Verso Roma-Milan, Mourinho: “Stessi convocati. Ora capisco perché questa è una piazza difficile”

Dopo il pareggio per 0-0 contro il Napoli e il turno infrasettimanale vinto contro il Cagliari, la Roma è alle prese con un altro big match: quello contro il Milan di domani sera.

Al momento i rossoneri sono in testa alla classifica a 28 punti conquistati in 10 partite, come il Napoli.

La squadra di Mourinho cerca punti importanti contro una squadra sicuramente difficile da affrontare per la corsa Champions dato anche lo scontro diretto tra Atalanta e Lazio.

Il tecnico giallorosso è intervenuto in conferenza stampa per presentare la sfida, di seguito le sue dichiarazioni.

Ci sono similitudini tra il percorso suo e quello che ha fatto Pioli al Milan?

“A me piace giocare contro i migliori, penso di trasmetterlo bene ai miei giocatori, che è bello giocare contro chi sta facendo bene, è più in alto in classifica e ha obiettivi diversi. Non ci sono problemi, ma solo motivazioni. Nei due anni che sono stato in Italia Pioli penso non fosse in Serie A, non abbiamo mai giocato contro e domani avrò il piacere di conoscerlo e salutarlo. Il lavoro che sta facendo può avere qualcosa di simile a quello che devo fare io qui, la mia sensazione è che lui ovviamente ha tanto merito in quello che sta facendo ma stiamo parlando di un lavoro di società. Da fuori mi sembra che dietro di lui ci sono persone come Paolo Maldini, hanno una struttura buona e stabile, una rosa che impara mercato dopo mercato. Se paragoni la squadra che Pioli ha trovato con quella che ha adesso c’è stata un’evoluzione, giocano in Champions e sono primi. Molto bene”.

I giocatori non convocati torneranno? 

“Siete più interessati ai convocati o ai non convocati? I convocati sono gli stessi di Cagliari, ad eccezione di Volpato che ha giocato 90 minuti in Primavera. I risultati della Primavera non sono la cosa più importante per noi, ma di certo non mi piace distruggergli la squadra e prendergli 3-4 giocatori. Per questo non sono convocati Volpato e Missori che hanno giocato con l’Atalanta. I convocati sono gli stessi”.

Mkhitaryan è ancora uno dei suoi fedelissimi?

“I miei fedelissimi sono tutti quelli che ho in rosa, purtroppo ne giocano solo 11 e 12 vanno in panchina, che a volte penso siano anche tanti. E non posso convocare tutti. Io capisco quello che dici, ma nello specifico Mkhitaryan sta facendo bene. Non vado nella direzione dei 45′ di Cagliari e della sostituzione, non è un ragazzino di 25 anni, ha giocato domenica contro il Napoli, aveva preso un colpo, avevo più bisogno di profondità con El Shaarawy che mi piace molto. Per me è sempre felicissimo”.

Ma gioca domani?

“Non rispondo, ma che giochi o no non cambia niente su questo. Fuzato anche è un fedelissimo anche se non ha giocato neanche un minuto, mi piace molto. Mkhitaryan è comunque un fedelissimo ed è importante”.

La formazione di Cagliari?

“Non sarà la stessa, ma non sarà molto diversa. Se vedi il Milan ci sono Ibra, Giroud, Krunic, Bennacer, Tonali, Brahim, Romagnoli. Per noi è facile, si può sbagliare di uno o due, non di cinque o sei”.

Spinazzola?

“Sta bene, il processo va molto bene. Chi lo ha operato è stato qui due giorni per controllare la situazione insieme al nostro dipartimento medico, va tutto benissimo e non ci sono passi indietro. Ma preferisco non dire quando giocherà, o rischiare, ma solo che abbiamo notizie positive”.

Nelle ultime quattro partite avete subito due gol.

“Vogliamo segnare di più e se possibile subire di meno. Guardando ai gol subiti, 2 in 4 partite è positivo, ma 4 in 4 no. Abbiamo giocato contro squadre importanti, anche se con la Juve il gol lo abbiamo fatto. Contro squadre di qualità non è facile segnare, l’importante è competere, lottare per vincere, ma bisogna essere equilibrati, difendere bene e segnare. Ma è importante avere una buona organizzazione difensiva e stiamo migliorando, ma poco a poco”.

Contro le grandi avete fatto bene, ma pochissimi punti. Domani serve la vittoria?

“Sempre, non è contro il Milan, ma anche contro Cagliari e Venezia. Vincere serve sempre e noi vogliamo questo. Col Napoli si è vista una squadra che fino all’ultimo voleva vincere, fino all’ultimo corner sembrava si stesse giocando la vita. Non cambia, col Milan o il Venezia. Capisco le vostre prospettive, la realtà obiettiva dei numeri. Magari domani non vinciamo, ma nessuno ci proibisce di entrare in campo con la voglia di vincere. E questa è anche una cosa che porta la gente allo stadio, anche dopo la sconfitta con il Verona, con la Lazio o la vergogna di Bodo, la gente viene allo stadio. Per passione di sangue, genetica, che non si discute mai, ma anche per un atteggiamento di squadra e noi questo non lo cambiamo”.

Come si difende in area sui calci piazzati?

“Non lasciare il centrale prima di tutto. E’ molto difficile avere il controllo totale della partita per 90 minuti. In qualche campionato è possibile, qui non è così. C’è sempre un momento della partita dove il blocco si abbassa per merito dell’avversario. Poi ci sono giocatori con certe qualità, il Milan ha Ibra e Giroud, che per fisico e dominio in quel punto lì sono molto difficili da respingere”.

Avete subito tanti gol nei primi 15 minuti della ripresa: è casuale o fate fatica a rientrare?

“Potevi anche dire che di solito entriamo molto bene in campo e non subiamo mai gol all’inizio del match. Voi siete sempre bravi a trovare il lato negativo, per me sarebbe più frustrante preparare la squadra e subire gol immediatamente nei primi 5 minuti. Può succedere, ma che posso dire. Posso farti i complimenti perché siete bravi a trovare la situazione negativa. Un po’ come i giocatori non convocati. Sarebbe più facile dire che la Roma ha 6-7 giocatori in panchina con meno di 20 anni. Invece no, parlate di chi non è convocato. Comincio a capire perché la piazza di Roma è difficile, negli altri club c’è più protezione e positività con la gente di casa, a Roma magari è difficile anche per questo. Ma va bene, è divertente così”.

Foto in Copertina da Twitter – Articolo a cura di Davide Teta – SportPress24.com

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