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Rabbia Barcellona, il caso Arthur potrebbe finire per vie giudiziarie

Tra il Barcellona e Arthur potrebbe finire per vie giudiziarie. Durante un’intervista esclusiva a ‘Sport’, il presidente del BarcellonaJosep Maria Bartomeu, ha parlato proprio di questo problema che nasce dal fatto che il centrocampista 23enne brasiliano, dopo l’ufficialitá del suo trasferimento alla Juventus, non si è più presentati agli allenamenti dei blaugrana: “Avremmo dovuto rinnovagli il contratto – afferma Bartomeu ma aveva un’ottima offerta dalla Juve e a noi da sempre piaceva Pjanic. Così l’accordo è stato raggiunto. Ma la decisione di lasciare il Barça è stata presa da Arthur. Qui non si era affermato come giocatore indiscutibile, lì invece sembra gli sia stata garantita una maglia da titolare, e soprattutto uno stipendio triplicato. La tassazione italiana è più vantaggiosa in questo senso ed è più facile per le squadre avere giocatori ad un costo più conveniente”.

“Avevamo raggiunto l’accordo che fino alla fine della Champions League avrebbe continuato a giocare per il Barça, sia in campionato che in Champions League – continua il numero uno del Barcellona -. E’ un giocatore che ha una certa importanza nella squadra e che avrebbe potuto aiutarci. Ma dopo le mini-vacanze non si è presentato. E’ un atto inaccettabile di indisciplina. Ed è per questo che abbiamo aperto un procedimento nei suoi riguardi, perché non esiste alcun argomento che giustifichi la sua assenza. Ha semplicemente deciso che il suo tempo al Barça fosse già finito. Ma avrebbe dovuto giocare con noi fino all’ultimo, così come fanno i campioni tipo Pjanic. E’ stato un patto tra i due club”.

Bartomeu poi spiega che il fatto di aprire un’indagine disciplinare significa “analizzare cosa è successo e cercare di accertarne le cause. Devi chiedere al giocatore, per vedere quali motivi fornisce. Se i suoi motivi non sono giustificati, ci sarà sicuramente una sanzione finanziaria.

Infine conclude: “A parte questo, un lavoratore, se non lavora, non viene pagato. E ha mancato di rispetto ai suoi compagni di squadra, perché la squadra vuole fare bene in Champions League. E anche al club. Non è logico che giocando per un titolo così importante, un calciatore decida di cancellarsi. E’ ingiustificabile e totalmente incomprensibile”.

Foto da Web

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