Site icon SportPress24

Aia, procuratore capo D’Onofrio arrestato per traffico di droga

Rosario D'Onofrio

Rosario D'Onofrio

Il Procuratore Capo dell’Aia (Associazione italiana arbitri) Rosario D’Onofrio, é stato arrestato per traffico internazionale di droga dalla Guardia di Finanza.

Le Fiamme Gialle, due giorni fa,  nell’ambito dell’inchiesta della Dda milanese per traffico internazionale di droga hanno dato seguito all’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 42 persone. Sono state tutte ritenute responsabili del reato di traffico internazionale di sostanze stupefacenti. In particolare i 42 arrestati (italiani, albanesi e spagnoli) avrebbero introdotto in Lombardia oltre sei tonnellate di marijuana e hashish. Durante l’operazione è stata sequestrata quasi mezza tonnellata di droga, più mille ricariche per sigarette elettroniche a base di cannabinoidi.

Secondo quanto ricostruito dalle indagini coordinate dai pm Rosario Ferracane e Sara Ombra nella maxi inchiesta del Gico della Guardia di Finanza di Milano che ha portato a 42 misure cautelari (di cui 39 in carcere), il primo compito di D’Onofrio sarebbe stato quello di smistare al dettaglio i carichi dopo che arrivavano in deposito. Secondo il giudice che ha firmato l’ordinanza sarebbe stato lui la persona incaricata (…) di organizzare la parte logistica delle importazioni delle sostanze stupefacenti e tra queste attività (…) di reperire luoghi ove poter effettuare lo scarico in sicurezza dei bancali all’interno dei quali era contenuto lo stupefacente”.

Deferito dalla procura Figc

I vertici dell’Aia hanno appreso con sgomento la notizia. Il presidente Alfredo Trentalange avrebbe già annunciato al Comitato nazionale le dimissioni di D’Onofrio, senza specificarne le motivazioni. Tra D’Onofrio e Avalos ci sarebbero stati alcuni contatti telefonici. Una vicenda che aveva destato qualche malumore nell’Aia, ma che per la Procura Figc non poteva non essere portata avanti. Secondo quanto si apprende l’associazione italiana arbitri si ritiene parte lesa e starebbe valutando azioni legali per danni di immagine

La doppia vita del Procuratore Capo degli Arbitri italiani

Durante il lockdown, Rosario D’Onofrio, soprannominato dai membri della banda “Rambo”, avrebbe trasportato droga nella sua vettura vestito in uniforme mimetica per non destare sospetti. Avrebbe avuto, sempre secondo indiscrezioni, anche compiti di pestaggio come intercettato in alcune chat tra i componenti della banda. Dai messaggi che gli uomini della banda si sarebbero scambiati su Encrochat, sarebbe emerso anche che l’ex militare sarebbe stato l’uomo incaricato di procurare “il ferro”, ovvero una pistola.

Articolo a cura di Orazio Bellinghieri – Sportpress24.com

Exit mobile version