Australian Open, “remuntada” di un monumentale Nadal… e sono 21 le sue vittorie negli Slam!

Primo Slam dell’anno quello australiano, come di prammatica, ed è la consacrazione di un monumentale Nadal. Al suo ventunesimo trionfo di una prova del Grande Slam, al termine di una maratona pazzesca e di una “remuntada” da sogno. Sicuramente è la vittoria più bella per il maiorchino che, alla veneranda età di 35 anni, ha dimostrato di battere non solo un avversario fantastico e più giovane di lui di 10 anni, il numero 2 al mondo Medvedev, ma anche il Tempo.

Il ritorno imperioso di Nadal sulla scena del tennis mondiale è il messaggio che arriva da Melbourne. Impazzita per questo evento da urlo. La finale degli Australian open, davanti all’iconico Rod Laver, ultimo giocatore ad accaparrarsi il prestigioso Grande Slam, quello sfuggito a Djokovic l’anno scorso proprio contro Medvedev, è stata la degna chiusura di un torneo fantastico che ha visto anche le ottime prove degli italiani Berrettini (semifinalista) e Sinner (arrivato ai quarti). La gara, condita da colpi da prestigiatore dei due finalisti, si è risolta in cinque set. E veniamo al sodo della finale, condensata in 5 ore e più di show mozzafiato.

Primo set che scorre via come un sorso di limonata; troppo preciso e chirurgico Medvedev per lo spaesato Nadal ed è un 6-2 facile per lo zar russo che mostra una padronanza di palleggio che lo spagnolo, partito col freno a mano tirato, non sa leggere e, dunque, confutare. Di tutt’altro spessore la battaglia del secondo set. Lottata tra break e controbreak, che esalta le doti agonistiche dei due contendenti; è una corsa ad ostacoli per entrambi che finisce al fotofinish, ovvero al tie break, ed è un tie break ovviamente equilibrato risolto per 7 punti a 5 sempre a favore del russo, più cattivo e lucido di Nadal nei momenti in cui c’era da portare a casa il punto.

Il servizio più efficace, ma soprattutto la maggiore resistenza agli scambi durissimi da fondo campo sono le armi con cui il russo si impone. Certo, non è il massimo per un trentacinquenne giocare da 0 a 2 e, per di più, contro un satanasso come Medvedev, ma il trentacinquenne in questione è l’indomito Nadal e dunque la lotta non cessa neanche per sogno, anche se la missione appare ai bordi dell’impossibile.

“Se vuoi vincerla caro russo, te la devi sudare ancora” sembra dire la testa di serie numero 6 del torneo. Medvedev non si lascia intimorire e vede la preda del secondo Slam consecutivo troppo vicina per lasciarsela sfuggire. Ma ha un passaggio a vuoto sul 4-4 e Nadal ne approfitta piazzando l’allungo vincente per il 6-4 iberico. Nel quarto set i problemi di crampi per il russo, sempre più in riserva, e un ringalluzzito Nadal in rimonta, e quindi letale, sono una miscela che può risultare velenosa per lo scacchi-tennis-sta russo.

Ed effettivamente lo è tanto che Nadal ha un set point, servizio Medvedev, annullato e poi il suo servizio per chiudere il set. E lo chiude alla grande il maiorchino per un altro 6-4 che allunga la finale al quinto set. La gara ricomincia da zero, il pubblico è in visibilio e fa un tifo caldo per lo spagnolo, innervosendo non poco il russo. Nadal saltella come un grillo, mentre Medvedev dà fondo alle energie rimastegli per rimanere attaccato al sogno del secondo Slam consecutivo.

Insomma, la finale assume i contorni dell’epicità. Il break al quinto gioco del set concede a Nadal il “passi” verso la sua ventunesima vittoria in un torneo dello Slam. Lo spagnolo vede i suoi sforzi concretizzarsi sia per la sua ferrea volontà di vincere sia per il deperimento progressivo del russo che in alcuni scambi sembra non averne più anche se non molla mai. E incredibilmente ristrappa il servizio allo spagnolo. 5-5 ed è un mix di emozioni e passione. L’ultimo e definitivo strappo lo mette a segno Nadal. Il 7-5 conclusivo firma il trionfo di un mostro sacro del tennis che non ha assolutamente voglia di arrendersi all’usura del tempo.

Per Medvedev rimpianti assortiti, ma a 25 anni ha davanti a sé tutte le chance per diventare il numero 1 al mondo. Cala così il sipario su una delle più coinvolgenti edizioni degli Australian Open con l’immagine di un Nadal commosso ed infinito e quella di un Medvedev sfinito e deluso.

Questo è il tennis, apocalittico…

Foto da Twitter – Articolo a cura di Carlo Cagnetti – Sportpress24.com

Translate »