E’ tempo di pausa per il calcio italiano, per via degli impegni delle nazionali. Una pausa venuta all’indomani della chiusura del calciomercato che mai come quest’anno, è durato un’eternità. La pausa di campionato più la chiusura del mercato, spinge addetti ai lavori e tifosi a fare le varie valutazioni su come le squadre si siano rinforzate o meno per il proseguo della stagione.
La Lazio dopo 13 anni giocherà la Champions League e tutti i tifosi aspettavano un mercato scoppiettante pieno di nomi altisonanti che avrebbero portato qualità ed esperienza per affrontare al meglio la prestigiosa competizione europea.
Ma la Lazio ha una sua politica ben precisa che difficilmente porta la società a effettuare passi più lunghi della gamba e quindi anche quest’anno la squadra romana ha inserito elementi nuovi ma non grandi nomi se si eccettua Reina nel ruolo di secondo portiere. Tutto questo non ha trovato il pieno consenso da parte della tifoseria che sui social ha contestato veementemente l’operato della dirigenza accusandola di non voler competere per le vette più alte in Italia e fare una bella figura in Europa.
Ma è davvero cosi? Davvero è stato un mercato deficitario quello della Lazio? E le altre squadre si sono tutte rinforzate a dovere? Queste sono le principali domande che circolano tra tutti i tifosi laziali e le risposte che abbiamo letto sono tutte negative verso la Lazio quasi ad evidenziare una incapacità di operare al meglio da parte del duo Tare – Lotito.
Ma per capire se effettivamente le cose stanno in questo modo, abbiamo voluto approfondire meglio questo aspetto andando ad analizzare il mercato delle prime sette squadre classificate nello scorso campionato, ovvero Juventus, Inter, Atalanta, Lazio, Roma, Milan, Napoli.
Partiamo dalla classifica finale dove andremo a prendere il nostro primo riferimento e cioè i punti di distacco dalla Lazio in negativo e in positivo.
La classifica della scorsa serie A recita così:
1 JUVENTUS 83
2 INTER 82
3 ATLANTA 78
4 LAZIO 78
5 ROMA 70
6 MILAN 66
7 NAPOLI 62
Alcuni dati necessari per impostare la valutazione:
MIGLIOR DIFESA:
1 INTER CON 36 GOL SUBITI
2 LAZIO CON 42 GOL SUBITI
3 JUVENTUS CON 43 GOL SUBITI
4 MILAN CON 46 GOL SUBITI
5 ATALANTA CON 48 GOL SUBITI
6 NAPOLI CON 50 GOL SUBITI
7 ROMA CON 51 GOL SUBITI
MIGLIOR ATTACCO:
1 ATALANTA CON 98 GOL FATTI
2 INTER CON 81 GOL FATTI
3 LAZIO CON 79 GOL FATTI
4 ROMA CON 77 GOL FATTI
5 JUVENTUS CON 76 GOL FATTI
6 MILAN CON 63 GOL FATTI
7 NAPOLI CON 61 GOL FATTI
CAPOCANNONIERE SERIE A:
IMMOBILE (Lazio) CON 36 GOL
SCARPA D’ORO EUROPA:
IMMOBILE (Lazio) CON 72 PUNTI (36 GOL X 2 = 72)
MIGLIOR ASSISTMAN SERIE A:
LUIS ALBERTO (Lazio) CON 16 ASSIST
Bene, ora abbiamo tutto quello che ci serve per poter avere una base di partenza per ogni club.
Tutti i dati che pubblicheremo sono stati presi dal sito www.transfertmarkt.it
JUVENTUS:
La squadra della Fiat ha cambiato allenatore mettendo sulla panchina un esordiente Andrea Pirlo che non ha mai allenato nessuno.
