Esclusiva, intervista a Emanuele Rezzonico il plurimedagliato agli Europei Master di nuoto

Emanuele Rezzonico, 26 anni, tesserato per Roma Nuoto Master.

Emanuele sei stato un grande protagonista degli europei master:

“Vorrei spiegare l’ambiente master, che è un mix di ex olimpionici dell’agonismo che per lavoro, per necessità chiaramente non può più fare l’agonista ma vuole competere comunque in un circuito federale FIN. Il tutto è organizzato dalla FIN dalla LEN che sono le due organizzazioni, italiana ed europea. Un percorso successivo all’agonismo, quando da agonista non riesce a sfondare ad entrare in Nazionale visto che il nuoto prevede che solo i primi 2 o 3 possono partecipare a gare internazionali. Nel nuoto, purtroppo à il cronometro che decide.”

Come sono andati questi europei?

“L’europeo è stato emozionante, bellissimo, ed è andato anche benissimo perché io mi sono qualificato con il quinto tempo in una gara e il quarto in un’altra, quindi non ero neanche il favorito. Grazie al duro allenamento, alla tigna e al fatto che eravamo nella nostra città, non potevo perdere davanti a familiari amici e quindi è uscito l’orgoglio”.

Tutto questo cosa ti ha portato?

“Nelle due gare individuali à arrivato un primo posto nei 100m Dorso, con record italiano della mia categoria. Poi un secondo posto nel 50m Dorso. Con i miei compagni, abbiamo fatto due staffette. Anche queste sono andate molto bene, abbiamo fatto Chiuso con 2 terzo posto, dietro a due corazzate europee”

Il futuro del nuoto italiano

I risultati che hai ottenuto, cosi come i risultati ottenuti dalla categoria Élite, cosa possono portare al mondo del nuoto italiano?

“Sicuramente il fatto che Roma è stata destinata per tre settimane in piena agosto, inizio settembre, ha portato visibilità ad uno sport che è sempre stato poco seguito. Una pubblicità molto grossa, soprattutto perché nella categoria élite, gli azzurri hanno fatto veramente degli ottimi risultati e quindi siamo stati riconosciuti anche a livello internazionale.”

Meglio della Nazionale di Mancini?

“Il calcio non va ai Mondiali per la seconda volta mentre il nuoto ha fatto il record.”

Hai praticamente vinto quattro medaglie un oro un argento e due bronzi e adesso? 

“Adesso stimolo per iniziare al meglio la stagione prossima dove sono previsti i Mondiali, ancora da definire, ma sembra che si terranno in Giappone. Mi aspetta un altro anno di sacrifici, preparazione atletica e tanti, chilometri in acqua.”

Come ti spieghi questa esplosione straordinaria degli atleti italiani ai Mondiali?

“Per rispondere a questa domanda, devo fare una piccola prefazione. Nel mondo del nuoto, soprattutto italiano, c’è sempre stata una mentalità molto vecchia, attaccato al passato anche a livello di allenamenti e di preparazione atletica.

Cosa è cambiato?

Da 10 anni a questa parte molti allenatori giovani hanno rivoluzionato totalmente il modo di allenare, di preparare i ragazzi. Ha fatto molto anche il cambio generazionale e quindi ci ritroviamo atleti che a 18 anni 20 anni scarsi fanno record del mondo battendo atleti dai nomi importantissimi. C’è anche tanto talento, quello non deve mancare mai e mai mancherà”

La carriera

Qual è stata la tua carriera?

Personalmente, ci tengo a dire è che io, quando avevo 18 anni, ero un atleta molto talentuoso e stavo gareggiando per entrare nell’euro junior, una competizione molto importante che mi avrebbe concesso sicuramente l’ingresso nella Nazionale Giovanile o in qualche corpo di polizia o esercito. Il problema è che ero ormai saturo dell’allenamento veramente intenso che ho portato avanti per tanti anni. Ho iniziato veramente molto giovane e quindi non ce l’ho fatta più.

Ho ricominciato 8 anni dopo, un po’ per gioco, un po’ per sfida personale avendo ancora comunque l’età abbastanza giovane. La cosa che mi ha stupito è il fatto che modificando gli allenamenti, accorciandoli e facendoli qualitativamente più alti e più adatti al tipo di fisico mio, sono riuscito a replicare in un anno gli stessi tempi che facevo da agonista questa è una cosa è una cosa stupenda. Questo europeo e mi ha permesso, oltre di riprendere una sorta di carriera agonistica, anche la soddisfazione di chiudere un capitolo della mia vita che era rimasto aperto.”

Articolo a cura di Massimiliano Vienna – Sportpress24.com

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