatoi condita da un applauso ironico e irridente.
Il centravanti, invece, si è divorato un clamoroso gol a porta vuota spedendo alto un facile colpo di testa all’ultimo secondo, disperdendo un’occasione che avrebbe certamente reso meno amaro il punteggio per i giallorossi. Sui profili social dei due giocatori in queste ore si è riversato tutto l’astio dei supporters romanisti, che li hanno talmente ricoperti di insulti da spingere entrambi a disattivare almeno momentaneamente i commenti sotto i rispettivi post. Un episodio spiacevole, che certamente peserà su entrambi dal punto di vista psicologico in questo finale di stagione.
Frasi ingiuriose e minacce di morte, ma non solo
Oltre ai tifosi però, a criticare Abraham sono arrivati anche personaggi – che poco hanno a che fare con l’idea sana del tifo – che sui social network hanno deciso di attaccare il centravanti con insulti razzisti (“scimmia”) e frasi ingiuriose come “devi morire”.
Non sono mancate inoltre diverse minacce o frasi irripetibili nei confronti della compagna Leah e del piccolo Amari. Un vero e proprio scempio che ha convinto l’ex Chelsea di togliere la possibilità di commentare i suoi post.
Due pesi e due misure?
La tifoseria romanista non sarebbe nemmeno nuova a determinati attacchi, violenti e razzisti, che coinvolgono mogli, figli, persone defunte e sfottò che molto poco c’entrano con il calcio, eppure, abbiamo visto quanto non gli si dia il giusto peso mediatico che si viene dato già ai “cugini” della Lazio, sia ad altre tifoserie bollate come razziste, omofobe o antisemite.
Come non ricordare il coro “zingaro di…” intonato contro Stankovic fatto passare come un gesto eroico da parte dell’ex allenatore della Roma Mourinho che chiese ai tifosi di smetterla, passando per gli insulti al figlio di Chiara Nasti e Mattia Zaccagni, al figlio non ancora nato di Mimmo Berardi, agli striscioni inneggianti la marcia su Roma…? Curva sud chiusa? Ammende? Comunità ebraica? No, sembra quasi che non si possa dire che anche nella tifoseria giallorossa ci sono dei personaggi che sfociano spesso in questi assurdi atteggiamenti razzisti.
Confidiamo che ci sia una qualche punizione anche per questi osceni comportamenti e che il calcio resti un gioco e che tali personaggi vengano allontanati sempre, non una cosa dove manifestare odio.
Articolo a cura di Michela Catena – Sportpress24.com