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Caro Simone Inzaghi, definirsi “Sono della Lazio” resta nel tempo…

Una grande vittoria quella dell’Inter ieri sera sulla Juventus nella Finale della Supercoppa Italiana. Una vittoria fatta di forza e volontà, una vittoria costruita nel tempo.

Sicuramente dietro il gol al 121° di Sanchez, c’è l’impronta di chi è destinato a fare parlare di se grazie alla sua costante crescita, Simone Inzaghi.

Il Mister nerazzurro è l’unico ad aver vinto la Supercoppa Italiana ogni volta che è arrivato in finale. Lo ha fatto nel 2017 con la Lazio contro la Juventus e si è ripetuto a dicembre 2019 sempre contro la Juventus e sempre con la Lazio.

Si la Lazio, la squadra, la società che lo ha fatto crescere e lo ha reso importante. Inzaghi in tanti anni in biancoceleste si è detto sempre tifoso della Prima Squadra della Capitale, come lui la sua intera famiglia.

Certo fa strano, vederlo ieri esultare come se fosse la sua prima vittoria importante e fa strano vedere inquadrata in TV e sulle varie storie dei Social la sua famiglia mentre festeggia allegramente il trofeo vinto con l’Inter con sciarpe e berretti nerazzurri.

Qualcuno potrebbe dire che “il professionista deve distinguersi dall’essere tifoso”, vero, ma è anche vero che i tifosi non devono essere illusi e utilizzati solo quando fa comodo.

Definirsi “Io sono tifoso della…” resta nel tempo. E definirsi tifoso, non è soltanto quando si siede su una panchina o quando si scende in campo.

L’uscita di Inzaghi dalla Lazio, per quanto può o non può essere condivisa, ha comunque lasciato un segno vista l’ambiguità per come è venuta.

Ve bene la vittoria, va bene essere felici per il risultato, va bene la soddisfazione, ma andrebbe bene anche il rispetto ; e qui Simone Inzaghi deve ancora dimostrare…

Foto da Twitter – Articolo a cura di Stefano Ghezzi – Sportpress24.com

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