Dal Pino : “Supercoppa in Arabia. Si va verso le 18 squadre in Serie A”

E’ sempre Campionato, anche dopo la sua chiusura. Infatti a poche ore dalla chiusura della Serie A 2020/21, il presidente della Lega Serie A Paolo Dal Pino ha parlato a 360° del futuro del calcio italiano.

Argomento principe è la prossima finale di Supercoppa : “Si giocherà in Arabia Saudita con il pubblico come previsto dal nostro contratto – ha spiegato a Radio Anch’io Sport -. Inter-Juventus sarà uno spot per il nostro calcio. Serie A a 18 squadre? Ne stiamo discutendo con la Figc e i club“. 

SUPERCOPPA ITALIANA IN ARABIA SAUDITA

“La prossima finale di Supercoppa italiana sarà in Arabia Saudita con il pubblico come previsto dal nostro contratto. Con Inter-Juventus sarà uno spot per il nostro calcio. Abbiamo un contratto firmato due o tre anni fa, quando io non c’ero – ha proseguito in relazione alla questione diritti umani nel Paese che ospiterà la partita -. C’e’ un rapporto di intensa collaborazione con la federazione dell’Arabia Saudita sul calcio femminile e proprio nell’andare nella direzione di apertura dei diritti umani. Poi su questo tema preferirei non entrare”.

“SERIE A” A 18 SQUADRE

Un altro discorso che sta impegnando nelle ultime settimane la stessa Lega Calcio è il tema della riduzione della squadre di Serie A. “La riduzione della Serie A a 18 squadre è un tema discusso da molto tempo, molto caro a diverse società e anche in Figc. Tutto questo parte dall’assunto di base: il sistema, cosi’ com’e’, non sta piu’ in piedi. Dal 2024 avremo una nuova Champions con piu’ date, molte piu’ partite, quindi dobbiamo trovare queste date all’interno dei nostri campionati nazionali. Abbiamo gia’ modificato il format della Coppa Italia per diminuire gli impegni perche’ i giocatori non sono macchine. Dobbiamo costruire qualcosa che sia funzionale rispetto al sistema complessivo. Le nostre società stanno discutendo in questo periodo di questo tema e sara’ oggetto delle prossime assemblee e delle discussioni con la Figc” a concluso Dal Pino.

Articolo a cura di Stefano Ghezzi

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