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Tokyo 2020, delusione Pellegrini ma con il sorriso : “E’ stato un bel viaggio”

federica pellegrini

Federica Pellegrini si congeda dalle Olimpiadi di Tokyo 2020 con un settimo posto nei 200 stile libero. Nella sua quinta finale ai Giochi Olimpici non riesce a ad andare oltre il penultimo posto fermando il cronometro in 1’55″91. Dopo il sogno di ieri di vederla in finale, la Pellegrini non riesce a portare a casa una Medaglia, ma porta un qualcosa di migliore : il sorriso e la soddisfazione di aver dato tanto, tutto a questo Sport non solo per la Nazionale Italiana.

L’oro va all’australiana Ariarne Titmus, l’Argento a Bernarette Haughey (Hong Kong) e il Bronzo a Penny Oleksiak (Canada).

Ai Microfoni di Raisport, la Pellegrini commenta cosi la sua quinta Olimpiade : “E’ stato un bel viaggio, tanti anni di bracciate: me la sono goduta dall’inizio alla fine. Tra pochi giorni farò 33 anni, è il momento più giusto. Ringrazio tutti quelli che mi hanno tifato e si sono svegliati di notte per seguirmi dall’Italia”.

“Sono proprio contenta – ha aggiunto Federica – È stata la finale più serena che io abbia mai vissuto. Sapevo che posticipo avrebbe cambiato le carte in tavola ma è stato così per tutti i ‘grandi’. Penso sia il momento e il modo giusto perché più importante di una finale olimpica non c’è niente. Sono in pace. Non mi andava di chiudere la mia carriera solo perché avevano rinviato i Giochi di un anno”.

Quale sarà il futuro per la Pellegrini“Ma io ho tantissime cose da fare. Prima di tutto tornare a casa che mi stanno aspettando tutti, festeggiare il mio compleanno perché 33 anni è un’età importante, poi ci dobbiamo far votare dagli atleti per il Cio, a settembre, si spera anche novembre ci sarà la Isl a Napoli, poi uscirà un docufilm, poi in progetto c’è un libro, poi le registrazioni di Italia’s got talent”.

Il suo pensiero va al suo ‘Lui’ : “Se non ci fosse stato Matteo probabilmente avrei smesso qualche anno fa. Matteo è stato un grandissimo allenatore e un compagno di vita speciale, spero lo sarà anche in futuro. La priorità era tenere l’immagine dell’allenatore e dell’atleta separati e siamo stati bravi molto in questo. È stata una persona fondamentale, una delle più importanti in questo percorso sia umano che sportivo”

Articolo a cura di Stefano Ghezzi – Sportpress24.com

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