Dusan Vlahovic: “Futuro in Viola? Mai dire mai”

Il centravanti della Fiorentina, Dusan Vlahovic, ha rilasciato un’intervista esclusiva al quotidiano serbo “Politika.rs” dove ha parlato della sua carriera, dei suoi obiettivi, del rapporto con Commisso e ha raccontato degli aneddoti su Prandelli e Ribery.

Il numero 9 della Fiorentina ha parlato della sua attitudine al lavoro e del record di gol segnati nel 2021 : “Io sono sempre motivato, concentrato sul lavoro e su quello che devo fare per migliorarmi. E’ sempre stato così ed il successo nel calcio come nella vita dipende sempre dalla testa. Fino ad ora ho raggiunto gli obiettivi che mi sono prefissato, ma io non sono mai appagato. Forse avrei potuto fare anche di più e meglio, sicuramente significa molto per me aver raggiunto Ronaldo nei gol segnati nel 2021. La chiave è stato capire che tutto dipende sempre da me e dai miei sacrifici. La determinazione e gli sforzi vengono ripagati“.

La punta di diamante della Fiorentina ha espresso la volontà di portare la Viola ai vertici del calcio italiano: “Sono consapevole di aver fatto un passo importante nella mia carriera con queste stagioni e la Fiorentina è una grande squadra in Italia. Un club con tradizione, tifosi ed ottimi giocatori. Lo scorso anno ho pensato che in questa stagione avrei dovuto ripetermi per ottenere la qualificazione in Europa con il club. Voglio che il 2022 sia ancora migliore del precedente, voglio segnare ancora di più. E voglio che la Fiorentina sia ai vertici del calcio italiano“.

Nell’intervista di Vlahovic c’è anche stato spazio per parlare di futuro. Il serbo ha lasciato delle dichiarazioni su Commisso e sul suo futuro con la Viola: “È serio e un grande presidente che sa quello che vuole ed è molto ambizioso. Non ho nulla contro la sua volontà perché fa il suo lavoro. Io non mi ritiro mai, non è nel mio carattere e inseguo sempre gli standard più alti. Se si può trovare un compromesso con il presidente? Mai dire mai. Ma attualmente sono concentrato su nuove vittorie”.

Vlahovic ha raccontato il suo rapporto con Cesare Prandelli (ex allenatore della Fiorentina): “È un uomo con tutte le qualità possibili, ci sentiamo ancora spesso e gli sarò grato per sempre. Ricordo bene le sue parole di sostegno, mi disse che qualunque cosa fosse successa lui sarebbe rimasto con me. Non ho segnato nelle prime cinque partite ed è stato difficile, ma dopo mi ha dato ancora maggior supporto. Indicandomi come il rigorista della squadra. A fine dicembre ho segnato un gol al Sassuolo, poi un altro, poi alla Juventus. È così che è iniziato tutto“.

L’attaccante serbo ha poi concluso la sua intervista parlando della sua esperienza con Ribery: “Abbiamo parlato per ore, mi ha spinto in allenamento quando stavo attraversando un momento difficile. Continuava a dirmi che ero un buon giocatore, che dovevo allenarmi, che i miei cinque minuti sarebbero arrivati. Tre anni fa, mi ha detto ‘Dusan, ora hai 19 anni e io 37. Non lasciare che un giorno ti guardi indietro e ti penti di non aver fatto qualcosa allora, e avresti dovuto. Il tempo nel calcio vola. Non permettere a te stesso di non allenarti, di non comportarti come un professionista. Afferra ogni momento, perché poi sarà troppo tardi’. Onestamente, mi vergognavo di non essere più forte e migliore di un uomo che ha il doppio della mia età. Per non competere con lui. Perché è un grande nome, un gigante del calcio. Quei consigli sono stati una grande scuola per me“.

Articolo a cura di Andrea Marino – SportPress24.com

 

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