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Lazio, senti Agostinelli : “Mercato buonissimo. Lotito ha fatto quello che andava fatto”

Poche ore e inizia il nuovo Campionato di Serie A 2022/23. Un Campionato diverso vista l’interruzione a novembre dovuta al Mondiale che si giocherà in Qatar.

Tutti i club stanno lavorando per cercare il giusto rinforzo e farsi trovare sin da subito pronti. Una di queste è la Lazio di Maurizio Sarri che mai come in questa sessione di mercato, è stata protagonista tra acquisti e cessioni.

Provedel, Vecino, Maximiano, Gila, Romagnoli, Casale, Cancellieri e Marcos Antonio sono i nuovi volti biancocelesti, per non parlare anche di chi è rimasto nonostante tantissime voci di mercato come quelle che hanno attanagliato Sergej Milinkovic. 

Entusiasmo tra i tifosi che non vedono l’ora di vedere i propri beniamini sul manto verde dello Stadio Olimpico di Roma. Tra questi c’è un ex Lazio che ha fatto la storia a fine anni 70, Andrea Agostinelli. Centrocampista italiano, ha giocato nelle file della Lazio tra il 1975 al 1979 lasciando un importante segno nel cuore delle vecchie generazioni biancocelesti.

Oggi Agostinelli è allenatore del Gudja United, squadra che milita nella Premier Maltese, ma il suo occhio è sempre sulla sua ex squadra seguendo le partite e anche le varie notizie, soprattutto di calciomercato di questo periodo.

In occasione della festa organizzata dal Lazio Supporters Club di Malta, Agostinelli ha rilasciato parole al miele per la sua ex squadra soprattutto per il mercato fatto dal Presidente Claudio Lotito :

“Quest’anno abbiamo fatto una campagna acquisti che mi è piaciuta molto. Si doveva ringiovanire ed è stato fatto. Davanti? La Lazio non deve invidiare nulla a nessuno. Non se ne parla tanto eppure la Lazio ha Ciro Immobile il capocannoniere della Serie A, un fuoriclasse assoluto. La Lazio deve arrivare in Europa. Non è possibile pensare diversamente dopo tutto il lavoro che Lotito ha fatto. Confermo, la squadra mi piace tantissimo.”

“Un aneddoto che porto con me…”

“Chi va allo stadio e vede l’aquila volare e sente l’inno, se non ha un brivido nella schiena…non è laziale. Portai il mio nipotino di 4 anni la prima volta allo stadio prima del Covid. Una persona di una certa età si è avvicinata a noi e vedere mio nipotino che tifava e io che forse gli ricordavo qualcosa, ha cominciato a piangere. Questo per dire che i sentimenti che la Lazio genera sono veramente forti.”

Un ricordo che ti ha sempre accompagnato nella carriera?

“Il mio primo giorno messo nella Lazio. Avevo 15 anni e insieme ad un certo Bruno Conti, andavamo per l’Italia a cercare un ingaggio, ma non ci prendeva nessuno. La Lazio mi fece fare un provino al Flaminio e mi prese. Il primo giorno che mi misi la maglia della Lazio, mi trovavo ad un campo vicino a Tor di Quinto. Il sig. Guelsa mi diede la maglia e la guardavo dicendo ‘Impossibile’. Sono passati 122 anni (ride…) e questo giorno non me lo sono mai dimenticato. A 18 anni ero un po incosciente e il mio allenatore Vinicio mi fece essere rigorista. In squadra con me c’era Bruno Giordano che voleva diventare capocannoniere e quando sbagliai un rigore in Coppa Uefa, mi fece fuori : ‘vai vai batteli te…’ (ride…)”

La tua avventura al Gudja United?

“Stiamo lavorando tanto. In poco più di 30 giorni abbiamo fatto oltre 40 allenamenti ; diverse doppie sedute. Quello che mi piace di questi ragazzi è che non si risparmiano. Danno tutto anche negli allenamenti. Mi piacciono e sono fiducioso per la stagione che inizierà il 20 agosto…”

Articolo a cura di Stefano Ghezzi – Sportpress24.com

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