Della rosa che ha concluso la stagione la Juventus ha ceduto (sia definitivo che in prestito):
CESSIONI:
DOUGLAS COSTA (prestito)
RUGANI (prestito a 1,5 milioni)
PJANIC (definitivo a 60 milioni)
DE SCIGLIO (prestito)
HIGUAIN (gratuito)
EMRE CAN (definitivo a 25 milioni)
MATUIDI (gratuito)
ROMERO (prestito a 2 milioni)
LUCA PELLEGRINI (prestito)
PJACA (prestito)
MURATORE (definitivo a 7 milioni)
STOPPA (definitivo a 1,1 milioni)
TOTALE INCASSO 96,6 MILIONI
ACQUISTI:
ARTHUR (definitivo a 72 milioni)
MORATA (prestito a 10 milioni)
CHIESA (prestito a 10 milioni)
MC KENNIE (prestito a 4,5 milioni)
TOTALE SPESA 96,5 MILIONI
Come possiamo vedere tutti, la Juventus ha fatto un mercato sempre sul pari e patta. E’ stata costretta a farlo per via dell’indebitamento che aveva e che ha tutt’ora che non gli consente spese folli solo in entrata. Entrate che devono necessariamente essere compensate con le uscite. Anche sugli ingaggi la Juve ha fatto un lavoro di alleggerimento andando a tagliare Higuain e Matuidi che avevano ingaggi molto sostanziosi. Questo ha consentito al club di poter sopportare i nuovi ingaggi dei nuovi acquisti.
Si è rinforzata da tutto questo? Vediamo…
rispetto allo scorso anno sono andati via almeno 3 titolari certi come Matuidi, Pjanic,Higuain. Sono andati via anche delle prime alternative come Douglas Costa, De Sciglio.
Sono arrivati in realtà solo alternative ai titolari già esistenti. Forse Chiesa potrebbe essere un titolare. Quindi alla fine non vedo un rinforzo della rosa, un rinforzo qualitativo.
INTER:
La squadra nerazzurra ha comprato molto anche quest’anno. Conte come ormai d’abitudine, in ogni club dove ha allenato, ha fatto spendere fior di milioni in continuazione rimodellando mano mano la rosa .
Della rosa che ha concluso la stagione dell’Inter ha ceduto (sia definitivo che in prestito):
CESSIONI:
ICARDI (definitivo a 50 milioni)
PINAMONTI (definitivo a 19,5 milioni)
KARAMOH (definitivo a 8 milioni)
DALBERT (prestito a 2,5 milioni)
LAZARO (prestito a 1,2 milioni)
GODIN (gratuito)
BORJA VALERO (gratuito)
TOTALE INCASSO 81,2 MILIONI
ACQUISTI:
HAKIMI (definitivo a 72 milioni)
BARELLA (riscatto definitivo a 25 milioni)
SENSI (riscatto definitivo a 20 milioni)
MALES (definitivo a 2,5 milioni)
KOLAROV (gratuito)
SANCHEZ (gratuito)
VIDAL (gratuito)
TOTALE SPESA 119,5 MILIONI
L’inter ha dal mercato un passivo tra entrate e uscite di 38,3 milioni che l’hanno costretta a dover rinunciare ad altri due acquisti programmati fin dalle prime battute di mercato, e ci riferiamo a Kumbulla e Tonali per i quali avrebbe dovuto spendere altri 70 milioni complessivi.
Si è rinforzata da tutto questo? Vediamo…
rispetto allo scorso anno non sono andati via titolari di rilievo. Solo Godin possiamo citare tra questi mentre il resto erano di contorno e giocatori già dati in prestito che hanno maturato il riscatto. Questo ha fatto si che acquistando solo un trio di elementi di rilievo, Conte ha potuto completare e potenziare la qualità della rosa. Hakimi e Vidal sono dei titolari più certi mentre Kolarov ballerà tra campo e panca. Nel complesso l’Inter si è indubbiamente rinforzata rispetto allo scorso anno.
ATALANTA:
La squadra bergamasca ha comprato il giusto avendo già una bella base di partenza . Gasperini ha voluto rimpiazzare Kulusevski che cmq era già passato al Parma a gennaio scorso , con Miranchuk che si alternerà a Malinkosky. Poi ha completato l’attacco con Lammers e la difesa con Romero e De Paoli. Sul fronte cessioni la Dea come da qualche anno a questa parte (dall’arrivo di Gasperini) tende a monetizzare i suoi gioielli emersi nella stagione precedente. Quest’anno è toccato a castagne essere ceduto insieme a Diallo della primavera venduto allo United. Il resto sono state cessioni completate dal prestito dell’anno precedente.
