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Il Caso Reina mette in luce la scarsità della Classe Arbitrale Italiana

reina colpito da oggetti atalanta lazio

Il brutto episodio di ieri al Gewiss Stadium di Bergamo durante la partita Atalanta-Lazio, che ha visto protagonisti il portiere della Lazio, Pepe Reina e la curva dei tifosi nerazzurri, è un qualcosa che non dovrebbe mai succedere e non si dovrebbe mai vedere.

Al 90° il portiere biancoceleste viene ammonito dall’arbitro Marco Guida per perdita di tempo, quando invece lo stesso Reina stava lottando tra i pali nello schivare oggetti che gli venivano lanciati dai tifosi bergamaschi.

 

Episodio da condannare per tutti, visto che a distanza, nonostante gli oggetti fossero di piccola entità, la velocità è un fattore pericolosissimo nel momento che raggiunge il portiere biancoceleste. Infatti Reina allontana dalla propria postazione, accendini, monete e altri oggetti arrivati dai tifosi. Gli stessi lo colpiscono alla testa e al corpo come si può ben vedere dalle immagini in diretta TV.

Quello che stupisce è come mai la quaterna arbitrale non ha fatto e detto nulla. Meraviglia anche il comportamento silente di chi era al VAR che doveva per obbligo morale e professionale, richiamare Guida per mettere in protezione il portiere biancoceleste e prendere anche dovuti provvedimenti.

Uno spettacolo che ha rovinato la bella prestazione di entrambi le squadre. Fino a quel momento la quaterna arbitrale e la stessa VAR avevano avuto poco da fare, mantenendo anche un atteggiamento deciso, su un campo difficile come quello di Bergamo.

Ma l’episodio nel finale fa scendere profonde riflessioni e dubbi su come è possibile che l’AIA, l’associazione arbitri Italiani guidata dal Presidente Alfredo Trentalange e dal designatore della Serie A Gianluca Rocchi, possano permettere un tale comportamento senza autorizzare il prendere una chiara e netta decisione in mezzo al campo.

Da regolamento, lo stesso che viene annunciato su tutti i campi prima, durante e dopo ogni partita, recita che ‘è vietato il lancio di oggetti, lo scavalcamento delle barriere, ecc… pena la sospensione della gara con conseguente 0-3 a tavolino’ e allora come mai Guida della sezione di Torre Annunziata, gli assistenti Preti e Di Vuolo, il quarto uomo Manganiello e al VAR Aureliano e Bottegoni nel ruolo di AVAR, hanno permesso che il gioco continuasse dando ragione a chi ha pensato bene di minare la vita e l’incolumità di Reina?

Siamo curiosi di conoscere le motivazioni, se ci saranno, quando nei prossimi giorni ci sarà l’uscita del Giudice Sportivo. Se esiste un regolamento e lo stesso c’è ed è vigente, deve essere messo in atto e attuato, o no?

Foto in Copertina da Twitter – Articolo a cura di Stefano Ghezzi – Sportpress24.com

 

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