Sono passati 10 anni da quella partita beffa che vide la rimonta pazzesca della Sampdoria ai danni della Roma di Ranieri, che stava per assaporare la testa della classifica e il relativo scudetto. I tifosi romanisti conoscono molto bene la storia e sanno cosa significa veder sfumati i loro sogni a pochi metri dal traguardo. Successe nel 1986 con il k.o. contro un Lecce retrocesso da oltre un mese e quello del 2010 proprio contro la Sampdoria. Il 25 aprile di dieci anni fa Giampaolo Pazzini attore incredibile, spegne i sogni-scudetto della Roma, la quale aveva sorpassato l’Inter in testa alla classifica.
LA STORIA
I blucerchiati erano in piena lotta per il quarto posto, l’ultimo che dava accesso alla Champions League. Una lotta importante, serrata e senza esclusioni di colpi e sorprese con il Palermo, mentre il Milan, sembrava abbastanza certo della terza piazza. La Sampdoria rispondeva con la coppia Cassano-Pazzini. Con la nuova coppia del gol i blucerchiati non partivano battuti nemmeno all’Olimpico nella partita che decise il campionato 2009-10, lo storico Roma-Samp del 25 aprile. Assedio a una porta nel primo tempo. La Roma vede l’orizzonte, vede lo scudetto e la testa della classifica. Non vede altro che la porta doriana. Segna l’1-0, il capitano, Totti (14′). Tanta e tanta foga e il risultato cominciava a stare stretto ai giallorossi, che presero anche un palo sempre con Totti. Storari, tenne a galla i suoi con una prestazione incredibile con parate da Superman su Vucinic e Menez.
A Fine primo tempo, gli spalti gremivano di entusiasmo. La Roma stava dominando e, con l’1-0, avrebbe risposto al 3-1 dell’Inter sull’Atalanta. La squadra di Ranieri era in testa al campionato, l’Inter dietro e un calendario che faceva solo sorridere. Sugli spalti escono addirittura i primi gagliardetti con lo scudo disegnato. Il tricolore è sempre più vicino!
Nessuno avrebbe ricordato più la disfatta contro il Lecce di 24 anni prima.
Inizia il secondo tempo e le riprese televisive sul volto dei giocatori giallorossi, sorridenti e soddisfatti, davano già per certo il tricolore sulla maglia per l’anno successivo. Ma le partite durano 90 minuti e nessuno poteva immaginare che la Roma poteva subire lo stesso destino del 1986. Al 52′ Pazzini pareggia i conti grazie a l’ex Cassano che fece impazzire Burdisso e Menez, e con una pennellata al bacio sulla testa del ‘Pazzo’, il risultato cambia incredibilmente. La Sampdoria pareggia 1-1, grazie all’incornata sul lato sul secondo palo di quel Pazzini che sarebbe stato ricordato fino ai nostri giorni.
La Roma è in bambola, Burdisso va ancora in difficoltà sulla fascia e il bomber Doriano, non perdona e punisce in spaccata. Gelo sull’Olimpico!!! Ora l’unico pensiero è sperare solo in un improbabile passo falso dell’Inter.

Non arrivò, anzi…nei turni successivi i nerazzurri sconfissero la Lazio (gara ricordata per il famoso “Oh nooo…”), il Chievo e Siena. Come nel 1986 alla Roma non restarono altro che tanti rimpianti e le cosi dette briciole e tanta amarezza di non aver cambiato la storia, ma semplicemente confermata.