Della rosa che ha concluso la stagione dell’Atalanta ha ceduto (sia definitivo che in prestito):
CESSIONI:
CASTAGNE (definitivo a 25 milioni)
DIALLO (definitivo da gennaio a 40 milioni)
MANCINI (definitivo a 13 milioni)
BERISHA (definitivo a 3,5 milioni)
D’ALESSANDRO (definitivo a 3 milioni)
TOTALE INCASSO 84,5 MILIONI
ACQUISTI:
PASALIC (riscatto definitivo a 15 milioni)
MIRANCHUK (definitivo a 14,5 milioni)
LAMMERS (definitivo a 9 milioni)
MURATORE (definitivo a 7 milioni)
ROMERO (prestito a 2 milioni)
DE PAOLI (prestito a 0,6 milioni)
MOJICA (prestito a 0,5 milioni)
TOTALE SPESA 48,6 MILIONI
Come possiamo constatare, l’Atalanta conferma la strategia economica di cui abbiamo parlato nell’introduzione della valutazione del club bergamasco. Tra entrate e uscite la Dea chiude con un attivo di 35,9 milioni. Di titolari della scorsa stagione ha venduto il solo castagne andando a prendere altre 3 alternative alla rosa nei tre reparti di gioco. Complessivamente si è potenziata e rinforzata.
LAZIO:
Inzaghi chiedeva di potenziare la rosa creando alternative ai titolari se non altri titolari che avrebbero relegato ad alternative quelli della scorsa stagione. La società l’ha accontentato per il 90% rimanendo leggermente zoppicante nel reparto difensivo dove ci si aspettava un rinforzo di maggior spessore e qualità rispetto al difensore realmente arrivato corrispondente al nome di Hoedt che è un cavallo di ritorno. Inzaghi voleva altro ma quando ha compreso che a determinati nomi la società non poteva arrivare ha scelto di riavere Hoedt che conoscendo già il suo modo di Lavorare, avrebbe poco tempo da perdere se non quello di acquistare una forma fisica sufficiente a giocare.
Della rosa che ha concluso la stagione della Lazio ha ceduto (sia definitivo che in prestito):
CESSIONI:
BERISHA (definitivo a 4,5 milioni)
JONY (prestito)
ADEKANYE (prestito)
LUKAKU (prestito)
BADELJ (definitivo a 5 milioni)
WALLACE (gratuito)
TOTALE INCASSO 9,5 MILIONI
ACQUISTI:
MURIQI (definitivo a 17,5 milioni)
FARES (definitivo a 8 milioni)
AKPA AKPRO (definitivo a 3 milioni)
HOEDT (prestito a 1 milione)
REINA (gratuito)
ESCALANTE (gratuito)
PEREIRA (Prestito)
TOTALE SPESA 29,5 MILIONI
La Lazio aveva bisogno di puntellare la rosa e lo ha fatto nel complesso. Peccato per la pedina difensiva che avrebbe davvero reso la squadra di Inzaghi, una corazzata quasi imbattibile. Pur non potendo contare su dei soldi che normalmente ci sono e che invece sono sfumati per via della situazione covid-19, la società ha cmq operato sul mercato attraverso gli introiti Champions guadagnati attraverso la qualificazione alla fase a gironi.
Introiti è bene specificarlo, anche qui inferiori alle normali stagioni. Tra entrate e uscite il club chiude il mercato con un passivo di 20 milioni a cui dobbiamo aggiungere per dovere di cronaca e di valutazione, anche l’aumento lordo degli ingaggi dei giocatori rinnovati fino ad ora che è pari a 20 milioni (10 netti), della rata del fisco di 6 milioni che era garantita dagli incassi degli abbonamenti e biglietti venduti, dell’affitto dello stadio Olimpico 3,5 milioni, anch’esso garantito e coperto normalmente da incassi abbonamento e botteghino. In tutto fanno altri 29,5 milioni che la società deve mettere in un angolo per poter adempiere ai pagamenti richiesti. Ovvio che poi tutto vada a cercare compromessi sul mercato.
Ma rispetto allo scorso anno la Lazio si è rinforzata oppure no? Si, si è rinforzata. Lo ha fatto perché ha potenziato il reparto attaccanti con Muriqi. Lo ha fatto perché ha potenziato il reparto di centrocampo con elementi di quantità e qualità come Escalante, Akpa Akpro, Fares e Pereira.
