Un mondo, quello del calcio, che sa essere benevole e crudele al contempo. Costituito da pregi e difetti, può darti come toglierti tutto da un momento all’altro ma nonostante ciò, rimane comunque lo sport per eccellenza maggiormente seguito. E lo possono testimoniare i Rangers di Glasgow, che hanno appunto vissuto mesi contrastanti con questo ambito, di amore e di odio.
Se a maggio vi si trovavano sull’onda dell’entusiasmo nel giocare una finale europea e precisamente di Europa League, dopo tanti anni, oggi la situazione è ben diversa. Una soddisfazione in parte, quella di allora, vista poi la sfortunata sconfitta maturata soltanto ai calci di rigore contro l’Eintracht Francoforte. Insomma, un vero capitano non abbandona mai la sua nave o perlomeno, affonda con essa. Sarebbe troppo facile guidarla esclusivamente momenti favorevoli, Un proverbio, un detto popolare, interpretato tutt’ora in modo egregio da chi guida la società scozzese: Giovanni Van Bronckhorst.
Quest’ultimo, ex calciatore del Barcellona, che abbia vissuto momenti migliori d’allenatore in quel della Scozia è sicuro. Da soddisfazioni di non poca rilevanza, accomunate alla conquista di trofei, sino alle recenti delusioni verificatesi soprattutto in campo europeo. Stiamo parlando della deludente eliminazione ai gironi di Champions League, con una giornata addirittura ancora a disposizione, conseguita dai biancoblu nel Gruppo A. Infatti, con la presenza ancora di punti in ballo, la classifica recita: Napoli primo a 15, segue il Liverpool a 12, terza si piazza invece l’Ajax a 3 e chiudono quindi i Rangers ultimi a 0, con un solo gol realizzato, diciannove subiti ed una differenza reti in negativo di -18.
Non va meglio in campionato – nella Scottish Premiership – rispetto a quelle che sono le aspettative di partenza, con gli uomini allenati dal tecnico olandese posizionati secondi -2 dalla capolista Celtic. A questo punto, è lecito domandarsi: ma la panchina di Van Bronckhorst, rischia di saltare? No, perché tralasciando questo momento, viene riconosciuto il lavoro fatto antecedentemente a tale periodo non mettendolo in discussione. Come scrive anche Skysports, i vertici dirigenziali, continuano a credere nel suo impiego.
Articolo a cura di Alessio Giordano – SportPress24.com