Finalmente, dopo quasi un anno emerge maggior chiarezza sulla questione riguardante la morte dell’ex capo della F1, Max Mosley. Quest’ultimo, si è infatti tolto la vita sparandosi un colpo con un’arma da fuoco. Alla base di tale gesto estremo, così si apprende dal Coroner’s Court di Westminster, ci sarebbe stata la disperazione nell’apprendere la notizia di essere malato di un tumore terminale. Questo è quanto arriva dall’esito dell’inchiesta sul decesso di quel che è stato un grande dirigente sportivo. Perizia che, recentemente ed in modo ufficiale, ha di fatto alzato un definitivo velo sulla dipartita del britannico.
Il 24 maggio scorso, il corpo di Mosley era stato trovato presso la sua casa di Kensington, a Londra e precisamente nella sua camera da letto con addosso un fucile. Ricoperto di sangue ed adagiato sulle ginocchia. Prima però, gli agenti che ad allora intervennero, davanti alla porta della stanza notarono un biglietto agghiacciante che recitava: “Non entrare, chiama la polizia”. Una prima deduzione fatta dagli uomini delle forze ordine, che una volta entrati all’interno, lessero anche uno scritto intriso di sangue, sul quale erano riportate poche parole: “Non avevo scelta”.
Articolo a cura di Alessio Giordano – SportPress24.com