Lo ha fatto in maniera leggera nel reparto difensivo andando ad aggiungere un giocatore come Hoedt che non era la prima scelta di Inzaghi ma che conoscendo l’ambiente e il modo di giocare dell’Allenatore, può dare da subito il suo contributo sulla parte mancina dove appunto necessitava l’intervento perché Radu ha bisogno di riposare ogni tanto e con la Champions da giocare, in quei periodi, avere un’alternativa diventa indispensabile.
La valutazione quindi non può che essere positiva anche in funzione del fatto che non è stato ceduto nessuno dei big e la società quindi non ha attinto a soldi provenienti da cessioni eccellenti ma solo a quelli che sarebbero entrati comunque a prescindere da cessioni o meno per operare sul mercato. Giusto quindi tenere in conto questa situazione che permette di mantenere un gruppo solido e unito anche in questa stagione. Un gruppo rafforzato e puntellato.
ROMA:
La squadra giallorossa ha avuto un passaggio di proprietà sempre americana che ha in qualche modo mitigato ma nemmeno tanto, la grave situazione economico finanziaria che il club ha. Il debito consolidato è abbastanza gravoso (oltre 200 milioni) e non consente voli pindarici sul mercato. Ecco quindi che il nuovo proprietario è costretto ad adottare la stessa strategia del vecchio andando ad operare sul mercato attraverso prestiti con riscatti futuri, i cosidetti “pagherò”: Anche quest’anno la rosa è stata dimezzata dei suoi titolari e rimodellata con i nuovi acquisti anche se spicca come “colpo di mercato”(?) il ritorno di Smalling già presente nella scorsa stagione, questa volta non in prestito ma in via definitiva.
Della rosa che ha concluso la stagione della Roma ha ceduto (sia definitivo che in prestito):
CESSIONI:
SCHICK (definitivo a 26,5 milioni)
DEFREL (definitivo a 9 milioni)
GONALONS (definitivo a 4 milioni)
UNDER (definitivo a 25 milioni)
KOLAROV (definitivo a 1,5 milioni)
KLUIVERT (prestito 1 milione)
FLORENZI (prestito 1 milione)
CETIN (definitivo a 7 milioni)
PEROTTI (gratuito)
TOTALE INCASSO 75 MILIONI
ACQUISTI:
VERETOUT (riscatto definitivo a 16 milioni)
SMALLING (definitivo a 15 milioni)
MANCINI (riscatto definitivo a 13 milioni)
C.PERES (riscatto definitivo a 11 milioni)
KUMBULLA (prestito a 3 milioni)
MAYORAL (prestito a 2 milioni)
MKHITARYAN (gratuito)
PEDRO (gratuito)
TOTALE SPESA 60 MILIONI
Come vediamo dalle tabelle acquisti e cessioni, la Roma per necessita di fair Play finanziario e di bilancio gravemente in deficit, ha incassato più di quanto ha speso chiudendo il mercato con 15 milioni di attivo. Indubbiamente il prossimo anno il club dovrà ottemperare ai pagamenti onerosi dei vari attuali prestiti, ma è una strategia che la società capitolina adotta da qualche anno e che l’ìha portata spesso a non poter riscattare quei giocatori che si erano messi positivamente in luce l’anno prima ma che erano li soltanto in prestito. Basti pensare a Zappacosta, Santon. Basterà questo per colmare il gap di 8 punti nei confronti della Lazio quarta classificata la scorsa stagione? Difficile, molto difficile.
La Roma con questo mercato ne esce rafforzata o indebolita? Dati alla mano ne esce complessivamente indebolita perché oltre alle cessioni eccellenti ha perso per grave infortunio Zaniolo, perno fondamentale del reparto di centrocampo che stenta a ritrovarsi senza il giovane virgulto biondo. In difesa è arrivato il solo Kumbulla a far coppia con Smalling. Il portiere non da garanzie e attualmente Fonseca si affida al secondo portiere Mirante. A centrocampo non c’è stato nessun innesto e quindi è come lo scorso anno compresa l’assenza di Zaniolo. In avanti tutto quasi come prima con l’avvicendamento Under_ Mayoral e l’inserimento del “vecchietto” Pedro che vedremo quanto contributo saprà dare. Nel complesso non si è rinforzata ma nemmeno indebolita.
