Lazio, Luis Alberto: “Inzaghi era un padre. Sarri? È più ‘forte'”

La Lazio sabato alle 18:00 giocherà contro l’ex tecnico Simone Inzaghi, che ha guidato i biancocelesti per 6 anni vincendo due Supercoppe e una Coppa Italia.

Luis Alberto, durante un’intervista a Undici, ha paragonato il passato con l’arrivo di Sarri: “Inzaghi era un amico, un padre per tutti noi. Sarri invece ha una personalità diversa, più forte. Secondo me tra due o tre mesi la Lazio divertirà tanto”.

“Sarri ha un’idea di gioco bellissima, l’abbiamo vista a Napoli o a Empoli. Non so se vinceremo qualcosa, ma sicuramente ci sarà da divertirsi. E per gli avversari sarà molto complicato: la nostra qualità è molto simile a quella del suo Napoli. Anzi, sotto alcuni aspetti posso dire che siamo anche migliori. Per ora il nostro obiettivo è il quarto posto, dobbiamo prendere tutti i punti possibili, ma sappiamo anche di essere una squadra in costruzione. Abbiamo bisogno di capire bene quello che ci chiede il mister, solo dopo potremo fare grandi cose”, ha aggiunto.

Riguardo a Inzaghi: “Ero arrivato l’ultimo giorno di mercato, in una stagione senza coppe europee, Inzaghi schierava in campo sempre gli stessi undici. E poi, nel 4-3-3, penso nemmeno lui sapesse dove mettermi. Perciò i primi tre-quattro mesi furono devastanti: è stato il momento più complicato della mia carriera. Avevo perso la testa, non volevo nemmeno più andarmi ad allenare. Una roba che non mi era mai successa. Con il mio mental coach Campillo è cambiato tutto. Anche se continuavo a non giocare, tutti i miei compagni e lo staff dicevano che ero il giocatore migliore in allenamento. A fine anno andai dal mister e gli dissi: ok, troviamo una soluzione, vado via. E invece Inzaghi mi disse, no, non vai da nessuna parte. Cominciai a fare il regista dopo l’addio di Biglia, per me era bellissimo: prendevo la palla e non c’era nessuna pressione. Sono passato in pochi mesi dall’andare via al giocare quasi duecento partite con la Lazio. Il calcio è così, in un giorno può cambiare tutto, nel bene e nel male”.

Poi riguardo al rischio che Italia-Svizzera non si possa giocare all’Olimpico a causa delle condizioni del terreno di gioco , Luis Alberto ha dichiarato: “Quello che mi infastidisce in questo campionato è che ci sono troppi campi non all’altezza, diventa complicato in questo modo. Il Papu Gomez, che ora è a Siviglia, mi diceva proprio che lì la palla viaggia a duemila. In Italia, invece, questo è impossibile, perché prima che arrivi al tuo compagno fa sempre due o tre rimbalzi. Questo è un aspetto che la Serie A deve regolare al più presto”.

Lo spagnolo poi ammette: “Non so rinunciare agli assist, Ciro Immobile ancora mi deve un rolex…”.

Foto in Copertina di Claudio Pasquazi – Articolo a cura di Davide Teta – SportPress24.com

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