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Australian Open, Djokovic bloccato in aeroporto per problemi col visto

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Il governo dello Stato di Victoria, in Australia, ha respinto in tarda notte una richiesta della dogana australiana per il visto del numero 1 del tennis, Novak Djokovic, ore prima che il suo aereo atterrasse a Melbourne.

Sembrerebbe infatti che la squadra del serbo avrebbe presentato il tipo di visto sbagliato. I funzionari della frontiera hanno ora la discrezionalità di consentire a Nole di entrare nel Paese.

Il volo di Djokovic, a cui è stata concessa un’esenzione per giocare agli Australian Open di questo mese senza vaccino contro il Covid-19, come riportano i media locali è atterrato a Tullamarine verso le 23.30 orario locale (le 13.30 italiane).

Anche se probabilmente sarà autorizzato a scendere dal suo aereo a Melbourne. Il caos visti ha ritardato l’ingresso di Djokovic e a mezzanotte (ora locale) la situazione era in stallo.

Djokovic, vincitore di 20 tornei del Grande Slam come Roger Federer e Rafael Nadal, a Melbourne va in cerca del titolo che gli darebbe il record.

Nell’Australian Open, che inizia il 17 gennaio, il serbo ha vinto il suo primo Grande Slam (2008), e nessuno ha vinto tanto quanto lui (nove edizioni).

Da mesi Nole aveva messo in dubbio la sua partecipazione, a causa dell’obbligo per i giocatori di vaccinarsi contro il Covid-19 per entrare in Australia e poter competere.

Proprio ieri ha annunciato di aver ottenuto un “esonero medico” che gli consente di effettuare il viaggio.

La Federazione australiana si è rifugiata dietro il segreto medico per non spiegare questa esenzione. Questa notizia ha scatenato molte polemiche sia sui social, che da parte di alcuni giocatori che hanno denunciato un trattamento di favore nei confronti del serbo, che non ha mai fatto chiarezza sul proprio stato vaccinale e ad aprile dello scorso anno si era espresso contro la vaccinazione obbligatoria per partecipare.

JAALA PULFORD, MINISTRO DELLO SPORT: “NON FORNIREMO A DJOKOVIC SUPPORTO PER LA RICHIESTA DI VISTO”

Il ministro dello sport ad interim, Jaala Pulford, con un tweet in tarda notte ha confermato che il governo del Victoria non avrebbe sostenuto la domanda di visto di Djokovic. “Il governo federale ha chiesto se sosterremo la richiesta di visto di Novak Djokovic per entrare in Australia. Non forniremo a Novak Djokovic supporto per la richiesta di visto individuale per partecipare all’Australian Open Grand Slam 2022”, scrive.

CRAIG TILEY, DIRETTORE DELL’AUSTRALIAN OPEN: “NOVAK SPIEGHI PERCHE’ HA OTTENUTO L’ESENZIONE”

Il direttore degli Australian Open, Craig Tiley, ha esortato Novak Djokovic a rivelare il motivo dell’esenzione medica, che gli consentirà di partecipare al primo Slam dell’anno, senza aver mai detto se sia vaccinato o meno contro il Covid: “Sarebbe certamente utile se Novak spiegasse le condizioni in base alle quali ha chiesto e ottenuto un’esenzione”, ha detto il presidente della Federtennis australiana.

Poi ha aggiunto: “Lo incoraggio a parlarne con la comunità… Abbiamo attraversato un periodo molto difficile negli ultimi due anni e apprezzerei alcune risposte in merito”.

Tiley ha negato che il numero uno del mondo abbia ricevuto un trattamento preferenziale per ottenere tale esenzione, durante un iter supervisionato dalle autorità di Canberra e da quelle dello Stato di Victoria: “Un totale di 26 giocatori o membri del loro staff, sui 3.000 circa previsti in Australia, hanno chiesto un’esenzione e solo pochi di loro l’hanno ottenuta”.

IL PREMIER AUSTRALIANO: “SE LE PROVE SONO INSUFFICIENTI, TORNERA’ A CASA”

L’esenzione medica di Nole ha suscitato reazioni di indignazione nel Paese, dove il primo ministro ha minacciato di far rientrare il serbo “con il primo aereo” se tale esenzione non fosse giustificata. “Stiamo aspettando spiegazioni e che ci fornisca prove a sostegno” di questa deroga, ha detto il premier Scott Morrison in una conferenza stampa.

“Se queste prove sono insufficienti, allora non sarà trattato in modo diverso da nessun altro e tornerà a casa con il primo aereo. Non ci saranno regole speciali per Novak Djokovic”.

TONI NADAL: “DIA QUALCHE SPIEGAZIONE”

“Sarebbe cosa buona se Djokovic desse qualche spiegazione”.

Le parole di Toni Nadal, zio di Rafa e a lungo suo coach in un editoriale di ‘El Pais’.

Ora Toni cura l’accademia di famiglia e segue il canadese Felix Auger-Aliassime: “Pensavo che avrebbe rinunciato o si sarebbe vaccinato – ha scritto – Djokovic non è obbligato a dare alcuna spiegazione, ma deve essere consapevole del suo ruolo di punto di riferimento mondiale in un periodo di grave crisi sanitaria che sta causando così tanto dolore”.

Di fronte a uno scenario in cui “parenti non si sono potuti vedere per due anni”, ha concluso, “mi piace pensare che Djokovic darà un segnale di sensibilità e comprensione”.

PANATTA: “DJOKOVIC COME IL MARCHESE DEL GRILLO”

“Djokovic deve dire perché non si può vaccinare”. Anche Adriano Panatta si unisce all’eco delle critiche contro il numero 1 al mondo del tennis.

“Se gli organizzatori non chiariscono i motivi dell’esenzione – ha detto Panatta a Radio Capital -, allora finiremo per pensare che Djokovic e’ il Marchese del Grillo: “Io so io e voi non siete un c…”.

Panatta si è detto poi scettico sulla possibilità che gli altri tennisti si rifiutino di giocare contro Djokovic. “Mi sembra molto difficile: o si partecipa al torneo accettando le regole oppure le si rifiuta dicendo ‘io non vado perché non sono d’accordo’. Ma non si può scegliere contro chi giocare”.

Articolo a cura di Davide Teta – SportPress24.com

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