MILAN:
Il Milan è la squadra che ha fatto il miglior percorso post covid tra tutte le squadre di serie A. Sul mercato ha dovuto liberarsi di parecchi ingaggi onerosi per rientrare in quel parametro imposto dall’Uefa che ha determinato la scorsa stagione la rinuncia volontaria alla partecipazione all’Europa League. Quest’anno sono corsi ai ripari e sono riusciti attraverso il percorso dei preliminari vinto, a qualificarsi per i gironi di Europa League.
Della rosa che ha concluso la stagione della Milan ha ceduto (sia definitivo che in prestito):
CESSIONI:
SUSO (riscatto definitivo a 24 milioni)
PAQUETA’ (definitivo a 20 milioni)
ANDRE’ SILVA ( riscatto definitivo a 9 milioni)
RODRIGUEZ (definitivo a 3 milioni)
GOMEZ (riscatto definitivo a 2 milioni)
REINA (gratuito)
BIGLIA (gratuito)
BONAVENTURA (gratuito)
LAXALT(prestito)
TOTALE INCASSO 58 MILIONI
ACQUISTI:
TONALI (prestito a 10 milioni)
HAUGE (definitivo a 5 milioni)
SAELEMAEKERS (riscatto definitivo a 3,5 milioni)
KJAER (riscatto definitivo a 3,5 milioni)
TATARUSANU (definitivo a 0,5 milioni)
KALULU (definitivo a 0,5 milioni)
B. DIAZ (prestito)
D. DALOT (prestito)
TOTALE SPESA 23 MILIONI
Per il Milan vale lo stesso discorso della Roma. Ha avuto la necessità e l’obbligatorietà da parte della Uefa, pena una esclusione d’ufficio e non per rinuncia volontaria, da tutte le competizioni ufficiali per 2 anni, di chiudere il mercato in attivo per andare ad alleggerire una situazione di bilancio passiva. Infatti tra entrate e uscite la squadra rossonera chiude con 35 milioni di attivo. Si è rinforzata rispetto allo scorso anno considerando il distacco avuto dalla zona champions di 12 punti dalla quarta classificata che è la Lazio? Recuperare 12 punti alla Lazio non sarà semplice in fatto di gap, quindi necessitava di interventi molto più corposi tra i titolari.
Il solo Tonali non permette di correre a tal punto da andare nettamente piu veloce delle compagini ugualmente attrezzate se non superiori, che al momento le sono davanti.
NAPOLI:
Il Napoli è la squadra che più di tutte ha accumulato un ritardo cospicuo dalla zona champions. Ben22 punti sono un’enormità che difficilmente si colma con un mercato. I soli Osimehn e Bakayoko non bastano a rinforzare una rosa che si è privata di Callejon, Milik (messo fuori rosa per mancato rinnovo contrattuale) e Allan, oltre alle alternative Ounas e Younes. Gattuso dovrà fare un miracolo sportivo per far si che la squadra partenopea centri la qualificazione Champions.
Della rosa che ha concluso la stagione della Napoli ha ceduto (sia definitivo che in prestito):
CESSIONI:
ALLAN (definitivo a 25 milioni)
VERDI ( riscatto definitivo a 20 milioni)
INGLESE ( riscatto definitivo a 18 milioni)
CHIRICHES (definitivo a 9 milioni)
ROG (riscatto definitivo a 13 milioni)
GRASSI (definitivo a 7 milioni)
LIGUORI (definitivo a 5 milioni)
MANZI (definitivo a 5 milioni)
KARNEZIS (definitivo a 5 milioni)
SEPE (riscatto definitivo a 4,5 milioni)
TONELLI (definitivo a 2,5 milioni)
LUPERTO (prestito a 0,5 milioni)
CALLEJON (gratuito)
YOUNES (prestito)
OUNAS (prestito)
TOTALE INCASSO 114,5 MILIONI
ACQUISTI:
OSIMHEN (definitivo a 70 milioni)
BAKAYOKO (prestito a 2 milioni)
CANDELLONE (definitivo a 1,5 milioni)
TOTALE SPESA 73,5 MILIONI
Il Napolì, come avviene da anni, è una delle poche squadre insieme alla Lazio, a viaggiare sempre con bilanci positivi o quasi. Questa sessione di mercato la chiude con un attivo di 41 milioni. Strategia necessaria proprio per mantenere un consolidato attivo visto che sono mancati i proventi milionari della Champions che c’erano lo scorso anno. I proventi dell’Europa League non di gran lunga inferiori e quindi De Laurentiis ha creduto opportuno non fare grandi passi. Sarà più forte dello scorso anno? Difficile. Osimhen e bakayoko non lo rendono più forte di prima. In avanti c’è il nuovo acquisto ma al tempo stesso mancherà Milik che dava comunque, quell’apporto di gola buono.
