Verso Roma-Spezia, Mourinho: “Vorrei lottare per altri obiettivi, ma sono contento di essere qui”

Dopo la qualificazione agli ottavi di Conference League con il primo posto del girone, la Roma di José Mourinho domani alle 20:45 ospiterà lo Spezia allo Stadio Olimpico per la 17ª giornata di Serie A.

Il tecnico giallorosso è intervenuto in conferenza stampa per presentare la sfida contro i liguri, di seguito le sue parole.

LA CONFERENZA STAMPA

Conosce molto bene Thiago Motta, un suo personale ricordo e ci sarà la coppia Mayoral-Abraham?

“Ho bei ricordi di lui, guardo sempre tutti i miei ex calciatori diventati allenatori, in questo caso meno perché siamo avversari. Borja-Tammy è vero che hanno giocato bene e non abbiamo Zaniolo, Pellegrini, El Shaarawy o Perez ma anche Shomurodov può giocare o Felix, abbiamo alcune opzioni. Sono felice perché hanno fatto dei gol però per un attaccante non è sufficiente giocare bene, i numeri sono importanti e per Tammy tornare alla rete e per Borja segnare un gol bellissimo è importante per la loro stima”.

Come cambia la posizione di Tammy Abraham con una punta come Mayoral o piuttosto come Shomurodov o Felix?

“Ha fatto bene la differenza di caratteristiche di questi giocatori. Shomurodov è più di profondità, di corsa. Mayoral è più pericoloso entro l’aerea. In relazione a Tammy non cambia molto noi possiamo cercare di influenzare un po il suo gioco in base alle nostre necessità”.

Se dovesse proseguire con la difesa a tre, ha individuato il giocatore che può dare il cambio a Karsdorp o a Vina?

“È difficile, in questo momento non ci sono molte possibilità di giocare a quattro perché non abbiamo El Shaarawy, Shomurodov può giocare sulla fascia però non è questo il suo ruolo non abbiamo molte soluzioni. Mkhitaryan può giocare nella posizione di Karsdorp o Vina. Ma non c’è altro è veramente così”.

Ci sono difficoltà nel trovare alternative sulla fascia. Manca poco a gennaio: la priorità è sempre un centrocampista o ci sono nuove esigenze?

“Prima di tutto approfitto con la domande di lasciare chiaro una volta in più che io non sono dispiaciuto per il nostro mercato estivo perché è stato un mercato di reazione ai nostri problemi. Non è stato un non volermi dare un centrocampista, come io avevo specificato, ma non abbiamo litigato perché la proprietà o il direttore non voleva. Il nostro è stato un mercato reattivo e per questa ragione, non abbiamo potuto avere tutto è una cosa che ovviamente mi dispiace perché voglio avere sempre la miglior rosa possibile per competere per delle cose più importanti. La prima verità è però che io dall’inizio ho capito le difficoltà, se a gennaio sarà possibile fare qualcosa è quello che tutti noi vogliamo ma qualcosa non è un investimento pazzesco grosso o anche simile a un possibile investimento in finestre di mercato d’estate. A gennaio sarà un mercato per dare un pò più di equilibrio e in questo senso una volta in più siamo tutti e tre, proprietà direttore e allenatore sulla stessa linea, non c’è divergenza di opinione. Vediamo se con le mie idee e le possibilità possiamo fare qualcosa perché ovviamente per questa seconda parte di stagione è ancora più importante”.

Quali sono le sue priorità di gennaio?

“Sono tutte quelle che noi abbiamo come limitazioni. Se tu guardi adesso alla nostra rosa ti spaventi un pò perché ci sono Pellegrini, Spinazzola, El Shaarawy e tanti altri. Però non è una situazione normale con cinque o sei giocatori fuori, con due o tre la squadra resta equilibrata. Ci sono due o tre posizioni dove abbiamo bisogno di imparare un po’ ma in questo momento abbiamo tre partite da giocare prima di gennaio e cercheremo di fare il meglio possibile in queste tre partite”.

La difesa a tre è una situazione provvisoria in attesa del recupero di tutti i giocatori della rosa o la sua idea tattica può essere convertita in questo modulo? 

“Non mi piace giocare a cinque ma non mi dispiace giocare a tre. A me non dispiace per nulla tre ma con i giocatori sulla fascia che non sono terzini, ma per giocare a tre mi piace giocare con giocatori offensivi che devono fare adattamento difensivo, non mi piace giocare a cinque, non mi piace. A me piace la cultura tattica, il tempo aiuta in questo e ad avere una squadra preparata e adatta a giocare in modi diversi. Chiaramente una cosa è quello che piace di più a me e una cosa è quello che è più adatto a qualche giocatore perché più adatto a giocare in un determinato modulo. Io sono perfettamente aperto a fare il possibile nel cercare il meglio con i miei giocatori. Come dicevo con i giocatori giusti, giocare a tre non mi dispiace anche perché siamo in un campionato dove le squadre più forti giocano a tre e quelle meno forti a cinque. Nei primi sei mesi di un progetto lungo quello che mi dispiace è l’emergenza e le situazioni che non ti aspetti invece di costruire e dare solidità ad una rosa andiamo ogni settimana a aggiustare le funzioni delle emergenze che abbiamo. A me piacerebbe quello che piacerebbe a ogni allenatore avere un gruppo che non ha mai infortuni o cartellini dove tu possa costruire. In queste settimane saltiamo sempre di modulo o comunque abbiamo dinamiche diverse, se giochi a tre è una dinamica diversa per il centrocampo lo stesso cambia se giochi a cinque. Non si dà solidità ad una costruzione perché c’è sempre qualche emergenza in funzione dei giocatori che hai, è più difficile però parliamo di questo perché tu fai la domanda se non la fai neanche dico nulla perché non ne vale la pena piangere tanto, abbiamo ancora tre partite prima del riposo e dopo penso gente come Pellegrini o Perez torneranno per gennaio.”.

Felix è convocato per domani?

“Si Felix è sarà convocato per domani, si è allenato con noi tre giorni venerdì sabato e oggi”.

Come si fa a migliorare l’aspetto mentale di chi gioca meno?

“Dipende dal profilo del giocatore. Se sono giovani o senza esperienza quello che si deve fare è lavorare e aspettare. Solo l’esperienza ti può aiutare. Se il giocatore invece è esperto e pensa che deve essere titolare è un profilo diverso. Contro l’Inter avevamo 8 giocatori in panchina con meno di 21 anni, giocatori che lo scorso anno giocavano n Primavera, come Bove. Qui la Primavera è un campionato di livello molto basso che non ti prepara per giocare in prima squadra. Ad esempio a Sofia il modo in cui Darboe va in contrasto nel finale non è mancanza di qualità ma di esperienza. Non posso avere in panchina Vidal, Lautaro, Correa o Darmian, questa è una realtà diversa e mi fa piacere lavorare con loro e farli crescere. Non è una critica, è la realtà. Con i giovani si deve lavorare e aspettare che il tempo passi, accettando gli errori. Puoi pagare in termini di risultato, però è così. Mi piacerebbe lottare per altri obiettivi, ma sono molto contento di stare nella Roma, un progetto diverso da quello a cui sono abituato nella mia carriera”.

Come si spiegano le tante ammonizioni dei giocatori della Roma?

“Meglio parlare di un’altra statistica: siamo la squadra di Serie A con più tiri in porta. Meglio così, almeno non dico niente di quello che non dovrei dire”.

Foto in Copertina da Twitter – Articolo a cura di Davide Teta – SportPress24.com

Translate »