Ripartenza della Serie A? La maggior parte dei tifosi la vogliono. Pochissimi dicono di ‘No’

Il mondo dello sport a causa di questa pandemia da Covid-19 ha subito dei danni in tutte le sue sfaccettature. Tutti i tipi di sport stanno soffrendo questa situazione, chi più e chi meno.

Soprattutto per il calcio italiano, lo stop momentaneo del campionato ha fermato i milioni di tifosi che col passare del tempo ne sentono sempre più la mancanza causata per questa innata passione per il calcio.

Uno Stop che deve continuare? Una minima parte dei tifosi la pensa così, ragionando che, soprattutto ora che ci troviamo nella “fase 2” e quindi stiamo uscendo piano piano da questa situazione, non è proprio il momento di ripartire. Pochi, anzi pochissimi in virtù dei milioni di tifosi che popolano il mondo della tifoseria italiana.

In sostanza, il loro pensiero è che un’eventuale ripartenza del campionato può essere davvero dannosa visto che i giocatori sono a contatto durante tutta la partita e quindi inevitabilmente il contagio ci sarà nonostante tutte le precauzioni possibili. Quindi molti si chiedono: ‘Non c’è mai la certezza di un contagio zero… Perché rischiare? Rispetto per i morti! Etc…’

Dalla sponda opposta però, ci sono la maggior parte dei tifosi che vogliono la ripartenza, vogliono rivedere il calcio. È da mesi che sono in attesa di rivedere i campi verdi degli stadi, di sognare un’altra trasferta o semplicemente di vedere la propria squadra del cuore. Non importerebbe seguire la partita davanti ad un tv, per via degli stadi a porte chiuse, non importerebbe non andare piu fuori regione a supportare i propri beniamini , quello che conta è rivedere il calcio. Al contrario degli altri tifosi, usano razionalità e logica : pensano che prendendo le precauzioni necessarie, non ci sia problema giocare a pallone. Ormai sappiamo di dover convivere con il virus, e se le le fabbriche, i negozi e tutte le attività riaprono, anche la macchina della ‘palla’ può e deve riaprire.

Certo è che la situazione deve essere ristabilita per risolvere alcuni problema, uno dei maggiori è sicuramente quello economico. Il capitale dei club e della Lega è sceso vertiginosamente e il danno economico c’è, ed è evidente. Nel mondo del calcio italiano, non esiste solo Ronaldo, Ibrahimovic e la Nazionale. In tutta Italia sono 250.000 persone che vivono grazie agli introiti che genera il calcio. Migliaia di famiglie che in questo momento hanno serie difficoltà ad andare avanti.

La soluzione è la ripartenza o si può affrontare il danno in altri modi, trovando degli accordi efficienti? Si potrebbero ridurre le spese dei club e della Lega, per esempio come già è stato fatto, ridurre di una percentuale gli stipendi dei giocatori e dello staff almeno per questo periodo. Per non parlare della Figc che si è offerta disponibile per fare la sua parte oltre lavorare per trovare un accordo con la Lega e l’UEFA.

Sicuramente sarà una ripresa difficoltosa ma con l’impegno di tutti se ne uscirà.

Ora il destino del calcio è tutto in mano al Governo, un Governo però indeciso, come sta dimostrando lo stesso Ministro dello Sport Vincenzo Spadafora che dalle sue dichiarazioni, si capisce che si ha difficoltà a prendere una posizione a beneficio di tutti. 

Una cosa è certa : La vita deve andare avanti e anche il calcio. Essendo la terza, se non la seconda forza economica di tutta Europa, non possiamo permetterci di tenere questo motore che genera soldi, fermo in panchina. Questa che andremo a vivere, sarà la settimana decisiva. O la va o la spacca. Soprattutto vedremo se il Virus potrà finalmente farci ripartire tutti.

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