Accade oggi: Il “crollo e il buio” di Muamba

Sono passati 10 anni da quel 17 marzo 2012, quando gli spettatori  allo stadio di White Hart Lane restano senza fatto vedendo Fabrice Muamba accasciarsi a terra a peso morto.

Il Bolton affronta il Tottenham per i quarti di finale della FA Cup. Tutto nella regolarità della gara, fino al minuto 42, quando all’improvviso il cuore del centrocampista del Bolton si ferma.

Muamba racconta: “All’inizio della partita andava tutto benissimo  e non avevo male da nessuna parte. Poi a un certo punto, mentre stavo correndo, mi sono sentito come se avessi perso la concentrazione tutto d’un colpo, il cuore ha iniziato a battere sempre più velocemente, ho perso il controllo del mio corpo e sono collassato, ma da quel momento in poi non ricordo più niente”.

Un black-out totale  durato tre giorni, durante i quali Muamba ha lottato tra la morte e la vita. Il mondo si domandava come fosse possibile che un calciatore di 24 anni, apparentemente sano e senza problemi fisici, potesse rischiare di morire in campo per un infarto. Lo stesso Fabrice ha pensato che il suo infarto potrebbe essere stato causato da una preparazione fisica troppo intensa nel pre-stagione, ha dichiaro: “non ho fatto altro che allenarmi, allenarmi, allenarmi per arrivare in perfetta forma all’inizio del campionato”, però questa ipotesi  non convince affatto i medici, perché l’arresto cardiaco che ha quasi ucciso Muamba si è verificato sei mesi dopo quell’intenso lavoro.

Ma l’episodio non ha solo segnato Fabrice, ha toccato profondamente anche un altro giocatore che quel giorno era con lui in campo:  Ledley King che dichiara “Inizialmente, nessuno di noi si era reso conto di quello che stava succedendo, poi abbiamo capito che qualcosa non andava perché Muamba era lì steso per terra e non si alzava, ma quando ho visto correre medici e paramedici ho iniziato a trattenere il fiato. Quando siamo tornati negli spogliatoi nessuno aveva più voglia di pensare alla partita, ma pensavamo tutti a Fabrice. Quello che più ricordo di quei momenti è il rispetto che hanno avuto i tifosi, sia quelli del Bolton che i nostri”.

Il giocatore in seguito torno allo stadio, su quel preciso punto in cui la sua vita cambiò del tutto. Li su quel campo si spensero i sogni di un calciatore, di un atleta, la forte consapevolezza che fino a quel punto tutti gli sforzi, lacrime e sudore non sono servite a nulla. E’ bastato letteralmente pochi secondi per cambiare la sua vita.

Sportpress 24 vuole cosi ricordare a distanza di 10 anni questo episodio e con esso tutti coloro che hanno visto cambiare la loro vita da un momento all’altro. Muamba potrà ancora raccontarlo, ma altri no, sicuramente non è stato facile dire addio ai suoi sogni, ma questo sfortunato episodio forze ci aiuta ad apprezzare di più le cose che abbiamo, perché potremmo perderle da un momento all’altro e ciò che peggio, avvolte, non dipende da noi.

Foto in Copertina da Twitter – Articolo a cura di Dario Guglielmi – SportPress24.com

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