Salernitana-Roma 0-4, Mourinho: “Era impossibile non vincere. Bel gruppo, ma in panchina vorrei più esperienza”

La Roma ha calato il poker contro la Salernitana nella sfida di stasera allo Stadio Arecchi. A decidere il match la doppietta di Pellegrini, il primo gol di Abraham nei giallorossi ed il gol di Veretout, tutti nella ripresa. A fine partita ha parlato Mourinho, di seguito le sue parole a DAZN:

Pellegrini ha detto che la chiave è stato non innervosirvi grazie anche alle sue parole che ha detto di restare calmi…

“Era impossibile non vincere. Dal primo minuto ho avuto sensazioni di tranquillità, ero troppo tranquillo, la squadra giocava veramente bene. Gli ho detto che con la Fiorentina, sull’1-0 e con l’uomo in più ero preoccupato, oggi no. La squadra ha dominato tutti i momenti della partita, loro non hanno creato e noi non abbiamo fatto nulla difensivamente, solo una rimessa laterale e una seconda palla. Abbiamo controllato tutto, poi abbiamo fatto tutto quello che dovevamo fare, gli abbiamo fatto sentire la stanchezza, abbiamo cercato inserimenti, provato dinamiche provate ieri. Abbiamo giocato veramente bene e per questo ero super tranquillo. E sono contento che Lorenzo pensi che sia arrivato questo messaggio”.

Probabilmente non sei mai stato preoccupato dal primo giorno che sei venuto ad allenare la Roma. E’ una squadra precisa che sa quello che vuole fare e sa come deve farlo. Qual è la tua sensazione dopo due mesi? Come la vedi questa squadra in vista di sfide più complicate? 

“Quando sono arrivato ero davvero felice, di tornare in Italia, di tornare in una squadra con veri tifosi, gente che sente la passione che conosciamo. In Italia la gente è speciale, ero felice di tornare. Avevo bisogno anche io di tornare a sentire queste sensazioni. La parola chiave dei Friedkin è stata tempo, e il tempo porta tranquillità. Ma non voglio troppa tranquillità e non voglio troppo tempo, va contro la mia natura. Non voglio finire settimo o ottavo, voglio tempo ma magari accelerare il processo se si può. Stiamo costruendo un bel gruppo, se guardo la panchina non dico che vorrei più qualità ma più esperienza perché arriveranno quei momenti in cui serviranno. Ci sono poi cose più ricche della nostra, ma mi piace lavorare con questa gente. Contro squadre più forti giocheremo per vincere, qualcuna la perderemo ma non voglio trasformare la mentalità della squadra perché giochiamo contro squadre più forti. Così vogliamo andare, a poco a poco”.

Cristante può essere importantissimo a livello di equilibrio e leadership? 

“La squadra sta bene e Cristante sta bene. Difficile avere giocatori che stanno bene se la squadra non sta bene e viceversa. Cristante mi piace per dare questo equilibrio, oggi ha giocato più dietro perché sapevamo che la loro costruzione è sempre larga, anche senza Simy la Salernitana fa costruzione larghissima e per noi era importantissimo lui in quella posizione, con Mancini e Ibanez che uscivano e Pellegrini che si abbassava. Poi Cristante si è liberato un po’ di più dopo il 2-0, la squadra ha interpretato bene i momenti della partita e mi è piaciuta”.

La Serie A ha ritrovato tanti ottimi allenatori, siete voi i top player?

I giocatori sono più importanti di noi. Senza giocatori è difficile. Sono molto contento di essere tornato, di trovare una nuova generazione di allenatori. Ma ci siamo tutti noi della nostra generazione, aspetto don Claudio (Ranieri, ndc), magari Antonio (Conte) la pensa diversamente, è tornato Luciano, Max, Sarri. E’ bello per noi e per la nuova generazione con idee positive, ma sono più importanti i giocatori”.

Foto in Copertina da Twitter – Articolo a cura di Davide Teta – SportPress24.com

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