Mancherà anche il filtro di centrocampo Allan, e Bakayoko difficilmente potrà ripetersi allo stesso livello del brasiliano emigrato in premier da Ancelotti. Se poi andiamo a valutare il gap con la zona Champions, ci rendiamo conto che 22 punti come gap tecnico sono davvero uno sforzo notevolissimo che per come è attrezzata questa squadra, è difficilmente attuabile anche con Gattuso in panchina a distribuire grinta e determinazione.
Dopo aver quindi fatto un quadro singolo per ogni squadra piazzatasi nelle prime 7 posizioni dello scorso campionato, ci accorgiamo quanto il mercato della lazio sia stato probabilmente tra i più qualitativi e positivi rispetto alle altre compagini e concorrenti Champions. La Lazio è la sola che non ha venduto nessun big.
La Lazio è una delle pochissime squadre ad essere un gruppo unito e compatto da 4 anni ormai. La Lazio gioca praticamente a memoria e mano mano ogni anno, ha inserito e puntellato la rosa con degli innesti. Chi giudica il mercato della Lazio insufficiente o mediocre, termine che piace molto alla tifoseria laziale, non ha fatto i conti con i numeri, dati oggettivi, risultati sportivi che questa squadra ha saputo conquistare in questi ultimi anni.
Inoltre, dato non meno importante, c’è da registrare che nello scorso campionato la Lazio ha conquistato 78 punti, record assoluto di punti ottenuti dalla squadra biancoceleste in tutti i suoi 120 anni di storia. In questi 4 anni di conduzione Inzaghi la Lazio non solo ha conquistato trofei nazionali con 2 supercoppe italiane e 1 coppa Italia, ma ha anche ottenuto record di gioco come appunto i 78 punti in un campionato (mai successo in 120 anni di storia) di aver conquistato 11 vittorie in trasferta, mai fatto prima nemmeno ai tempi dei 2 scudetti. Le chance quindi di ripercorrere la cavalcata scorsa ci sono tutte, gli uomini di ieri sono gli stessi di oggi con qualche volto nuovo in aiuto della causa.
Gli avversari chi per un motivo e chi per un altro, hanno fatto strategie societarie diverse che hanno bisogno di tempo e risultati per poter far si ceh diano quei frutti sperati. La Lazio invece è pronta. È stata sempre pronta. Sarà sempre pronta. Ora tocca al campo, tocca a lui emettere i giudizi. Tocca a lui determinare la bontà delle strategie. Il campo unico giudice obiettivo. Per ultimo è giusto citare Tare che ogni anno viene premiato a destra e a manca come uno dei migliori DS in circolazione in Europa. Eppure il popolo laziale riesce incredibilmente a denigrarlo e a non apprezzare il lavoro fin qui svolto.
Ma allora mi chiedo, Ma possibile che abbiamo tifosi laziali cosi estremamente competenti in materia di mercato tanto da giudicare presuntuosamente il lavoro di Tare? Oppure com’è più probabile e plausibile, gli addetti ai lavori sono estremamente competenti e il popolo laziale estremamente dilettante? Che ognuno si faccia la sua idea, il dato di fatto è che Tare viene riconosciuto da tutti come un DS brillantissimo e competente.
Chi vuole criticarlo, portasse fatti e dati oggettivi completi e non parziali per valutarli obiettivamente altrimenti sia meno prevenuto e lasci giudicare al campo.