Verso Lazio-Inter, Sarri : “Inter forte, mi aspetto una Lazio arrabbiata”

Terza giornata di Campionato e già un crocevia fondamentale. Lazio-Inter è l’anticipo del venerdi sera allo Stadio Olimpico. il Mister Biancoceleste Maurizio Sarri presenta la partita in conferenza Stampa a Formello :

La Lazio affronta il miglior attacco della scorsa stagione, che prova si aspetta dalla difesa?

“Riduttivo parlare di linea difensiva. Affrontiamo forse la squadra più forte del campionato, anche dal punto di vista fisico. La difesa dipende da tutta la squadra, siamo a un livello superiore di avversari domani, spero che vengano confermate l’attenzione e l’applicazione”.

I calci piazzati un pericolo in più visti i centimetri dell’Inter? Ci saranno delle rotazioni di formazione?

“Le rotazioni programmate non le faccio, vedo gli allenamenti e la stanchezza dei giocatori. Programmarle oggi secondo me è un errore, penso che le rotazioni verranno naturali a un certo punto. Ci saranno gli acciaccati e i giocatori stanchi, ora non penso a quello che succederà tra 10 giorni. Anche perché uno programma le rotazioni, poi invece arriva un infortunio e salta tutto. Quindi guardo partita per partita. L’altezza dell’Inter è un problema per tutte le squadre, non solo per noi. Poi hanno 2-3 giocatori che fanno partire bene il pallone, bisogna tenere in considerazione quest’aspetto”.

L’Inter favorita per lo scudetto?

“Una delle grandi favorite. Hanno difensori e centrocampisti di livello, degli attaccanti non parliamone neanche. Secondo me anche l’anno scorso era la favorita, poi lo scudetto si è deciso per i dettagli. Ma l’Inter sarà protagonista pure in questa stagione”.

Inzaghi arrivato a che livello? Si può dire sia tra i migliori?

“C’era già alla Lazio tra i migliori. Ha fatto un ciclo importante qui, era tra i 6-7 più importanti. Ora allena una squadra potenzialmente più forte”.

C’è un’evoluzione del suo pensiero a seconda degli uomini che ha in rosa?

“Chi ho a disposizione determina il modo di giocare, se io replicassi il Napoli farei un errore clamoroso. Quel palleggio è difficilmente ripetibile, noi dobbiamo andare su altre soluzioni. Ora per esempio abbiamo un attaccante fortissimo nell’attacco della profondità, bisogna tenerne conto. Lui è uno che determina la stagione”.

Pronostico aperto domani?

“L’anno scorso abbiamo mostrato di potercela giocare nella partita singola con loro”.

Felice di aver cancellato il ricordo di Inzaghi?

“Non si deve cancellare nessuno, ha fatto bene alla Lazio. Deve essere ricordato con grande stima. Il mio compito non è cancellare lui, ma fare risultati e farmi volere bene dal popolo laziale”. 

Queste partite che risposte danno?

“Ci danno degli indizi e dei segnali. Noi siamo un maratoneta che non deve fare 42 km, ma 38 km. Dopo 5 km non si può arrivare alle conclusioni. Ma non dicono nulla di definitivo”. 

Preoccupato dell’attacco?

“Ci può mancare un pizzico di brillantezza nei giocatori che fanno la differenza davanti, può essere normale. In alcuni ruoli può fare la differenza una gamba che va a 31 e non a 32 all’ora. Anche a Torino però abbiamo avuto 6 palle gol nette, ci manca concretizzare. L’anno scorso la percentuale di realizzazione era altissima, oggi il leggero calo può dipendere dalla brillantezza”.

Dovesse scegliere un terzino sinistro, chi prenderebbe?

“Io non devo scegliere, c’è chi lo fa di lavoro, perché devo farlo io?”

Si aspetta un regalo di mercato di Lotito?

“Pensiamo alla partita ora, mi sembra sbagliato parlare di mercato. Sono preoccupato per voi più che altro, tra poco finisce e non so di cosa comincerete a parlare. Cominciamo a parlare di calcio, meno male”. 

Si aspetta degli strascichi viste le polemiche dell’anno scorso in Lazio-Inter? 

“Abbiamo segnato un gol giusto per regolamento e anche a livello morale, bastava che non tirassero in porta loro. Quello che fa l’Inter non mi importa, non so se siano arrabbiati o meno, mi aspetto invece una Lazio arrabbiata.”

Felipe Anderson ha perso un po’ di inventiva?

“Pensare che se uno applicato perda di inventiva mi sembra pericoloso da pensare. Si vede che è un momento che ogni tanto ha nel corso della stagione, giustificato dalla fase della stagione adesso, non penso che una buona applicazione ti possa snaturare dal punto di vista offensivo. Quando sento dire ‘questo attaccante segna poco perché pressa tanto’ è una grande cazzata. Lo ritengo un luogo comune, ci sta mettendo tutto ora, gli manca un pizzico di condizione per accendersi in fase offensiva. Cosa che farà, ci ha abituato a questo, a 6 partite di livello eccezionale. La cosa che mi rincuora è che ora, anche quando non fa partite di questo calibro, comunque sia applicato e giochi al massimo per la squadra”.

Che momento è per Basic?

“Col Bologna è stata una scelta tattica, non potevo rinunciare a chi sostenesse Immobile davanti e a uno basso che iniziasse la manovra. In estate Basic ha iniziato col piglio giusto, mi sembra che lo abbia ancora. Mi sembra cresciuto in personalità e nella ricerca di un’iniziativa, è più presente e partecipe dell’anno scorso. Il periodo che doveva pagare cambiando il campionato credo sia alle spalle.”

Si aspetta una mossa a sorpresa di Inzaghi a centrocampo? Come ha visto Vecino?

“Le mosse sono cazzate, se fa bene un giocatore è una mossa, se fa male è una cazzata. Sono cose che non mi riguardano come mentalità e modo di pensare. Poi non so se per mossa intendi fare una scelta diversa per le caratteristiche degli avversari allora l’unica che mi aspetto è Gagliardini. Vecino ha fatto una partita ordinata, ha fatto benino, penso sia in grado di fare di più, ora è difficile pretenderlo perché arrivato adesso. Lui è stato con me diversi anni fa, anche in un altro contesto tattico. Ha fatto preparazione da solo, insieme ad altri pochi giocatori, per forza di cose deve ancora crescere. Mi è piaciuto come si è proposto nel gruppo.”

Articolo a cura di Stefano Ghezzi – Sportpress24.com

 

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