Dopo l’importante vittoria nell’andata dei quarti di finale di Europa League contro l’Ajax, a distanza di tre giorni la Roma sfiderà domani il Bologna per la 30ª giornata di Serie A. Paulo Fonseca è intervenuto in conferenza stampa alla vigilia di questa sfida. Di seguito le sue dichiarazioni:
Contraddizione clamorosa tra Europa e campionato. Si è fatto un’idea del perché?
“Sono due competizioni diverse. Siamo stati sempre tra le prime quattro in campionato, poi sono mancati giocatori importanti e anche per questo siamo usciti dalle prime quattro. Sono due competizioni diverse, l’Europa League ha partite a eliminazione diretta, la Serie A è molto più lunga. La verità è che in una competizione lunga, si può sbagliare di più e se non hai i giocatori più importanti diventa più difficile”.
Ha pensato di aggiungere al suo staff un conoscitore del calcio italiano?
“Mai c’ho pensato. Mai”.
In Europa la Roma sembra avere una testa più libera. Come ha lavorato sulla testa dei giocatori per fargli pensare solo al campionato domani?
“É facile, i giocatori sanno che la prossima partita è quella più importante. É molto chiaro per tutti noi”.
Sabatini dice che lei meriterebbe la conferma e che i Friedkin dovrebbero uscire dal silenzio. Cosa risponde?
“Non ho visto, ma lo ringrazio. Non voglio commentare quello che non conosco”.
É vero che una decisione sul suo futuro non è stata ancora presa?
“Il futuro non è importante, penso solo al presente. La cosa più importante ora è la Roma”.
Come gestirà Veretout e Mkhitaryan? Pensa di avere Smalling contro l’Ajax?
“Penso che sia difficile avere Smalling per l’Ajax. Mkhitaryan si è allenato oggi con il gruppo, ma non partirà dall’inizio domani. Su Veretout vediamo domani”.
Pastore viene da tempo aggregato al gruppo ma non gioca mai. Cosa gli manca? C’è spazio per vederlo domani?
“Pastore è stato fermo tanto tempo. Io ho già parlato con lui, penso che deve tornare a giocare nel tempo giusto e nel contesto giusto. Lui sa quello che penso”.
La Roma ha avuto tanti infortuni muscolari, quasi tutti al flessore. Come mai?
“Non è un problema solo della Roma, ma di chi gioca tante partite e ha giocatori in nazionale. Io ho visto tanti infortuni in nazionale, è un calendario congestionato, e ora si vedono più infortuni perché ci sono tante partite. E’ un problema, anche Guardiola ne parla spesso, i giocatori non sono macchine”.
Può avere senso ora puntare su una delle due competizioni?
“La partita più importante è il Bologna”.
Cosa manca al calcio italiano per affidarsi ai giovani?
“Penso che sia un problema culturale ma anche di necessità. Olanda e Portogallo non hanno potere per comprare i grandi giocatori, e allora sono obbligati a formare i giovani. Ma qui a Roma abbiamo un esempio di tanti giovani: Kumbulla, Villar, Calafiori, Mancini…”.
Il Bologna è la squadra che tira di più in porta.
“Sarà una partita difficile, contro una squadra aggressiva con giocatori di qualità”.
Come stanno Santon e Reynolds? Possono giocare domani?
“Sono convocati e sono pronti per giocare, vediamo domani…”.
Articolo a cura di Davide Teta